ARCHIVIO ASTRONEWS: aprile 2014

 

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18 aprile 2014:
Scoperto il primo pianeta roccioso con dimensioni simili alla Terra.
Potrebbe scorrervi acqua liquida, fondamentale per ospitare la vita.
 
Scoperto il primo pianeta roccioso di dimensioni del tutto simili a quelle della Terra sul quale potrebbe scorrere acqua allo stato liquido: una condizione fondamentale, questa, per poter ospitare forme di vita. Si trova nel nostro stesso 'angolo' della Via Lattea ed è stato identificato dal ''cacciatore di pianeti'' della Nasa, il telescopio spaziale Kepler.

Chiamato Kepler-186f, il nuovo pianeta è più grande del 10% rispetto alla Terra ed è il più esterno di cinque pianeti che ruotano intorno ad una nana rossa (una stella più piccola e fredda del nostro Sole) distante 500 anni luce. Kepler-186f completa la sua orbita in 130 giorni, e la distanza che lo separa dalla sua stella è pari a quella che c'è tra il Sole e Mercurio: si trova dunque nella cosiddetta 'zona abitabile', ossia nella regione in cui riceve luce e calore tali da poter mantenere acqua liquida sulla sua superficie.

Il pianeta, così, potrebbe ricevere dalla sua stella la ''giusta'' dose di luce e calore perchè l'acqua possa esistere allo stato liquido. Per questo motivo Kepler-186f è molto diverso dagli altri pianeti simili alla Terra finora scoperti.

Le nane rosse sono molto numerose nella Via Lattea e hanno caratteristiche che le rendono particolarmente interessanti come la loro longevità: ciò significa che c'è più tempo disponibile affinché sulla superficie dei pianeti circostanti avvengano le reazioni biochimiche necessarie alla nascita e all'evoluzione della vita.

 


 

9 aprile 2014:
Apre il Parco Astronomico sabato 12 e domenica 13 aprile "UN WEEKEND... CON LA LUNA E GIOVE", per la rassegna "UNA SERATA...SPAZIALE".

>>> continua...

 


 

4 aprile 2014:
La Luna si è formata 100 milioni di anni dopo il Sistema Solare.
Per la prima volta datata con precisione.
 
Per la prima volta è stata datata con precisione la nascita della Luna: sarebbe avvenuta circa 100 milioni di anni dopo la formazione del Sistema Solare.

Questa conclusione si basa su simulazioni al computer combinate con stime della quantità di materiale aggiunto alla Terra da impatti con altri oggetti dopo la nascita della Luna. Questa stima è stata ottenuta misurando la concentrazione degli elementi associati chimicamente al ferro (come cobalto, nichel, molibdeno) che sono direttamente proporzionali alla massa maturata dalla Terra dopo l'impatto con un oggetto delle dimensioni di Marte, che avrebbe scagliato nello spazio il materiale che ha dato vita alla Luna.
I ricercatori hanno simulato la nascita dei pianeti più interni e rocciosi (Mercurio, Venere, Terra e Marte) avvenuta da un disco di migliaia di piccoli blocchi planetari in orbita attorno al Sole che si sono uniti fra loro collisione dopo collisione.

Analizzando i tempi di formazione di questi pianeti, è stato scoperto un collegamento diretto tra il momento in cui la Terra avrebbe avuto l'impatto 'gigante' e la quantità di materiale aggiunto al pianeta da successive collisioni minori.  Finora sono state avanzate molte ipotesi sul momento in cui si è formata la Luna: alcune sostengono che sia stato un evento precoce, avvenuto circa 30 milioni di anni dopo la nascita del Sistema Solare, mentre per altre sarebbe avvenuto anche più tardi di 100 milioni di anni dopo la formazione del nostro sistema planetario.