ARCHIVIO ASTRONEWS: febbraio 2017

 

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23 febbraio 2017:
Incredibile scoperta di sette "Terre" a 39 anni luce da noi.
Resa possibile osservando la stella di appartenenza "Trappist-1".
 
Il più grande sistema planetario extrasolare mai scoperto con tanti possibili "sosia" della Terra, a 39 anni luce da noi, pianeti che potrebbero avere acqua liquida in superficie e forse le condizioni per ospitare la vita. La straordinaria scoperta si deve a un gruppo internazionale di ricercatori ed il telescopio "Trappist", installato in Cile presso lo European Southern Observatory (ESO). Aumenta così anche il numero dei pianeti esterni al Sistema Solare finora scoperti.

I pianeti ruotano intorno alla stella "Trappist-1", nella costellazione dell'Acquario,  una stella nana ultrafredda, con una massa pari all'8% del nostro Sole molto più piccola e debole, solo un po' più grande di Giove. E' un sistema planetario eccezionale, non solo perché i suoi pianeti sono così numerosi, ma perchè hanno tutti dimensioni sorprendentemente simili a quelle della Terra.

Nello specifico, tre dei sette pianeti si trovano nella zona abitabile, cioè alla distanza ottimale dalla stella per avere acqua allo stato liquido. Potrebbero quindi ospitare oceani e, potenzialmente, la vita. Inoltre, i sei pianeti più vicini alla stella sono paragonabili alla Terra per dimensioni e temperatura, hanno probabilmente una composizione rocciosa e si trovano in una zona in cui la temperatura è compresa fra 0 e 100 gradi.

Modelli climatici suggeriscono ancora che i tre pianeti più interni siano probabilmente troppo caldi per avere acqua liquida e il pianeta più esterno è probabilmente troppo distante e freddo per averne, ma quei tre pianeti che si trovano con le loro orbite giusto nel mezzo rappresentano per gli astronomi una sorta di "Santo Graal" poiché hanno le condizioni ideali per poter ospitare la vita.

Una precisazione dopo alcune notizie pubblicate sul web: il telescopio dell'ESO, pur di grandi dimensioni, non ha osservato direttamente i 7 pianeti, ma la stella (o Sole, per capirci) di appartenenza. Nessun telescopio al mondo finora, neanche quelli spaziali, sono in grado di osservare pianeti extrasolari (o esopianeti). Ed è questo l'obiettivo del futuro, strumenti che siano in grado di farlo!

 

I pianeti del sistema Trappist-1 e i quattro rocciosi del nostro Sistema solare

(clicca sull'immagine per ingrandirla)

 


 

L'ultima Eclissi Lunare di Penombra del 16 settembre scorso

10 febbraio 2017:
E' in arrivo un'Eclissi Lunare di Penombra.
E' prevista nella notte fra il 10 e l'11 febbraio.
 
L'Eclissi, prevista nella notte fra il 10 e l'11 febbraio, è visibile in Italia e nel resto d'Europa, oltre che in Africa, nella parte orientale nell'America del Nord e del Sud e in quella occidentale dell'Asia.

Un'Eclissi di Penombra si verifica quando la Luna passa attraverso il cono di penombra che la Terra proietta nello spazio e che circonda quello d'ombra. E' un fenomeno meno spettacolare della Luna Rossa, ossia l'Eclissi totale che si verifica quando la Luna entra nel cono d'ombra della Terra, ma comunque suggestivo. Quello che si potrà notare sarà un calo della luminosità della Luna, come se un velo leggermente scuro scendesse sul nostro satellite.

Nuvole permettendo, se avete la fortuna di fotografare la Luna prima e durante il fenomeno sarà interessante confrontare le due immagini. Il fenomeno astronomico comincia alle ore 23:32 (italiane) del 10 febbraio, per raggiungere il picco alle ore 01:43 dell'11 febbraio e terminare alle 03:55.

Per chi andrà a letto tardi, non ci resta che augurare Buona Visione!