ARCHIVIO ASTRONEWS: gennaio 2010

 

Home

Elenco Archivio

 
   28 GENNAIO 2010:
 Dopo 6 anni la NASA ferma "Spirit" su Marte

Lanciato 6 anni fa, Spirit da oggi e' una piattaforma spaziale

Il robot Spirit, lanciato 6 anni fa dalla Nasa su Marte, da oggi 'non e' piu' un robot ma una piattaforma spaziale'.La Nasa ha infatti annunciato di aver interrotto i tentativi di rimettere in moto il robot, rimasto incastrato mesi fa sulla superficie del pianeta, e di cominciare a usarlo da oggi solo come piattaforma. Spirit da anni continua a inviare a terra una serie di immagini e dati su Marte che non hanno precedenti nella storia della ricerca spaziale.

 

 
21 GENNAIO 2010:
 Le foto dell'ultimo evento del 2009, l'Eclisse parziale di Luna 
C'è chi rimpiange l'anno appena trascorso, c'è invece chi ha gioito, per ben sperare nel nuovo... Noi dell'associazione speriamo in un 2010 sempre migliore, anche astronomicamente parlando, nonostante il 2009 sia stato ricchissimo di eventi.

Vi proponiamo le foto dell'Eclisse parziale di Luna (che coincideva con la "Luna Blu") nella serata di San Silvestro... un auspicio per un anno sereno!

CLICCA SULLE FOTO PER INGRANDIRLE

 

 
 19 GENNAIO 2010:
   Una nuova missione su Titano, la luna di Saturno

La sonda Huygens nella sua missione su Titano nel 2005

 

Si pensa a tornare sulla piu' grande luna di Saturno, Titano, dove la sonda Huygens stupi' con le immagini dei monti e dei fiumi di metano. Che il ritorno su Titano possa essere l'obiettivo di una nuova missione lo ha detto la planetologa Carolyne Porco, dell'universita' di Boulder (Colorado) a capo della squadra che analizza per la Nasa le immagini di Saturno inviate a Terra dalla sonda Cassini.L'esperta ha partecipato al Festival delle Scienze di Roma.

 

 

16 GENNAIO 2010:

  Lo sapevate che il 13 gennaio la Terra è stata sfiorata da un asteroide?

Era proprio un asteroide e non un gigantesco rottame spaziale il bolide cosmico cheil 13 gennaio ha sfiorato la Terra alle 12.46 pm, ora di Greenwich. La Nasa ha sciolto ogni dubbio giudicandolo un «corpo naturale e non artificiale»: si era immaginato che fosse lo stadio spento di un razzo. Così «2010 AL30», appena apparso in cielo, va ad allungare la lista degli asteroidi che si avvicinano pericolosamente alla Terra. Sono ormai circa un migliaio e l’ultimo arrivato è transitato a 130 mila chilometri dal nostro pianeta, quindi ben più vicino della Luna lontana 384 mila chilometri. Scoperto dal Linear Survey dei Lincoln Laboratories del MIT il 10 gennaio scorso, aveva una taglia stimata di 10-15 metri di diametro.

NESSUN PERICOLO - Quindi anche se fosse caduto nell’atmosfera come è accaduto nell’ottobre scorso non avrebbe causato guai perché si sarebbe disintegrato. Però quello di ottobre oltre lo spettacolo in cielo generò un’onda d’urto che fece tremare la terra facendo immaginare un terremoto tanto che la gente scappava in strada. Ma al di sotto dei 25 metri non si corrono seri rischi, dicono per tranquillizzare gli astronomi della Nasa, i quali hanno precisato di aver verificato tutte le orbite di satelliti, razzi e rottami vari presenti intorno alla Terra e che l’orbita di AL30 non coincideva con nessuno di questi. Nell’occasione gli stessi esperti hanno aggiunto un dato interessante. Gli asteroidi del diametro di 10-15 metri potenzialmente presenti nel circondario terrestre sono circa un milione per cui si aspettano che quasi uno ogni settimana transiti fra la Terra e la Luna. E se ci cade addosso può soltanto provocare pochissimi danni con qualche frammento se riesce a sopravvivere, oppure nulla. Un messaggio ottimista, sperando che non superino i 15 metri. Ma forse sarebbe meglio saperlo in anticipo.

 

 

14 GENNAIO 2010:

Domani mattina risveglio con un'Eclisse parziale di Sole

CLICCA SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRLA

 
L'Eclisse parziale di Sole di domani mattina 15 gennaio (NON ANULARE IN ITALIA, anulare lo sarà in una fascia che attraversa la zona equatoriale dell'Africa, l'Oceano Indiano, il Sud dell'India e termina in Indocina) sarà osservabile nel nostro paese solo dalle regioni meridionali (Sardegna esclusa).
La figura (cliccare per ingrandire) riassume le circostanze dell'eclisse (sono indicati l'orario del massimo e la percentuale del diametro apparente del Sole coperto dal disco lunare) di alcune località interessate dal fenomeno.
Come si può vedere, il massimo verrà purtroppo raggiunto quando il Sole sarà alto sull'orizzonte molto meno di un grado...ovviamente ad Est!

Allineamento nell'Eclisse Totale di Sole

 
Un'eclissi parziale si ha quando la Luna non è perfettamente allineata con la Terra e il Sole e quindi l'ombra lunare non giunge alla superficie terrestre. Il Sole viene quindi "occultato" ma in questo caso dalla Terra si osserva la sola penombra lunare e perciò l'eclissi è parziale per tutti i luoghi interessati(queste si verificano vicino ai poli terrestri). Con lo stesso termine di parziale si indica una eclissi totale quando è osservata al di là della fascia di totalità (detta anche corridoio d'ombra); oppure anche una eclissi anulare o ibrida.
Nell'Eclisse Anulare di Sole, poiché l'orbita della Luna è leggermente ellittica, l'eclissi non è sempre totale. Nell'eclissi anulare la Luna è nel punto più lontano della sua orbita e il cono d'ombra non giunge fino alla superficie terrestre: ciò si verifica in quanto il diametro angolare del disco della Luna si mantiene minore di quello solare. Quindi durante un'eclissi anulare è come se del Sole ne fosse rimasto un anello luminoso durante la fase centrale e quindi la Luna è troppo lontana dalla superficie terrestre per occultare completamente il Sole (vedi l'animazione a fianco).

Eclisse Anulare di Sole

 

 
  8 GENNAIO 2010:
 Il Telescopio Hubble fotografa le galassie più vecchie

Il telescopio è riuscito a scrutare l'universo come appariva 600 milioni di anni dopo il Big Bang

Il telescopio Hubble della Nasa ha ripreso le prime immagini di come appariva l'universo 600 milioni di anni dopo il Big Bang.

MAI COSÌ INDIETRO NEL TEMPO - Finora per gli scienziati era stato possibile catturare immagini risalenti solo a 900 milioni di anni dopo quella che è comunemente ritenuta la nascita dell'universo. Le fotografie sono state mostrate a Washington nell'ambito della conferenza della American Astronomical Society. Secondo l'astronomo Garth Illingworth, della University of California, che le ha presentate, si tratta della più completa immagine mai realizzata dall'uomo dell'universo «bambino». «Possiamo finalmente vedere galassie molto piccole che sono in nuce i "semi"delle grandi galassie visibili oggi». Tuttavia, per quanto Hubble possa andare indietro nel tempo non è ancora in grado di vedere le prime galassie. Per questo la Nasa ha in progetto di lanciare un nuovo osservatorio spaziale, il telescopio James Webb. Il progetto dovrebbe essere pronto entro quattro anni.

 

 
7 GENNAIO 2010:
   7 gennaio 1610... Galileo osserva per la prima volta Giove!

Erano all’incirca le sei di sera di domenica 7 gennaio quando dalla sua casa padovana di Via de’ Vignali Galileo puntò per la prima volta il telescopio verso Giove.
Una data e un’ora precisa che, contrariamente alle pur importanti osservazioni lunari condotte in precedenza, sono leggibili nella configurazione di quanto osservato e dichiarate dallo stesso Galileo. Ed è forse da questo che si origina, al di là della straordinaria importanza della scoperta che ne seguì, la magia esercitata da un evento che può senz’altro essere considerato uno dei punti chiave della rivoluzione scientifica seguita all’invenzione del telescopio.

Nella tarda serata del 7 gennaio Galileo intinse la penna nel calamaio, riprendendo in mano l’abbozzo di una lunga lettera steso qualche giorno prima. Alla descrizione delle osservazioni lunari delle ultime settimane, effettuate con un “occhiale il quale me la rappresenta di diametro venti volte maggiore di quello che apparisce con l’occhio naturale” decise di aggiungere qualche riga anche sull’apparenza telescopica delle stelle fisse, e sull’esistenza di molte altre invisibili a occhio nudo. Gli antichi a dire il vero ne avevano già disquisito, ed era ben nota la tesi di Democrito che la Via Lattea fosse composta da un formicolio di minutissime stelle; per quanto importante e “meravigliosa” l’osservazione non aveva una straordinaria valenza filosofica, tuttavia proprio quella sera, puntando per la prima volta un buon telescopio su Giove, gli era sembrato di notare alcune curiosità degne di nota:

<< Et oltre all’osservationi della Luna, ho nell’altre stelle osservato questo. Prima, che molte stelle fisse si veggono con l’occhiale, che senza non si discernono; et pur questa sera ho veduto Giove accompagnato da 3 stelle fisse, totalmente invisibili per la lor picciolezza, et era la lor configurazione in questa forma né occupava non più d’un grado in circa per longitudine. I pianeti si veggono rotondissimi, in guisa di piccole lune piene, et di una rotondità terminata et senza irradiatione; ma le stelle fisse non appariscono così, anzi si veggono folgoranti et tremanti assai più con l’occhiale che senza, et irradiate in modo che non si scuopre qual figura posseghino>>.

 

 

 4 GENNAIO 2010:

  Catastrofico impatto fra una cometa ed il Sole la prima scoperta del 2010

Uno scontro catastrofico fra una cometa e il Sole: ecco la prima scoperta astronomica del 2010, documentata da una spettacolare sequenza di immagini del satellite SOHO (Solar Heliospheric Observatory), frutto maturo ma ancora validissimo della collaborazione fra gli enti spaziali europeo (ESA) e americano (NASA).

SCOPERTA DA UN ASTROFILO - A scoprire la cometa, non attraverso il tradizionale telescopio, ma analizzando le immagini di SOHO disponibili online, è stato Alan Watson, un astrofilo australiano da anni impegnato in questo particolare tipo di caccia fra i pixel. L’astronomo non professionista stava passando le prime ore del nuovo anno a decifrare il movimento delle migliaia di puntini luminosi che compaiono nelle sequenze di immagini riprese in continuazione da SOHO, quando ne ha rintracciato uno, seguito da una scia, che si avvicinava pericolosamente al Sole: «È una sungrazing comet», ha pensato immediatamente, cioè una cometa che passa radente al Sole. E, infatti, a un certo punto, l’oggetto è scomparso come se fosse stato inghiottito dalla nostra stella. Anche noi possiamo ammirare la scena attraverso una composizione animata delle immagini di SOHO. Si vede la cometa seguita dalla lunghissima coda arrivare da sinistra e puntare al centro, verso il Sole artificialmente occultato da un disco opaco che serve a contenere la sua luce abbagliante.

SCOMPARSA - Qualche volta succede che dopo il passaggio al punto di minima distanza dal Sole (perielio in gergo astronomico) l’intera cometa, o almeno qualche frammento di essa evidenziato da una coda gassosa, ricompaia e riprenda la corsa lungo la sua orbita. Ma, finora, della cometa «sungrazing» non c’è traccia: se qualche pezzo è scampato alla disintegrazione nell’inferno solare, forse è troppo piccolo per essere visto.

 

 

1° GENNAIO 2010:

 Salutiamo il nuovo anno con gli astronauti... che lo hanno festeggiano ben 16 volte!

Hanno deciso di brindare 'solo' tre volte, tante quanti sono i paesi rappresentati a bordo

UN AUGURIO DI UN 2010 FELICE

 E DI CIELI SEMPRE STELLATI E SERENI

Gli astronauti a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss), in conseguenza del movimento orbitante della Stazione, celebreranno il Capodanno 16 volte. "La Iss effettua un giro intorno alla Terra all'incirca in un'ora e mezza, e pertanto la Stazione nella giornata di oggi attraverserà 16 volte la linea di confine tra nuovo e vecchio anno. Per questo gli astronauti potranno festeggiare altrettante volte l'arrivo del nuovo anno", ha detto una fonte del Centro spaziale di Koroliov, nei pressi di Mosca. Ovviamente - ha aggiunto - gli astronauti non celebreranno il Capodanno per l'intera giornata, ma hanno deciso di celebrarlo solo tre volte, tante quanti sono i paesi rappresentati a bordo.

Sulla Iss si trovano i cosmonauti russi Maksim Suraiev e Oleg Kotov, gli astronauti americani Jeffrey Williams e Timothy Kreamer e il giapponese Soichi Noguchi. Pertanto si festeggerà il Capodanno di Tokyo, Mosca e Houston. Il nuovo anno a bordo della Iss arriverà ufficialmente con l'ora di Greenwich