ARCHIVIO ASTRONEWS: gennaio 2011

 

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20 gennaio 2011:
Furono delle comete a portare l'acqua sulla nostra Luna.
Per la prima volta l'essere umano è stato in grado di osservare contemporaneamente (quasi) tutta la superficie solare. L'impresa è stata realizzata grazie alle sonde gemelle STEREO (Solar TErrestrial Relations Observatory), che precedono e seguono la Terra nella sua orbita e che in questo periodo si trovano a circa 180° l'una dall'altra.
Questa particolare collocazione permette a ciascuna delle due sonde di osservare ciò che avviene in due emisferi diversi, la metà di ognuno dei quali è invisibile da Terra. Unendo quelle due metà è stata realizzato l'immagine sopra a sinistra, che mostra a tutti gli effetti l'altra faccia del Sole, con regioni attive (chiazze bianche) in evoluzione.
Finora era stato possibile solo intuire che cosa stesse avvenendo sull'emisfero opposto della nostra stella, utilizzando complessi modelli di eliosismologia. Adesso possiamo vederlo direttamente. La sottile linea nera coincide con l'orizzonte osservativo delle due sonde, un gap che sarà colmato nei prossimi giorni.
L'immagine di destra si riferisce invece alla recentissima scoperta di increspature lungo un fianco di una nube di plasma violentemente espulsa dal Sole, una CME (Coronal Mass Ejection). La ripresa è stata effettuata tramite l'Atmospheric Imaging Assembly (AIA) experiment del Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA, ed è stata oggetto di analisi da parte del team di Claire Foullon, del Centre for Fusion Space and Astrophysics (University of Warwick).
Mai prima d'ora era stata osservata una simile struttura, probabilmente perché mai prima d'ora un osservatorio orbitante era stato in grado di riprendere immagini in una regione dell'estremo ultravioletto dove è visibile una radiazione corrispondente a 11 milioni di Kelvin.
 

 

23 gennaio 2011:
Il passaggio ravvicinato di un asteroide e l'allarmismo infondato dei media.
Il Lunar Reconnaissance Orbiter, la sonda NASA che sta orbitando la Luna dal giugno 2009, continua a inviare a Terra le più accurate rilevazioni della superficie lunare mai realizzate, con lo scopo di individuare i siti più opportuni per l’insediamento delle future missioni umane.
Questo il commento di Gregory Neumann, del Goddard Space Centre della NASA di Greenbelt, sugli ultimi risultati pubblicati: “Dopo circa un anno di missione dell’LRO abbiamo già 3 miliardi di dati relativi all’altimetria del suolo lunare misurata dal sensore laser LOLA (Lunar Orbiter Laser Altimeter): entro i prossimi due anni avremo una copertura longitudinale praticamente uniforme, con una definizione pari a quella dei GPS terrestri”.

La Reconnaissance ricostruisce il profilo altimetrico della superficie lunare (nel video in alto una mappa digitale del 2009 messa a confronto con dati dell’ULCM del 2005) misurando la differenza tra i tempi di ritorno delle riflessioni subite da singoli impulsi laser, divisi e collimati in cinque raggi distinti ed inviati dal sensore verso il terreno. Confrontando i dati con la rilevazione telemetrica della posizione della sonda è possibile mappare, secondo per secondo, il contorno degli “echi” riflessi dalla superficie, ottenendo una rilevazione topografica bidimensionale, in grado di misurare altitudine e pendio di bordi di crateri, rilievi e spaccature.

 

 

23 gennaio 2011:
Il passaggio ravvicinato di un asteroide e l'allarmismo infondato dei media.

Un asteroide di tre metri di diametro è transitato a 300 mila chilometri dalla Terra, circa tre quarti della distanza della Luna. E’ successo il 18 gennaio, e l’oggetto, denominato 2011 AN52, ha suscitato un certo clamore nei media. In realtà non ce n’era motivo: l’oggetto era molto piccolo e non costituiva in nessun caso un pericolo per il nostro pianeta. Inoltre non si tratta neppure di un primato di vicinanza: altri oggetti del genere sono passati addirittura all’interno dell’orbita geostazionaria, cioè a meno di un decimo della distanza della Luna. Fino a quando non era stata predisposta una sorveglianza automatica a tutto cielo, questi eventi passavano del tutto inosservati. Oggi sappiamo che ogni giorno sono in media un’ottantina gli oggetti di tre-cinque metri che intersecano lo spazio tra la Terra e la Luna. In un primo tempo il diametro di 2011 AN52 era stato valutato tra i cinque e i dieci metri. Neppure in questo caso l’allarme sarebbe stato giustificato. Fino a dimensioni di qualche decina di metri gli asteroidi si disintegrano nell’attraversamento dell’atmosfera.

 

 

20 gennaio 2011:
Furono delle comete a portare l'acqua sulla nostra Luna.
Lo dimostra l'analisi delle rocce lunari portate sulla Terra dalle missioni Apollo.
Sono state le comete a portare l'acqua sulla Luna. Lo dimostra l'analisi delle rocce lunari portate sulla Terra dalle missioni Apollo e i cui risultati sono pubblicati online dalla rivista Nature Geoscience. "E' la prima volta che si dimostra l'origine cosmica dell'acqua su un corpo celeste", osserva commentando la ricerca l'esperto di geologia planetaria Gian Gabriele Ori, direttore della Scuola Internazionale per la ricerca nelle scienza planetarie (Irsps), fondazione dell'università "Gabriele D'Annunzio". Il risultato, frutto di uno studio condotto fra Stati Uniti e Giappone, "potrebbe avere profonde implicazioni sulla nostra comprensione del sistema Terra-Luna", scrivono i ricercatori, coordinati da James Greenwood, del dipartimenti di Scienze della Terra della Wesleyan University.

Dall'analisi delle rocce lunari emerge che l'acqua intrappolata in esse ha caratteristiche geochimiche diverse rispetto all'acqua presente sulla Terra. Di conseguenza, la Luna avrebbe acquisito la maggior parte della sua acqua solo dopo il grande impatto che ne ha determinato la formazione. La teoria più accreditata sull'origine della Luna prevede che 4,3 miliardi di anni fa, quando il Sistema Solare si era formato da poco, la Terra giovanissima sia stata sconvolta dall'impatto con un corpo grande come Marte: il nucleo terrestre si sciolse, mescolandosi con la crosta, e da questa materia nacque la Luna. Alla luce di questa teoria finora si riteneva che, così come le rocce, anche l'acqua della Luna provenisse dalla Terra. Lo studio pubblicato oggi dimostra invece che la maggior parte dell'acqua della Luna è arrivata, portata dal nucleo ghiacciato delle comete, solo quando la Luna era già diventata il satellite della Terra.
 

 

14 gennaio 2011:
Il telescopio spaziale Kepler scopre un esopianeta simile allaTerra.
La missione Kepler, primo telescopio spaziale della NASA preposto alla ricerca di pianeti orbitanti intorno ad altre stelle con caratteristiche simili a quelle della Terra, ha individuato il primo esopianeta roccioso denominato Kepler-10b.  Si tratta del  più piccolo pianeta scoperto al di fuori del sistema solare ma non si trova nella cosiddetta "zona abitabile". La minima distanza che intercorre tra Kepler-10b e la sua stella fa sì che il pianeta  non sia in grado di ospitare la vita: le temperature del lato esposto alla stella potrebbero raggiungere un migliaio di gradi, e in queste condizioni sarebbe impossibile mantenere un'atmosfera gassosa stabile e duratura nel tempo.

Gli scienziati della NASA hanno calcolato che il pianeta orbita attorno alla sua stella a una distanza che è una frazione di quella che separa Mercurio e il Sole, conseguentemente l'intera orbita viene coperta in un periodo temporale  ridotto,

Questa è un’ulteriore conferma che pianeti non troppo diversi dalla Terra possono esistere intorno ad altri Soli - commenta Enrico Flamini, chief scientist dell’ASI -. Bisogna tuttavia aver chiaro – prosegue Flamini - che non  li stiamo vedendo direttamente, ma solo attraverso l’effetto che hanno sulla radiazione emessa dal loro Sole quando vi passano davanti”.

Le dimensioni  di Kepler-10b sono state calcolate  sulla base delle variazioni della luminosità nella stella registrate dagli strumenti di Kepler,  in particolare dal fotometro, ogni volta che il pianeta transitava di fronte ad esso.
Kepler-10b ha un diametro pari a 1,4 volte quello terrestre e una massa 4,6 volte superiore a quella della Terra. 

 

 

11 gennaio 2011:
Sono arrivati i Marziani? Una bellissima foto dal titolo simpatico proveniente dagli amici dell'Osservatorio Astronomico di Sormano (Lecco)...
Scrivono così i colleghi di Sormano... Non allarmatevi, non state osservando un disco volante che sta attraversando il cielo stellato, ma una galassia vista perfettamente di taglio. Il suo nome scientifico è NGC 4565.

E’ una galassia spirale, simile alla nostra galassia, la Via Lattea, e si trova a circa 50 milioni di anni luce dalla Terra, nella direzione della costellazione della Chioma di Berenice. Se potessimo osservarla di fronte, ammireremmo una girandola, ma, dal nostro punto di vista, NGC 4565 appare di profilo.

La sua forma è affusolata, con un rigonfiamento centrale, perché le sue stelle sono più concentrate verso il centro e si diradano via via verso l’esterno. Non riusciamo a distinguerle una per una, perché sono troppo distanti. Tutte quelle che vediamo nell’immagine sono, infatti, stelle della Via Lattea, che si trovano sulla medesima linea visuale.

La striscia nera che sembra tagliare NGC 4565 in due metà è costituita da nubi oscure di polvere interstellare, che appaiono nell'immagine perché assorbono la luce delle stelle retrostanti la galassia.

Un effetto simile può essere osservato anche nel nostro cielo. Infatti, se si guarda la Via Lattea da una località lontana dalle luci della città, si vede la striscia luminosa interrotta in più parti da zone più oscure. Queste regioni nascondono ai nostri occhi buona parte delle circa 200 miliardi di stelle della nostra galassia.

Siamo coscienti dell’entità di questo numero?
Se immaginassimo di poterle contare, una per una, con la cadenza di un secondo tra una e l’altra:
una, due, tre… e così via avremmo bisogno di 200 miliardi di secondi per contarle tutte, che equivalgono a 6341 anni! Sì, proprio così, per contarle ci vuole tutto quel tempo.
Per poter aver finito in questo momento avremmo dovuto cominciare a contare nella preistoria, nel 4300 a.C. e continuare giorno e notte fino ad oggi!
 

 

ECCO LE FOTO DELL'ECLISSI PARZIALE DI SOLE DEL 4 GENNAIO REALIZZATE DALL'OSSERVATORIO ASTRONOMICO "SAN LORENZO"...

Canon Reflex 400D montata su Telescopio Rifrattore 120 con filtro "AstroSolar" - Il colore originale del disco solare è grigio chiaro provocato dal filtro, ma con un software abbiamo dato un pò di colore e di luce!

Ringraziamo gli amici dell'Osservatorio di Sormano (Como) che hanno inserito sul loro sito la nostra foto dell'Eclissi...  www.osservatoriosormano.it


In sequenza, scorrendo la pagina, trovate:

un breve videoclip delle fasi principali dell'Eclissi

le foto delle fasi che potete ingrandire singolarmente

le foto di alcune curiosità dell'evento e delle tecniche

la foto-ricordo da ingrandire per la risoluzione fotografica

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VIDEOCLIP DELLE FASI PRINCIPALI DELL'ECLISSI


2

ORE 08:12 - FASE INIZIALE DELL'ECLISSI

 

ORE 08:47 - FASE INTERMEDIA DELL'ECLISSI

 

ORE 09:21 - FASE CENTRALE (O MASSIMA) DELL'ECLISSI

 

ORE 10:02 - FASE INTERMEDIA CONCLUSIVA DELL'ECLISSI

 

ORE 10:34 - FASE FINALE (CONCLUSIVA) DELL'ECLISSI


3

Uno dei filtri solari montati su uno dei telescopi (in questo caso l'MC 127) messi a disposizione dei soci e di chi ha voluto seguire l'evento insieme a noi adibito alla semplice osservazione.
 
Per i più freddolosi (visto il vento freddo di tramontana, nonostante la mattinata soleggiata) una inaspettata sorpresa: la video-proiezione nella sala 3D del "Museo del Cosmonauta", sito nel piano inferiore dell'Osservatorio Astronomico, resa possibile grazie al collegamento di una webcam ad alta risoluzione al Rifrattore 120, lo stesso usato poi per lo scatto delle foto "ufficiali" presenti in questa pagina.

4

FOTO-RICORDO DELL'EVENTO

(cliccaci sopra per aver il formato stampa!)

 


gennaio 2011:
Dopo gli auguri dell'astronauta Paolo Nespoli, un inizio di 2011 "col botto": l'Eclissi parziale di Sole di martedì 4 gennaio!
Dopo gli auguri via satellite dell'astronauta italiano Paolo Nespoli dalla Stazione Spaziale Internazionale, dove si trova per una missione di 6 mesi, il 2011 si presenta con un un evento di grande portata per il Cielo salentino (e che interesserà l'Italia e l'intera Europa): il giorno 4 gennaio potremo infatti assistere ad un’Eclissi parziale di Sole che avverrà nelle prime ore del mattino! Ma vediamo gli orari dell'evento prendendo come riferimento il punto geografico della nostra Struttura qui a Casarano (ma comunque valido anche per altre località del Salento e della Puglia):
 
1) Ore 07.54: fase iniziale dell'eclissi. Potremo osservare il Sole che incomincerà a "nascondersi" dietro la Luna, quest'ultima ovviamente non visibile a causa della luce diurna (nella fase di Luna Nuova).
2) Ore 09:20: fase massima o centrale dell'eclissi. Il Sole sarà oscurato per quasi il 70%, in questo momenti avremo il massimo dell' "effetto penombra";
3) Ore 10:46: fase finale dell'eclissi. Sarà in questo momento che avremo l'ultimo contatto Sole-Luna e l'eclissi sarà del tutto terminata.
 
Sopra, la simulazione accelerata al software ci mostra come sarà l'eclisse nel Cielo del Salento!
Mediamente il Sole verrà coperto, come detto, per circa il 70%, che significa che l’eclissi sarà "da non perdere". La luminosità del cielo (tempo permettendo, ovviamente) durante la fase massima calerà abbastanza, con un effetto suggestivo di "penombra", quel tanto da far pensare a qualche nuvola disturbatrice.
 
Ricordiamo di NON osservare MAI direttamente il Sole nè ad occhio nudo nè col proprio strumento (fotocamera, cannocchiale o telescopio che sia), se non adeguatamente protetto da appositi filtri solari. Si può incorrere in danni permanenti alla vista, e non c’è da scherzare!
Chi non dispone di questi filtri, può utilizzare un vetrino da saldatore, acquistabile con 1 euro o poco più presso tutte le ferramenta (NON utilizzare vetri anneriti con la fiamma di una candela o i vecchi negativi delle fotografie, anche queste pazzie possono danneggiare irrimediabilmente la retina dell'occhio!).
 

LA NOSTRA ASSOCIAZIONE SEGUIRA' DALL'OSSERVATORIO L'EVENTO CON OSSERVAZIONI AL TELESCOPIO... NON ESITEREMO AD AGGIORNAVI IN "TEMPO REALE" CON FOTOGRAFIE ED EVENTUALI VIDEO DELL'ECLISSI !!!