Nature pubblica uno studio
basato sulle analisi degli ultimi dati inviati dalla sonda Cassini,
dalla sesta luna di Saturno
La scoperta sembrerebbe confermare quanto lo studio di Encelado, grande satellite naturale di Saturno, sia rilevante per l’Astrobiologia. Certo, "con tutte le cautele del caso", avverte Enrico Flamini, responsabile dell'Unità di Osservazione dell'Universo dell'Agenzia Spaziale Italiana, "perché non basta trovare acqua e sale per parlare di vita". Ad ogni modo, non c'è dubbio che i risultati ottenuti da due distinti gruppi di ricerca internazionali, entrambi pubblicati sull'ultimo numero di Nature, faranno discutere. Soprattutto quello che ha lavorato sui dati della sonda Cassini (frutto della missione Cassini-Huygens di Nasa, Esa e Asi), guidato dal tedesco Frank Postberg dell'Istituto Max-Planck per la fisica nucleare, a Heidelberg. Che ha individuato enormi getti di vapore acqueo espulsi dai geyser del Polo Sud di Encelado (nell’anello E). E, all'interno di questi, gas, vapori, ghiaccio e minuscoli granelli di sodio. I quali proverebbero che sul “sesto gigante” che ruota attorno a Saturno esiste un grande oceano di acqua, liquida e salata. Conclusioni su cui un po' frena invece il gruppo di ricerca coordinato dall'americano Nicholas Schneider dell'Università del Colorado, che ha lavorato sulle osservazioni eseguite con il telescopio Keck-1, basato a terra a Boulder, negli Stati Uniti.
"Encelado - dice la professoressa Angioletta Corradini, responsabile italiano del team dello strumento Vims, su Cassini - ha cominciato a farci vedere strane cose già due anni fa, quando sia le camere di bordo che Vims hanno mostrato l'esistenza di geiser in atto". Come sottolinea Flamini, "c'è un grande fermento scientifico attorno a Encelado, e la ricerca pubblicata da Nature, ovvero il fatto che l'acqua contiene sali disciolti, può forse contribuire a spiegare perché c'è dell'acqua allo stato liquido nelle profondità di un corpo che dovrebbe essere completamente ghiacciato".
23 GIUGNO 2009:
C'è un lago su Marte!
La scoperta e' di un ricercatore italiano
che lavora negli Usa
C'e' un lago su
Marte. La prova
definitiva l'ha
data un
ricercatore
italiano,
Gaetano Di
Achille, dell'Universita'
del Colorado. Di
Achille ha
accertato la
presenza sul
pianeta di un
avvallamento
tale che, in
modo
inequivocabile,
fornisce la
prova da tempo
cercata dagli
scienziati della
presenza di un
grande bacino
paragonabile a
un lago. Per gli
studiosi
l'avvallamento
risale ad almeno
3 miliardi di
anni fa, il lago
aveva le
dimensioni di
200 km quadrati
ed era profondo
450 metri.
21
GIUGNO 2009:
Alle 05:45 siamo
entrati nel Solstizio d'Estate
Oggi è il solstizio
d'Estate, un giorno che
riveste un passaggio
fondamentale nello scorrere
del tempo e nel susseguirsi
delle stagioni.
Il solstizio d’estate
cade esattamente alle ore 7.41 (GMT
+ 2) del giorno 21. Nel giorno più lungo dell’anno
il sole sorge alle 5.35 e tramonta
alle 20.49. Il giorno dura
15 ore e 14 minuti. Alle ore 13.00
dell’ora legale attualmente in vigore il Sole
raggiunge il punto di massima elevazione sull’orizzonte.
L’altezza raggiunta dalla nostra stella dipende
dalla
latitudine del
luogo di osservazione.
Nel suo passaggio al
meridiano, il Sole (che si trova nella costellazione dei Gemelli ai
confini delle costellazioni del Toro e di Orione, raggiunge la
massima altezza rispetto all'orizzonte: la latitudine del luogo più
l’inclinazione dell’asse della Terra rispetto al piano della sua
orbita (circa 23°27'). In pratica alle nostre latitudini (circa
44°10'), il Sole si verrà a trovare, al
passaggio del meridiano, a
44°10'+23°27'=67°37' sopra
l'orizzonte. Al Tropico del
Cancro invece il Sole sarà
allo zenit (90° sopra
l'orizzonte).
Il percorso del Sole in
cielo sarà il più lungo di
tutto l'anno: oggi, In
Italia avrà un’altezza di
circa 68° a Milano, 71° a
Roma, 73° a Lecce e 75° a
Palermo
La parola
solstizio
viene dal latino
Solis statio,
ovvero Sole fermo. In
effetti per alcuni giorni
prima e dopo la data del
solstizio l'altezza del Sole
sopra l'orizzonte varia così
poco da dare l’impressione
che il suo moto (in realtà
il moto della Terra intorno
al Sole) si sia fermato. Il
Sole, che rappresenta il
fuoco, è al centro di tutte
le religioni delle antiche
civiltà e rappresenta le
divinità positive
contrapposte a quelle
malvagie e tenebrose.
Nell'antichità, quindi,
astronomi e sacerdoti,
altari religiosi e
rudimentali osservatori
astronomici, si
identificavano.
E' l'apoteosi della "metà
chiara dell'anno" (vedi post
del 21 marzo); da domani le
giornate inizieranno ad
accorciarsi, inizialmente di
appena 3 secondi poi sempre
di più fino ai circa 3
minuti all'equinozio
d'Autunno, dove luce e buio
si equivarranno!
E' questo anche un periodo
che testimonia gli antichi
rapporti fra l'Uomo e il
Cielo.
Durante la prima parte della
notte campeggia verso
sud-ovest la costellazione
della Vergine, la
Spigolatrice, con la sua
stella più luminosa, Spica;
mentre alto sopra
l'orizzonte Il Pastore, con
la sua stella principale,
Arturo, conduce per il cielo
i "septem triones", i sette
buoi del Grande Carro.
Giugno, Zogn per noi
romagnoli, è il culmine
della stagione primaverile,
la stagione della rinascita.
Giungono a maturazione i
primi frutti, il grano inzia
ad ingiallire (cita un
antico proverbio, tradotto
letteralmente dal dialetto:
"per San Barnaba - l'11
giugno- il grano perde il
piede; secca di notte quanto
di giorno") e si ritorna a
celebrare i matrimoni.
Legata proprio al solstizio
è l'altrettanto antica
festività di San Giovanni
Battista, che viene sei mesi
esatti dopo la festa di San
Giovanni Evangelista del 27
dicembre, cinque giorni dopo
il solstizio d'Inverno. La
notte tra il 23 e il 24
giugno era piena di valenze
astrali e credenze
superstiziose. I defunti
scorazzavano dappertutto,
dal momento che i giorni ”si
fermavano” incominciando ad
accorciarsi.
19
GIUGNO 2009:
Il filmato del lancio delle sonde Nasa
lunari di ieri sera (22:32 ora italiana)
Il lancio
era stato posticipato di un giorno, dal 17 al 18 giugno,
rispetto a quanto comunicato nella nostra precedente "astronews"
Sta procedendo
regolarmente il
viaggio che in
quattro giorni
portera' sulla Luna
le sonde
statunitensi
lanciate ieri sera
dalla Nasa.A quasi
40 anni dalla
missione Apollo 11,
che il 20 luglio
1969 porto' i primi
uomini sulla Luna,
le sonde Lro (Lunar
Reconnaissance
Orbiter) e Lcross (Lunar
Crater Observation
and Sensing
Satellite) segnano
il primo passo verso
un ritorno sulla
Luna pianificato dal
governo Usa per il
2020, ma rischia di
essere
ridimensionato per
gli scarsi
finanziamenti.
Le due missioni “cugine”, dirette in tandem verso la Luna, che la NASA ha battezzato LRO e LCROSS, hanno lasciato Cape Canaveral a bordo del razzo Atlas V giovedì 18 giugno, alle 5:32 del pomeriggio ora locale - 22:32 ora italiana - (lo slittamento del lancio dello Shuttle Endeavour ha costretto a posporre di un giorno il lancio, inizialmente previsto per il 17). LRO, che raggiungerà la Luna martedì prossimo alle 5:43 del mattino, si è quindi separato da LCROSS circa 40 minuti dopo: esattamente alle 6:16:43. LCROSS resterà invece attaccato al vettore per i prossimi 4 mesi e verrà guidato all'impatto con la Luna il 9 ottobre prossimo.
17
GIUGNO 2009:
L'Università di Lecce
protagonista: scoperto pianeta in Andromeda!
... è lontano 2,5 milioni
di anni luce!
E' gigantesco, sei o
sette volte piu'
grande di Giove, il
primo pianeta
scoperto all'esterno
della Via Lattea. E'
nella galassia piu'
vicina alla nostra,
Andromeda,
a 2,5 milioni di
anni luce dalla
Terra, e ruota
intorno ad una
piccola stella che
e' circa la meta'
del nostro Sole. Il
pianeta e' stato
individuato grazie a
calcoli
probabilistici,
spiega
Francesco De Paolis,
del dipartimento di
Fisica dell'Universita'
del Salento,
associato alla
sezione dell'Istituto
Nazionale di Fisica
Nucleare (Infn) di
Lecce. La
ricerca, pubblicata
nell'edizione online
della rivista
Monthly Notices of
the Royal
Astronomical Society
(Mnras), e'
stata condotta da De
Paolis insieme a
Gabriele
Ingrosso,
che fa parte dello
stesso gruppo,
Sebastiano
Calchi Novati,
dell'universita' di
Salerno, e colleghi
svizzeri, spagnoli e
russi.
350 PIANETI
EXTRASOLARI:''i pianeti
esterni al Sistema
Solare scoperti
finora sono circa
350 - prosegue
De Paolis - e
tutti si trovano
all'interno della
Via Lattea, ossia
entro mille anni
luce dalla Terra''.
La maggior parte di
essi e' stata
scoperta
osservandone il
transito contro il
disco della loro
stella; soltanto
otto di essi sono
stati individuati
con una tecnica
chiamata ''micro
lente
gravitazionale''
e basata su un
fenomeno previsto
dalla teoria della
relativita' di
Einstein.
LENTI
COSMICHE:
quando un corpo di
grande massa si
trova fra una
sorgente di luce e
l'osservatore, i
raggi luminosi
provenienti dalla
sorgente vengono
deviati dal campo
gravitazione del
corpo in modo tale
che il segnale
luminoso viene
amplificato, come
accadrebbe in una
lente.
SIMULAZIONE
AL COMPUTER:
i dati relativi alla
deviazione della
luce osservata nella
galassia di
Andromeda nel 2004
con il telescopio
Isaac Newton (Int),
nelle Isole Canarie,
sono stati
interpretati con un
programma di
simulazione al
computer. I
ricercatori non
hanno quindi
osservato
direttamente il
pianeta
extra-galattico, ma
ne hanno calcolato
la probabile
esistenza.
DEVIAZIONI
SOSPETTE:
la galassia di
Andromeda continua
ad essere osservata
alla ricerca di
altri probabili
fenomeni di micro
lenti gravitazionali
attraverso il
programma Plan
(Pixel Lensing
towards Andromeda),
che utilizza i
telescopi di Loiano
(Bologna) e
Castelgrande
(Potenza).
16
GIUGNO 2009:
Un nuovo viaggio
verso la Luna
Mercoledì pomeriggio
il razzo Atlas V lascerà la base di Cape Canaveral
Non è facile
mettere in
agenda una
missione per la
Luna: bisogna
sincronizzare
una quantità di
variabili e
azzeccare la
giusta “finestra
di lancio”: una
condizione che
si verifica
circa
una volta ogni
15 giorni
e difficilmente
dura più di 70
ore. Per questo
ogni rinvio
scombina molte
più carte di
quanto si
immagini. Quando
poi si parla di
due missioni
“cugine”,
dirette in
tandem verso il
nostro pallido
satellite, come
quelle che la
NASA
ha battezzato
LRO
e
LCROSS,
le variabili da
far quadrare
sono ancora di
più. E così,
dopo l’ultimo
rinvio causato a
maggio dal
ritardo nella
partenza di un
satellite
militare di
telecomunicazioni,
siamo arrivati a
una data certa:
entrambi gli
strumenti
lasceranno Cape
Canaveral a
bordo del razzo
Atlas V
mercoledì
prossimo, 17
giugno, tra le
3.51 e le 4.11
del pomeriggio,
ora locale.
LRO
(Lunar Reconaissance Orbiter) è una
sonda con sette strumenti a bordo
che per circa 4 anni orbiterà
attorno alla Luna. Il suo compito
consiste nel compiere una serie di
esplorazioni volte a costruire mappe
più dettagliate della superficie del
satellite e raccogliere informazioni
più precise sulle condizioni di luce
e risprse naturali. Il più piccolo
LCROSS (Luna Crater
Observation and Sensing Satellite)
ha invece come principale obbiettivo
quello di indagare la presenza di
ghiaccio d’acqua nella Luna in un
cratere permanentemente in ombra al
polo sud del satellite. Per farlo,
ha montate una serie di fotocamere
in grado di lavorare a varie
lunghezze d’onda, alcuni
spettrometri e un fotometro. In
particolare, LCROSS
analizzerà la composizione dei
detriti sollevati dall’impatto
dell’ultimo stadio del razzo Atlas V
(Centaur) sulla superficie lunare,
mentre in un secondo momento
toccherà esso stesso “terra”.
14
GIUGNO 2009:
Stupefacente meteora
nei cieli del Salento e della Puglia!
L'Uai: «Era una
meteora, originata
da un meteoroide
entrato in
atmosfera sopra
le coste della
Puglia». Al
Reparto Generale
Sicurezza (Rgs)
dello Stato
Maggiore
Aeronautica,
invece, non si
sbilanciano. I
"cacciatori di
Ufo" italiani
hanno però
avviato
un'indagine e
dicono:
«Qualcosa di
così vasta
scala, con
segnalazioni di
cittadini da tre
regioni, non
capitava da
oltre
trent'anni»
L'Unione
Astrofili
italiani (Uai),
seppur con tutte
le cautele,
scioglie le
riserve
sull'avvistamento,
in Puglia,
Basilicata e
Calabria, di un
oggetto
luminosissimo
che, venerdì
sera, ha solcato
il cielo, ha
cambiato colore
e si è separato
in tre parti,
prima di
scomparire.«Ci è
stata segnalata
da molte regioni
del sud Italia -
si legge sul
sito degli
astrofili,
meteore.uai.it
- l'apparizione
nel crepuscolo
serale (alle
20h25m circa) di
venerdì 12
giugno di un
luminosissimo
bolide, che si è
frammentato in
numerosi pezzi
durante il lento
percorso prima
di spegnersi
abbastanza
repentinamente.
La
brillantissima
meteora è stata
originata da un
meteoroide
entrato in
atmosfera
probabilmente
sopra le coste
adriatiche della
Puglia e
consuntosi del
tutto sui cieli
a confine con la
Campania». «Questi
dati -
aggiungono però
gli astrofili -
sono preliminari
e soggetti a
eventuali
perfezionamenti».
Una meteora di
grosse
dimensioni,
chiamata
''bolide'' dagli
esperti, che
viene
documentata in
questo scatto
inviato alla
''Gazzetta'' da
un lettore di
Monteiasi (Ta).
Al Reparto
Generale
Sicurezza (Rgs)
dello Stato
Maggiore
Aeronautica,
invece, non si
sbilanciano. Dal
1978, all'Rgs si
occupano di
raccogliere,
verificare e
monitorare le
segnalazioni
inerenti gli "Ovni",
gli Oggetti
Volanti Non
Identificati. Sono
i "cacciatori di
Ufo" del nostro
Paese e sono
scrupolosi,
molto
scrupolosi.
«Abbiamo aperto
un'indagine -
spiega il
Colonnello
Andrea Venanzi,
capo Ufficio
sicurezza dell'Rgs
- ma dovremo
fare numerosi
accertamenti
prima di poter
stabilire di
cosa si è
trattato. Di
solito le
segnalazioni
sono, al
massimo, cinque.
Qualcosa di così
vasta scala, con
segnalazioni di
cittadini da tre
regioni, non
capitava da
oltre
trent'anni. E
penso a quando i
pescatori, in
Adriatico,
avvistavano
corpi luminosi
nelle profondità
marine».
12
GIUGNO 2009:
Lo Space Shuttle
Endeavour pronto al lancio
Il lancio
è previsto per le 7.17 del mattino, sabato prossimo
Il conto alla
rovescia verso la
nuova missione dello
Space
Shuttle Endeavour,
la Sts-127,
è ufficialmente
cominciato alle 9 di
questa mattina al
Kennedy Space Center
di Cape Canaveral,
in Florida, dove
lunedì sera sono
arrivati i sette
membri
dell’equipaggio. Le
attività di
prelancio, fanno
sapere i tecnici
della NASA,
procedono
regolarmente e la
partenza è prevista
per le 7.17
antimeridiane di
sabato 13 giugno.
“Tutto il team – ha
detto oggi il test
director
Steve Payne
– ha lavorato molto
duramente per
arrivare pronto fin
qui”. Anche le
previsioni sulle
condizioni meteo a
terra al momento del
lancio sono buone e
lasciano pensare che
non ci saranno
problemi.
La missione e l'equipaggio
Sullo Shuttle viaggeranno il Comandante Mark Polansky, il Pilota Doug Hurley e lo Specialista di Missione Dave Wolf. Il resto dell’equipaggio è composto dai quattro astronauti canadesi Tim Kopra, Tom Marshburn, Christopher Cassidy e Julie Payette. La Sts-127 è la trentaduesima missione dedicata alla costruzione della Stazione Spaziale Internazionale, la ISS. Nonché l’ultima finalizzata all’assemblaggio del laboratorio giapponese KIBO. La durata prevista della missione è di 16 giorni.
9
GIUGNO 2009:
"Agile" scopre venti
stellari intorno a Eta Carinae
Continua con
successo il lavoro
di “Agile”, il
piccolo satellite
italiano per lo
studio dell’universo
nelle alte energie
(banda X e gamma).
Un gruppo di
astrofisici dell’Inaf
guidato da Marco
Tavani ha
individuato nella
stella Eta Carinae
(nella foto ottenuta
dal telescopio
spaziale Hubble)
l’emissione di
radiazione gamma
prodotta dai venti
di collisione di
questo sistema
binario. Il fenomeno
era previsto dai
modelli teorici ma
finora non era mai
stato osservato.
L’annuncio è apparso
sulla rivista “The
Astrophysical
Journal Letters”.
Ciò che si è
osservato può essere
paragonato a quanto
avviene su scala
terrestre quando due
masse d’aria si
scontrano
nell’atmosfera dando
origine a
perturbazioni
meteorologiche.
Eta Carinae, stella
ipergigante blu
avvolta in una nube
di polveri e gas, è
una stella senza
paragoni: candidata
a esplodere in
supernova nel giro
di qualche migliaio
di anni, ha una
massa pari a circa
cento volte il Sole
e riversa nello
spazio materia
equivalente a un
pianeta Terra per
settimana. Quando
questo flusso si
scontra, a velocità
ultrasoniche, con
quello prodotto
dalla sua stella
compagna, si genera
quella che gli
astrofisici chiamano
una wind-wind
collision:
l’impatto fra due
correnti di venti
stellari che
viaggiano a migliaia
di chilometri al
secondo. «Gli esiti
somigliano a quelli
che si verificano in
un acceleratore di
particelle», spiega
Marco Tavani,
responsabile
scientifico di
Agile.
«L’accelerazione
stessa è innescata
dagli shock
idrodinamici
prodotti dalla
collisione, e i
meccanismi
all’origine della
radiazione gamma
sono essenzialmente
due: l’effetto
Compton inverso
e il decadimento
dei pioni
prodotti dall’urto
fra gas e protoni».
Fenomeni che AGILE è
riuscito a osservare
nella banda di
energia intorno a
100 MeV grazie allo
strumento gamma
chiamato GRID (Gamma
Ray Imaging
Detector), un
tracciatore al
silicio sensibile ai
raggi gamma
realizzato in
collaborazione con
l’Istituto Nazionale
di Fisica
Nucleare.
6
GIUGNO 2009:
In arrivo un nuovo modulo per la
ISS
La Stazione Spaziale
Internazionale continua a crescere.
Dopo aver visto per la prima volta
il suo equipaggio passare
da tre a sei
occupanti, ora si prepara
all’aggiunta di un nuovo modulo di
costruzione russa, il Mini-Research
Module-2, o MRM2, che verrà aggiunto
alla struttura verso la fine di
quest’anno. È per preparare il
terreno a questo aggancio che oggi
due astronauti dell’attuale
equipaggio., il comandante Gennady
Padalka e l’ingegnere di volo Mike
Barratt sono usciti all’esterno
della stazione per una lunga
passeggiata spaziale iniziata alle
8:52 del mattino, ora italiana, e
conclusasi cinque ore dopo. I due
hanno il compito di preparare il
modulo di servizio russo Zvezda,
installandovi le antenne del sistema
Kurs, il sistema di telemetria che
consentirà l’aggancio automatico di
MRM2.
Il modulo MRM2, del
peso di circa 4 tonnellate, servirà
da punto di aggancio per le capsule
Soyuz, e come cabina di preparazione
alle attività extraveicolari.
3
GIUGNO 2009:
90 anni fa la prima
dimostrazione della teoria di Einstein
Albert Einstein
pubblicò la sua
teoria della
Relatività
generale nel
1915 e da allora
ogni occasione è
buona perchè
qualcuno si
prenda la briga
di metterla sul
banco di prova.
La prima grande
sfida alla quale
la nuova
descrizione dei
fenomeni
gravitazionali
introdotta da
Einstein dovette
far fronte fu il
previsto
fenomeno di
deviazione della
luce in presenza
di intensi campi
gravitazionali.
Secondo la
teoria, infatti,
una grande massa
è in grado di
deformare lo
spazio
circostante
tanto da
modificare il
normale percorso
rettilineo dei
raggi di luce,
con il risultato
che una sorgente
luminosa può
apparire in una
posizione
differente da
quella che ci si
aspetta.
Visto che,
proprio a due
passi da casa,
possiamo contare
su un oggetto
piuttosto
massiccio quale
è il Sole, Sir
Arthur Eddington
pensò bene di
utilizzarlo come
banco di prova.
Se Einstein
aveva ragione,
la luce delle
stelle che
transitava in
prossimità del
Sole sarebbe
stata deviata e
queste ci
sarebbero dunque
apparse spostate
rispetto alla
loro posizione
normale. E quale
occasione
migliore di
un'eclissi
solare per
effettuare la
prova? Nel
gennaio 1919,
con accurate
osservazioni,
Eddington rilevò
dunque la
posizione nel
cielo di Oxford
delle stelle
coinvolte dal
fenomeno. Si
trasferì poi
all'isola di
Principe che, il
29 maggio di
quell'anno,
sarebbe stata
interessata da
un'eclissi
totale di Sole e
quando fu in
momento ripetè
le misurazioni
di posizione
delle stelle in
prossimità del
disco solare
oscurato dalla
Luna. Risultato:
le stelle
apparivano
veramente
spostate
rispetto alla
posizione che
occupavano
quattro mesi
prima, prova
evidente che
Einstein aveva
visto giusto.
In quest'anno
internazionale
dedicato
all'Astronomia
non possiamo
dimenticare
quell'eclissi
del 29 maggio
1919.