ARCHIVIO ASTRONEWS: luglio 2009

 

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20 LUGLIO 1969 - 20 LUGLIO 2009:

40° ANNIVERSARIO del PRIMO UOMO sulla LUNA

... e la nostra associazione inaugura la Mostra Itinerante

"ASTRONAUTICS"

... dallo Sputnik all'Apollo

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L'epopea dell'Apollo 11, dalla promessa di John Kennedy fino alla storica frase di Neil Armstrong

Una notte del 1969 arrivò dalla Luna una voce umana. Parlava a fatica, con lunghi respiri. E diceva: «E’ un piccolo passo per l'uomo, ma un gigantesco balzo per l'umanità». Con queste parole Neil Armstrong lasciava traccia nella storia, un momento dopo aver messo piede sulla Luna. Era il primo uomo a raggiungere un altro corpo celeste, il più vicino a noi, la Luna appunto, satellite naturale della Terra. Accadeva nella notte tra il 20 e il 21 luglio 1969. Milioni di persone nei cinque continenti seguivano in diretta sugli schermi Tv quelle immagini indistinte in bianco e nero che arrivavano dallo spazio. E in silenzio, nella notte estiva, si osservava quel piede di Armstrong che lentamente scendeva sulla superficie selenica.

Trascorreva una giornata e alle 19.47 (ora italiana) di domenica 20 luglio il Lem-Aquila (Lunar Excursion Module) con a bordo Armstrong e Aldrin, si staccava dal modulo di comando Columbia. Due ore più tardi iniziò la discesa che non pose problemi finché il Lem non si trovò in vicinanza del suolo. A quel punto, il fiume di dati raccolto dagli strumenti andò a saturare il computer di guida, dando segni di squilibrio. Armstrong assumeva allora il governo del modulo, guidandolo manualmente, anche per evitare delle impreviste asperità del suolo. E finalmente annunciava: «Qui base della Tranquillità, l'Aquila è atterrata». Il viaggio era durato 102 ore, 45 minuti e 42 secondi.

 

29 LUGLIO 2009:

Le tracce sulla Luna delle Missioni Apollo

Le immagini in questione, invece, sono assolutamente autentiche e sono state scattate dalle apparecchiature di ripresa del satellite solo pochi giorni fa. Lanciato lo scorso 18 giugno e collocato in orbita lunare cinque giorni più tardi, LRO è ancora nella delicata fase di calibrazione e di controllo della sua strumentazione scientifica prima di dare il via, il mese prossimo, alla sua missione primaria che lo vedrà orbitare a una cinquantina di chilometri dalla superficie lunare. Nei giorni scorsi, tra l'11 e il 15 luglio, il satellite ha sorvolato i siti di allunaggio di alcune missioni Apollo e in tale occasione ha ripreso alcune immagini prontamente diffuse dall'Agenzia spaziale americana.

Senza nulla togliere alle altre immagini - relative ai siti di Apollo 11, 15, 16 e 17 - quelle più significative, anche per la più favorevole posizione del Sole rispetto all'orizzonte lunare, sono senza dubbio le riprese del sito di allunaggio di Apollo 14.

Oltre a scorgere, come nelle altre, l'ombra allungata lasciata dal modulo lunale, si può infatti osservare anche una sorta di sentiero tracciato dalle impronte lasciate dagli astronauti nel corso dei loro spostamenti dal LEM al sito in cui sono state collocato le apparecchiature scientifiche della missione.

A voler cercare il pelo nell'uovo, ci si aspettava di meglio. Le caratteristiche delle apparecchiature di ripresa di cui dispone LRO, infatti, possono garantire di riuscire a risolvere i resti delle missioni Apollo, ma gli strumenti sono ancora in fase di calibrazione e la risoluzione ottimale - due o tre volte maggiore di quella attuale - verrà raggiunta solo al termine di tale fase.
Davvero un gran bel colpo, comunque, quello di LRO. Proprio nei giorni in cui si festeggia il quarantesimo anniversario della storica missione di Apollo 11, forse riesce a dare la spallata decisiva - almeno, questa è la speranza - a decenni di sciocche e infondate insinuazioni su quelle fantastiche missioni spaziali.

Un grazie sincero da tutti coloro che in quella calda notte di luglio erano incollati davanti al televisore, gustando il sapore di quel piccolo/grande passo dinanzi a tremolanti immagini in bianco e nero.

 

 

25 LUGLIO 2009:

Il video dell'Eclisse Totale di Sole in Cina

 

 

 

22 LUGLIO 2009:

Giove colpito da un asteroide grande quanto la Terra!

Dopo 15 anni un altro oggetto colpisce il gigante gassoso

Un astrofilo australiano, Anthony Wesley, ha osservato un paio di giorni fa una strana macchia scura sulla superficie gassosa di Giove. Divulgata l’anomala apparizione, ha anche suggerito che si potesse trattare dell’impatto di un oggetto cometario o asteroidale, come era avvenuto 15 anni fa con la cometa Shoemaker-Levy 9. La NASA, utilizzando il telescopio infrarosso delle Hawaii ha confermato il fatto. La macchia si trova nella regione del polo sud e sopra di essa si sono evidenziati emissioni di ammoniaca. L’evento sarà ora seguito con una serie vasta di telescopi per uno studio più accurato.

L’immagine sovastante è stata ripresa a 1,65 micron e mostra chiaramente la macchia dovuta all’impatto. Probabilmente è stata una cometa, ma si è notato un solo urto e non molti come per la cometa Shoemaker-Levy 9 che si era sgretolata in vari frammenti a causa della forza mareale del pianeta gigante. Speriamo che Giove non si arrabbi troppo e che non tocchi anche alla Terra. Giove è decisamente più grande, ma essere colpito due volte in quindici anni …

 

 

 

22 LUGLIO 2009:

L'Asia nel buio per l'Eclisse Totale di Sole

Milioni di persone in tutto il continente hanno osservato l'evento

 

L'Asia e' piombata nel buio per l'eclissi di sole piu' lunga del 21/o secolo. L'evento e' stato osservato da milioni di persone. L'eclissi e' stata visibile in una fascia larga 250 km che attraversa tutta l'Asia, compresi i due Paesi piu' popolosi del mondo, l' India e la Cina. A Shanghai le nuvole che hanno coperto lo straordinario spettacolo che, secondo gli astronomi, non si ripetera' almeno per i prossimi 120 anni.

L'appuntamento è per le prossime astronews per le prime foto che mi perverranno.

 

 

17 LUGLIO 2009:

Dopo cinque rinvii partito lo shuttle Endeavour

Il lancio è avvenuto alle 00.03 della scorsa notte

"L'equipaggio della STS-127 comincia la sua complessa missione" recita la nota diffusa dalla NASA stamane. Al sesto tentativo in meno di un mese (in una nostra news era previsto il lancio la notte tra l'11 e il 12 luglio), dopo cinque flop causati dal maltempo e da problemi tecnici, lo Space Shuttle Endeavour ha finalmente lasciato il Kennedy Space Center verso la sua destinazione. Il lancio è avvenuto nell'ultima finestra di tempo disponibile, tre minuti dopo la mezzanotte (le 18.03 di ieri in Florida). "E' stata una grande prova per tutto il team di lancio e di controllo del volo" ha dichiarato il direttore del lancio, Pete Nicklolenko.  L'ultimo conto alla rovescia era incominciato alle 10 di sera dell'8 luglio, le 4 del mattino in Italia, in vista del lancio previsto per il sabato mattina successivo. Poi l'ennesima sequenza di rinvii, fino a questa notte. 

Lo shuttle,poco dopo il decollo,e'stato colpito diverse volte dai frammenti di materiale isolante staccatisi dal serbatoio esterno. ''Abbiamo visto qualcosa, che per alcuni aspetti non ci preoccupa, per altri al momento possiamo solo fare speculazioni'' ha detto Mike Moses di Cape Canaveral. Nel 2003 un pezzo di materiale isolante di quasi un kg si stacco' dal serbatoio principale dello shuttle. La navicella si disintegro' al rientro e 7 astronauti persero la vita.

 

 

15 LUGLIO 2009:

Nasce il simpatico movimento "Free Spirit"

"Spirit" nella buca della sabbia

Benchè Spirit abbia abbondantemente fatto il suo dovere e superato ogni più rosea attesa, i tecnici che alla NASA si occupano del rover marziano ritengono che non sia ancora giunto il momento di gettare la spugna e abbandonarlo al suo destino. Si tratta probabilmente del momento più critico per il rover che da quasi cinque anni e mezzo sta gironzolando sulla superficie del Pianeta rosso, una situazione che appare quasi disperata. Da un mese e mezzo, infatti, Spirit proprio non riesce a liberarsi dalla tenace morsa di un banco di terreno soffice e sabbioso: le ruote sono intrappolate nella sabbia marziana e non c’è verso di liberarle.

Non è solo l'abbraccio della sabbia, comunque, a creare problemi al rover. Dobbiamo infatti aggiungere al quadro che una delle sei ruote è ormai da tre anni fuori uso e il robot se la sta trascinando come un inutile peso morto. Come se ciò non bastasse, le riprese effettuate al di sotto del rover - sebbene non di primissima qualità - hanno permesso di scoprire la presenza di un masso appoggiato contro la pancia di Spirit. C'è anche una buona notizia, però, ed è quella che il rover non è in crisi di energia. Non solo, infatti, i pannelli solari funzionano a meraviglia, ma provvidenziali soffi di vento hanno più volte rimosso dalla loro superficie la polvere che vi si era depositata.

Il dubbio che assilla i tecnici del JPL, però, è come riuscire a liberare Spirit senza rischiare di danneggiarlo irrimediabilmente o di farlo impantanare ancora di più in quel banco sabbioso. Per individuare le strategie più adatte, al JPL hanno riprodotto la composizione e le condizioni del terreno in cui giace il rover (vedi immagini sotto) e, prima di inviare gli opportuni comandi a Spirit, stanno studiando e sperimentando il comportamento di un rover gemello alle prese con il medesimo problema. Proprio in questi giorni hanno preso il via i primi test.

Al JPL, dunque, l'imperativo è quello di liberare Spirit. Inutile dire che tutti si fa il tifo per la felice riuscita.


 

 

 

13 LUGLIO 2009:

Astronauti di ritorno da Marte: ma è solo una simulazione!

Si conclude domani la prima missione simulata verso il Pianeta Rosso durata 105 giorni

Dopo 105 giorni reclusi in una navicella di pochi metri quadri, fanno (virtualmente) ritorno a terra i sei volontari che hanno partecipato alla prima simulazione di una missione umana su Marte. Per più di tre mesi, precisamente dal 31 marzo scorso, quattro russi (il cosmonauta Sergei Ryazansky , al comando, i medici Oleg Artemyez eAlexei Baranov e lo psicologo dello sport Alexei Shpakov) e i due europei (l'ingegnere meccanico tedesco Oliver Knickel e il pilota civile francese Cyrille Fournier) hanno vissuto dentro un’astronave parcheggiata all’Istituto scientifico per i problemi medico-biologici di Mosca, come se stessero davvero viaggiando tra le stelle diretti verso il Pianeta Rosso. Proprio in queste ore i sei uomini stanno simulando le ultime fasi del ritorno alla Terra. Domani 14 luglio l’equipaggio tornerà a vedere la luce del Sole. Sarà loro tributata un’accoglienza degna di una vera missione spaziale in un evento aperto anche alla stampa. 

Obiettivo di questa missione, promossa  da Roscomos (l'Agenzia spaziale russa) e dall’Agenzia spaziale europea, è stato lo studio dei problemi psicologici e medici delle missioni spaziali di lunga durata. Sono stati riprodotti i momenti salienti di una missione su Marte, dal lancio al viaggio vero e proprio, fino all'arrivo e al trasferimento all'interno di una base sulla superficie marziana, al rientro a Terra. Gli esperimenti condotti "in volo" sono stati più di 70, tra i quali anche quattro proposti dall’Italia tramite l’Agenzia spaziale. 

 

 

11 LUGLIO 2009:

Lo shuttle Endeavour al lancio questa notte

Eseguiti gli ultimi test della missione STS-127. Il lancio avverrà nella notte tra sabato 11 e domenica 12 luglio

 

Il conto alla rovescia al Kennedy Space Center della NASA è incominciato alle 10 di sera dell'8 luglio, le 4 del mattino in Italia. L’ultimo briefing pre-lancio è in programma per questa mattina. Se tutto procede come previsto, lo Space Shuttle Endeavour lascerà Cape Canaveral, sull’isola di Merritt in Florida, alle 7.39 della sera di sabato 11 luglio, le due meno venti del mattino di domenica in Italia. "Tutti i sistemi sono in eccellente stato - ha detto il direttore dei test, Steve Payne - Endeavour e il suo equipaggio sono pronti a partire".
I test sui carburanti eseguiti mercoledì della scorsa settimana sono stati superati con successo e tutto lascia prevedere che non si ripeteranno i problemi che hanno determinato il fallimento dei precedenti due tentativi di lancio. “Continueremo a monitorare tutti i dati – sottolinea il direttore di lancio Pete Nickolenko – e il nostro prossimo passo sarà procedere al lancio”.

Sette i membri dell'equipaggio. Il Comandante Mark Polansky, il Pilota Doug Hurley e lo Specialista di Missione Dave Wolf. Quindi, i quattro astronauti canadesi Tim Kopra, Tom Marshburn, Christopher Cassidy e Julie Payette.  Kopra prenderà il posto del giapponese Koichi Wakata a bordo della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale. Wakata rientrerà a terra con lo Shuttle dopo tre mesi sull’ISS. La Sts-127 è la trentaduesima missione dedicata alla costruzione della Stazione Spaziale Internazionale. Nonché l’ultima finalizzata all’assemblaggio del laboratorio giapponese KIBO. La durata prevista della missione è di 16 giorni.

 

 

9 LUGLIO 2009:

Forse il Sole si sta "risvegliando"!

Mentre gli esperti lanciavano un grido di allarme per il record di inattività del nostro Sole (più di un anno praticamente senza macchie, come durante il “minimo di Maunder” tra Seicento e Settecento), la nostra stella decideva di smentire tutti e si destava da un lungo “sonno” mostrando un gruppo di macchie piuttosto complesso e consistente. E’ la prima volta, dopo un timido inizio del nuovo ciclo, che dopo una piccola macchia di esordio  non aveva dato seguito con nuovi fenomeni di un certo rilievo.

L’evento, iniziato il 3 luglio e ben visibile il 6 di luglio sia in luce bianca sia in luce H-alfa (con questa tecnica osservativa erano evidenti anche la vasta area cromosferica perturbata e un brillamneto) (vedi foto).

Roberto Crippa,  presidente della “FOAM13”, ha ricordato che  “Il  Sole si sta comportando in modo strano; dal 2004 ci  sono stati più di 800 giorni senza macchie solari visibili a fronte di una media di meno di 500 per i cicli passati; siamo quindi in una fase di minimo molto prolungata, dopo il massimo di attività registrato nel 2001; in particolare, la fine del ciclo attuale sta registrando un numero elevato di giorni senza macchie: sono stati 266 nel 2008 (73%) e finora 150 nel 2009 (83%). Venerdì 3 luglio 2009, sulla superficie del Sole, è comparsa una nuova zona attiva accompagnata da un gruppo di macchie solari; questo nuovo gruppo di macchie solari si trova molto alto di latitudine (vicino al Polo Sud) e questo fa ben sperare che un nuovo ciclo solare, il numero 24, stia realmente per cominciare indicando contemporaneamente la fine di un lungo periodo di attività solare quasi nullo, che iniziava a preoccupare gli studiosi della nostra stella.

 

 

7 LUGLIO 2009:

Prime Immagini della Lunar Reconnaissance Orbiter Camera

LRO, sta avviando i vari strumenti di bordo, l’ultimo dei quali è stato il LOLA (Lunar Orbiter Laser Altimeter), attivato alle 15:25 UTC del 30 giugno.

È ora toccato a LROC la Lunar Reconnaissance Orbiter Camera, composta da due fotocamere, una a largo campo e bassa definizione ed una a campo stretto, ma ad alta definizione.
Queste fotocamere sono state anch’esse accese il 30 giugno e stanno funzionando alla perfezione.

Tant’è vero che hanno inviato a Terra le prime immagini di calibrazione, riprese nella zona meridionale del mare Nubium.
“Le nostre prime immagini provengono dal terminatore lunare – la linea che divide il giorno dalla notte – rendendoci inizialmente dubbiosi su come potevano risultare” ha detto Mark Robinson, Principal Investigator di LROC della Arizona State University di Tempe. “A causa delle ombre molto profonde, ogni elemento topografico è esagerato dando l’impressione di una superficie estremamente inospitale. In realtà l’area è simile alla regione in cui è disceso Apollo 16 ed è stato tranquillamente esplorato dagli astronauti nel 1972. Mentre queste sono di per sé magnifiche immegini, ci dicono che LROC è quasi pronta per iniziare il suo lavoro”.

LRO aiuterà la NASA a identificare dei punti sicuri per la discesa dei prossimi esploratori, per localizzare potenziali risorse, descrivere la distribuzione delle radiazioni e dimostrare nuove tecnologie.

 

 

4 LUGLIO 2009:

La nostra attività divulgativa promossa su "Qui Salento"

Dopo l'articolo dello scorso anno su un'altra rivista salentina sugli eventi astronomici della scorsa estate, un altro mensile importante di informazione salentina, "Qui Salento", ci ha onorati con un bel articolo nell'editoriale "Salento Web", promuovendo la nostra attività divulgativa, sia di Osservatorio Astronomico che di associazione.

Sopra potete cliccare sull'immagine per aprire l'articolo, oppure non vi resta che acquistare "Qui Salento" del mese di Luglio.

Un ringraziamento particolare alla redazione di Lecce.

Giuseppe De Filippi

 

 

4 LUGLIO 2009:

Stelle "viaggiatrici" attorno alla nostra galassia

Un nuovo tipo di stelle, chiamate sub-nane ultrafredde (ultracool subdwarfs), viaggiano liberamente attorno alla nostra galassia su orbite anomale. Ma una di queste potrebbe provenire addirittura da un’altra galassia.

 

Le sub-nane ultrafredde sono state riconosciute come membri di una nuova classe di stelle solo nel 2003 e si caratterizzano per la loro bassissima temperatura (intorno ai 3000 gradi Kelvin) e la scarsa percentuale di elementi diversi dall’idrogeno e dall’elio. Esse si pongono al limite estremo delle stelle attive, appena sopra le nane brune, considerate “non-stelle”. Se ne conoscono solo qualche decina dato che sono estremamente deboli (fino a 10000 volte meno luminose del Sole) e estremamente rare. Il loro movimento è molto rapido, anche di 500 km/sec (ossia milioni di chilometri all’ora). Se esistesse la polizia stradale galattica sarebbero continuamente multate per eccesso di velocità e forse gli toglierebbero la patente!

Il calcolo delle loro orbite ha portato a risultati veramente strabilianti. Alcune penetrano all’interno della Via Lattea su orbite estremamente allungate, come fossero comete. In generale esse vivono quasi costantemente migliaia di anni luce sopra o sotto il disco galattico. Gli abitanti di un loro ipotetico pianeta avrebbero una visione magnifica della spirale della Via Lattea che coprirebbe gran parte del cielo notturno. Queste stelle fanno parte essenzialmente dell’alone galattico, una popolazione molto antica che si estende tutt’attorno al disco. Ma ecco la sorpresa più grande: una di loro, la 2MASS 1227-0447, visibile nella costellazione della Vergine, ha un’orbita che sembra indicare un’origine extragalattica.

Essa sta viaggiando a 200000 anni luce dal centro della Via Lattea, ad una distanza dieci volte superiore a quella del Sole. E’ un valore maggiore di quello della grande Nube di Magellano, una delle galassie a noi più vicine. Tenendo conto del periodo di rivoluzione che mostra la stella (un miliardo di anni) e della direzione del moto si ipotizza che essa provenga da una galassia nana che è stata “scacciata” dopo un passaggio ravvicinato alla nostra. Che sia una spia cosmica?

 

 

LUGLIO 2009:

Nominati nove nuovi astronauti per la NASA

Sono nove, sei uomini e tre donne. Saranno i futuri compagni di avventura dei “nostri” Cristoforetti e Parmitano

Altri magnifici nove. Tanti sono i nuovi astronauti prescelti dalla NASA su oltre 3.500 domande. Sei uomini e tre donne di età compresa tra 30, la più giovane, e 43 anni, il più anziano, che prenderanno parte alle prossime imprese dell’Agenzia spaziale americana. Dopo il felice annuncio, si concederanno ancora un mese di vacanza, e ad agosto inizieranno l’addestramento al Johnson Space Center in Houston, dove attualmente si trova anche Roberto Vittori, in vista della sua prossima missione sulla ISS prevista nel 2010. Alcuni dei nuovi astronauti NASA con molta probabilità diventeranno i futuri compagni d’avventura dei nostri due nuovi astronauti, freschi di nomina nel Corpo Astronauti dell’ESA: Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana candidata a volare nello spazio, e Luca Parmitano, entrambi piloti dell’Aereonautica militare.

Serena M. Aunon, 33 anni, già alla NASA come responsabile medico dei programmi Shuttle e ISS
Jeanette J. Epps, 38 anni, ingegnere della Central Intelligence Agency
Jack D. Fischer, 35 anni, pilota dell’aereonautica militare del Pentagono
Michael S. Hopkins, 40 anni, colonnello dell’aereonautica militare del Pentagono
Kjell N. Lindgren, 36 anni, già alla NASA come responsabile medico dei programmi Shuttle e ISS
Kathleen (Kate) Rubins, 30 anni, ricercatrice biomedica
Scott D. Tingle, 43 anni, comandante della marina militare Usa
Mark T. Vande Hei, 42 anni, colonnello dell’esercito e addetto al controllo da terra della ISS
Gregory R. (Reid) Wiseman, 33 anni, comandante della marina e pilota