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L'epopea dell'Apollo
11, dalla promessa di John Kennedy fino alla storica frase di Neil
Armstrong
Una notte del 1969
arrivò dalla Luna una voce umana. Parlava a fatica,
con lunghi respiri. E diceva: «E’ un piccolo passo
per l'uomo, ma un gigantesco balzo per l'umanità».
Con queste parole Neil Armstrong lasciava traccia
nella storia, un momento dopo aver messo piede sulla
Luna. Era il primo uomo a raggiungere un altro corpo
celeste, il più vicino a noi, la Luna appunto,
satellite naturale della Terra. Accadeva nella notte
tra il 20 e il 21 luglio 1969. Milioni di persone
nei cinque continenti seguivano in diretta sugli
schermi Tv quelle immagini indistinte in bianco e
nero che arrivavano dallo spazio. E in silenzio,
nella notte estiva, si osservava quel piede di
Armstrong che lentamente scendeva sulla superficie
selenica.
Trascorreva una giornata
e alle 19.47 (ora italiana) di domenica 20 luglio il
Lem-Aquila (Lunar Excursion Module) con a bordo
Armstrong e Aldrin, si staccava dal modulo di
comando Columbia. Due ore più tardi iniziò la
discesa che non pose problemi finché il Lem non si
trovò in vicinanza del suolo. A quel punto, il fiume
di dati raccolto dagli strumenti andò a saturare il
computer di guida, dando segni di squilibrio.
Armstrong assumeva allora il governo del modulo,
guidandolo manualmente, anche per evitare delle
impreviste asperità del suolo. E finalmente
annunciava: «Qui base della Tranquillità, l'Aquila è
atterrata». Il viaggio era durato 102 ore, 45 minuti
e 42 secondi.
29 LUGLIO
2009:
Le tracce sulla Luna
delle Missioni Apollo
Le immagini in
questione, invece, sono assolutamente autentiche e sono state scattate
dalle apparecchiature di ripresa del satellite solo pochi giorni fa.
Lanciato lo scorso 18 giugno e collocato in orbita lunare cinque giorni
più tardi, LRO è ancora nella delicata fase di calibrazione e di
controllo della sua strumentazione scientifica prima di dare il via, il
mese prossimo, alla sua missione primaria che lo vedrà orbitare a una
cinquantina di chilometri dalla superficie lunare. Nei giorni scorsi,
tra l'11 e il 15 luglio, il satellite ha sorvolato i siti di allunaggio
di alcune missioni Apollo e in tale occasione ha ripreso alcune immagini
prontamente diffuse dall'Agenzia spaziale americana.
Senza nulla togliere alle altre immagini - relative ai siti di Apollo
11, 15, 16 e 17 - quelle più significative, anche per la più favorevole
posizione del Sole rispetto all'orizzonte lunare, sono senza dubbio le
riprese del sito di allunaggio di Apollo 14.
Oltre a
scorgere, come nelle altre, l'ombra allungata lasciata dal modulo
lunale, si può infatti osservare anche una sorta di sentiero tracciato
dalle impronte lasciate dagli astronauti nel corso dei loro spostamenti
dal LEM al sito in cui sono state collocato le apparecchiature
scientifiche della missione.
A voler cercare il pelo nell'uovo, ci si aspettava di meglio. Le
caratteristiche delle apparecchiature di ripresa di cui dispone LRO,
infatti, possono garantire di riuscire a risolvere i resti delle
missioni Apollo, ma gli strumenti sono ancora in fase di calibrazione e
la risoluzione ottimale - due o tre volte maggiore di quella attuale -
verrà raggiunta solo al termine di tale fase.
Davvero un gran bel colpo, comunque, quello di LRO. Proprio nei giorni
in cui si festeggia il quarantesimo anniversario della storica missione
di Apollo 11, forse riesce a dare la spallata decisiva - almeno, questa
è la speranza - a decenni di sciocche e infondate insinuazioni su quelle
fantastiche missioni spaziali.
Un grazie sincero da tutti coloro che in quella calda notte di luglio
erano incollati davanti al televisore, gustando il sapore di quel
piccolo/grande passo dinanzi a tremolanti immagini in bianco e nero.
25 LUGLIO
2009:
Il video dell'Eclisse Totale di Sole
in Cina
22 LUGLIO
2009:
Giove colpito da un asteroide grande quanto la
Terra!
Dopo
15 anni un altro oggetto colpisce il gigante gassoso
Un
astrofilo
australiano,
Anthony
Wesley,
ha
osservato
un
paio
di
giorni
fa
una
strana
macchia
scura
sulla
superficie
gassosa
di
Giove.
Divulgata
l’anomala
apparizione,
ha
anche
suggerito
che
si
potesse
trattare
dell’impatto
di
un
oggetto
cometario
o
asteroidale,
come
era
avvenuto
15
anni
fa
con
la
cometa
Shoemaker-Levy
9.
La
NASA,
utilizzando
il
telescopio
infrarosso
delle
Hawaii
ha
confermato
il
fatto.
La
macchia
si
trova
nella
regione
del
polo
sud
e
sopra
di
essa
si
sono
evidenziati
emissioni
di
ammoniaca.
L’evento
sarà
ora
seguito
con
una
serie
vasta
di
telescopi
per
uno
studio
più
accurato.
L’immagine
sovastante
è
stata
ripresa
a
1,65
micron
e
mostra
chiaramente
la
macchia
dovuta
all’impatto.
Probabilmente
è
stata
una
cometa,
ma
si è
notato
un
solo
urto
e
non
molti
come
per
la
cometa
Shoemaker-Levy
9
che
si
era
sgretolata
in
vari
frammenti
a
causa
della
forza
mareale
del
pianeta
gigante.
Speriamo
che
Giove
non
si
arrabbi
troppo
e
che
non
tocchi
anche
alla
Terra.
Giove
è
decisamente
più
grande,
ma
essere
colpito
due
volte
in
quindici
anni
…
22 LUGLIO
2009:
L'Asia nel buio per
l'Eclisse Totale di Sole
Milioni di persone in tutto
il continente hanno osservato l'evento
L'Asia e' piombata
nel buio per
l'eclissi di sole
piu' lunga del 21/o
secolo. L'evento e'
stato osservato da
milioni di persone.
L'eclissi e' stata
visibile in una
fascia larga 250 km
che attraversa tutta
l'Asia, compresi i
due Paesi piu'
popolosi del mondo,
l' India e la Cina.
A Shanghai le nuvole
che hanno coperto lo
straordinario
spettacolo che,
secondo gli
astronomi, non si
ripetera' almeno per
i prossimi 120 anni.
L'appuntamento è per
le prossime
astronews per le
prime foto che mi
perverranno.
17
LUGLIO 2009:
Dopo cinque rinvii partito lo shuttle Endeavour
Il
lancio è avvenuto alle 00.03 della scorsa notte
"L'equipaggio
della
STS-127
comincia
la
sua
complessa
missione"
recita
la
nota
diffusa
dalla
NASA
stamane.
Al
sesto
tentativo
in
meno
di
un
mese
(in
una
nostra
news
era
previsto
il
lancio
la
notte
tra
l'11
e il
12
luglio),
dopo
cinque
flop
causati
dal
maltempo
e da
problemi
tecnici, lo
Space
Shuttle
Endeavour
ha
finalmente
lasciato
il
Kennedy
Space
Center
verso
la
sua
destinazione.
Il
lancio
è
avvenuto
nell'ultima
finestra
di
tempo
disponibile, tre
minuti
dopo
la
mezzanotte
(le
18.03
di
ieri
in
Florida). "E'
stata
una
grande
prova
per
tutto
il
team
di
lancio
e di
controllo
del
volo" ha
dichiarato
il
direttore
del
lancio,
Pete
Nicklolenko. L'ultimo
conto
alla
rovescia era
incominciato
alle
10
di
sera
dell'8
luglio,
le 4
del
mattino
in
Italia,
in
vista
del
lancio
previsto
per
il sabato
mattina
successivo.
Poi
l'ennesima
sequenza
di
rinvii,
fino
a
questa
notte.
Lo
shuttle,poco
dopo
il
decollo,e'stato
colpito
diverse
volte
dai
frammenti
di
materiale
isolante
staccatisi
dal
serbatoio
esterno.
''Abbiamo
visto
qualcosa,
che
per
alcuni
aspetti
non
ci
preoccupa,
per
altri
al
momento
possiamo
solo
fare
speculazioni''
ha
detto
Mike
Moses
di
Cape
Canaveral.
Nel
2003
un
pezzo
di
materiale
isolante
di
quasi
un
kg
si
stacco'
dal
serbatoio
principale
dello
shuttle.
La
navicella
si
disintegro'
al
rientro
e 7
astronauti
persero
la
vita.
15
LUGLIO 2009:
Nasce il simpatico
movimento "Free Spirit"
"Spirit" nella buca della sabbia
Benchè Spirit abbia
abbondantemente fatto il suo dovere e superato ogni più rosea
attesa, i tecnici che alla NASA si occupano del rover marziano
ritengono che non sia ancora giunto il momento di gettare la spugna
e abbandonarlo al suo destino. Si tratta probabilmente del momento
più critico per il rover che da quasi cinque anni e mezzo sta
gironzolando sulla superficie del Pianeta rosso, una situazione che
appare quasi disperata. Da un mese e mezzo, infatti, Spirit proprio
non riesce a liberarsi dalla tenace morsa di un banco di terreno
soffice e sabbioso: le ruote sono intrappolate nella sabbia marziana
e non c’è verso di liberarle.
Non è solo l'abbraccio della sabbia, comunque, a creare problemi al
rover. Dobbiamo infatti aggiungere al quadro che una delle sei ruote
è ormai da tre anni fuori uso e il robot se la sta trascinando come
un inutile peso morto. Come se ciò non bastasse, le riprese
effettuate al di sotto del rover - sebbene non di primissima qualità
- hanno permesso di scoprire la presenza di un masso appoggiato
contro la pancia di Spirit. C'è anche una buona notizia, però, ed è
quella che il rover non è in crisi di energia. Non solo, infatti, i
pannelli solari funzionano a meraviglia, ma provvidenziali soffi di
vento hanno più volte rimosso dalla loro superficie la polvere che
vi si era depositata.
Il dubbio che assilla i tecnici del JPL, però, è come riuscire a
liberare Spirit senza rischiare di danneggiarlo irrimediabilmente o
di farlo impantanare ancora di più in quel banco sabbioso. Per
individuare le strategie più adatte, al JPL hanno riprodotto la
composizione e le condizioni del terreno in cui giace il rover (vedi
immagini sotto) e, prima di inviare gli opportuni comandi a Spirit,
stanno studiando e sperimentando il comportamento di un rover
gemello alle prese con il medesimo problema. Proprio in questi
giorni hanno preso il via i primi test.
Al JPL, dunque, l'imperativo è quello di liberare Spirit. Inutile
dire che tutti si fa il tifo per la felice riuscita.
13
LUGLIO 2009:
Astronauti di ritorno
da Marte: ma è solo una simulazione!
Si conclude domani la
prima missione simulata verso il Pianeta Rosso durata 105 giorni
Dopo 105 giorni reclusi in una navicella di pochi metri quadri, fanno (virtualmente) ritorno a terra i sei volontari che hanno partecipato alla prima simulazione di una missione umana su Marte. Per più di tre mesi, precisamente dal 31 marzo scorso, quattro russi (il cosmonauta Sergei Ryazansky , al comando, i medici Oleg Artemyez eAlexei Baranov e lo psicologo dello sport Alexei Shpakov) e i due europei (l'ingegnere meccanico tedesco Oliver Knickel e il pilota civile francese Cyrille Fournier) hanno vissuto dentro un’astronave parcheggiata all’Istituto scientifico per i problemi medico-biologici di Mosca, come se stessero davvero viaggiando tra le stelle diretti verso il Pianeta Rosso. Proprio in queste ore i sei uomini stanno simulando le ultime fasi del ritorno alla Terra. Domani 14 luglio l’equipaggio tornerà a vedere la luce del Sole. Sarà loro tributata un’accoglienza degna di una vera missione spaziale in un evento aperto anche alla stampa.
Obiettivo di questa missione, promossa da Roscomos (l'Agenzia spaziale russa) e dall’Agenzia spaziale europea, è stato lo studio dei problemi psicologici e medici delle missioni spaziali di lunga durata. Sono stati riprodotti i momenti salienti di una missione su Marte, dal lancio al viaggio vero e proprio, fino all'arrivo e al trasferimento all'interno di una base sulla superficie marziana, al rientro a Terra. Gli esperimenti condotti "in volo" sono stati più di 70, tra i quali anche quattro proposti dall’Italia tramite l’Agenzia spaziale.
11
LUGLIO 2009:
Lo shuttle Endeavour al
lancio questa notte
Eseguiti gli ultimi test della missione STS-127. Il
lancio avverrà nella notte tra sabato 11 e domenica
12 luglio
Il conto alla rovescia al Kennedy Space Center della NASA è incominciato alle 10 di sera dell'8 luglio, le 4 del mattino in Italia. L’ultimo briefing pre-lancio è in programma per questa mattina. Se tutto procede come previsto, lo Space Shuttle Endeavour lascerà Cape Canaveral, sull’isola di Merritt in Florida, alle 7.39 della sera di sabato 11 luglio, le due meno venti del mattino di domenica in Italia. "Tutti i sistemi sono in eccellente stato - ha detto il direttore dei test, Steve Payne - Endeavour e il suo equipaggio sono pronti a partire".
I test sui carburanti eseguiti mercoledì della scorsa settimana sono stati superati con successo e tutto lascia prevedere che non si ripeteranno i problemi che hanno determinato il fallimento dei precedenti due tentativi di lancio. “Continueremo a monitorare tutti i dati – sottolinea il direttore di lancio Pete Nickolenko – e il nostro prossimo passo sarà procedere al lancio”.
Sette i membri dell'equipaggio. Il Comandante Mark Polansky, il Pilota Doug Hurley e lo Specialista di Missione Dave Wolf. Quindi, i quattro astronauti canadesi Tim Kopra, Tom Marshburn, Christopher Cassidy e Julie Payette. Kopra prenderà il posto del giapponese Koichi Wakata a bordo della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale. Wakata rientrerà a terra con lo Shuttle dopo tre mesi sull’ISS. La Sts-127 è la trentaduesima missione dedicata alla costruzione della Stazione Spaziale Internazionale. Nonché l’ultima finalizzata all’assemblaggio del laboratorio giapponese KIBO. La durata prevista della missione è di 16 giorni.
9
LUGLIO 2009:
Forse il Sole si sta "risvegliando"!
Mentre gli esperti
lanciavano un grido di
allarme per il record di
inattività del nostro
Sole (più di un anno
praticamente senza
macchie, come durante il
“minimo di Maunder” tra
Seicento e Settecento),
la nostra stella
decideva di smentire
tutti e si destava da un
lungo “sonno” mostrando
un gruppo di macchie
piuttosto complesso e
consistente. E’ la prima
volta, dopo un timido
inizio del nuovo ciclo,
che dopo una piccola
macchia di esordio non
aveva dato seguito con
nuovi fenomeni di un
certo rilievo.
L’evento, iniziato il 3
luglio e ben visibile il
6 di luglio sia in luce
bianca sia in luce
H-alfa (con questa
tecnica osservativa
erano evidenti anche la
vasta area cromosferica
perturbata e un
brillamneto) (vedi
foto).
Roberto Crippa,
presidente della
“FOAM13”, ha ricordato
che “Il Sole si sta
comportando in modo
strano; dal 2004 ci
sono stati più di 800
giorni senza macchie
solari visibili a fronte
di una media di meno di
500 per i cicli passati;
siamo quindi in una fase
di minimo molto
prolungata, dopo il
massimo di attività
registrato nel 2001; in
particolare, la fine del
ciclo attuale sta
registrando un numero
elevato di giorni senza
macchie: sono stati 266
nel 2008 (73%) e finora
150 nel 2009 (83%).
Venerdì 3 luglio 2009,
sulla superficie del
Sole, è comparsa una
nuova zona attiva
accompagnata da un
gruppo di macchie
solari; questo nuovo
gruppo di macchie solari
si trova molto alto di
latitudine (vicino al
Polo Sud) e questo fa
ben sperare che un nuovo
ciclo solare, il numero
24, stia realmente per
cominciare indicando
contemporaneamente la
fine di un lungo periodo
di attività solare quasi
nullo, che iniziava a
preoccupare gli studiosi
della nostra stella”.
7
LUGLIO 2009:
Prime
Immagini della Lunar Reconnaissance Orbiter Camera
LRO, sta avviando i vari
strumenti di bordo, l’ultimo dei quali è stato il LOLA (Lunar
Orbiter Laser Altimeter), attivato alle 15:25 UTC del 30 giugno.
È ora toccato a LROC la Lunar Reconnaissance Orbiter Camera,
composta da due fotocamere, una a largo campo e bassa definizione ed
una a campo stretto, ma ad alta definizione.
Queste fotocamere sono state anch’esse accese il 30 giugno e stanno
funzionando alla perfezione.
Tant’è vero che hanno inviato a Terra le prime immagini di
calibrazione, riprese nella zona meridionale del mare Nubium.
“Le nostre prime immagini provengono dal terminatore lunare – la
linea che divide il giorno dalla notte – rendendoci inizialmente
dubbiosi su come potevano risultare” ha detto Mark Robinson,
Principal Investigator di LROC della Arizona State University di
Tempe. “A causa delle ombre molto profonde, ogni elemento
topografico è esagerato dando l’impressione di una superficie
estremamente inospitale. In realtà l’area è simile alla regione in
cui è disceso Apollo 16 ed è stato tranquillamente esplorato dagli
astronauti nel 1972. Mentre queste sono di per sé magnifiche
immegini, ci dicono che LROC è quasi pronta per iniziare il suo
lavoro”.
LRO aiuterà la NASA a identificare dei punti sicuri per la discesa
dei prossimi esploratori, per localizzare potenziali risorse,
descrivere la distribuzione delle radiazioni e dimostrare nuove
tecnologie.
4
LUGLIO 2009:
La nostra attività
divulgativa promossa su "Qui Salento"
Dopo l'articolo
dello scorso
anno su un'altra
rivista
salentina sugli
eventi
astronomici
della scorsa
estate, un altro
mensile
importante di
informazione
salentina,
"Qui Salento",
ci ha onorati
con un bel
articolo
nell'editoriale
"Salento Web",
promuovendo la
nostra attività
divulgativa, sia
di Osservatorio
Astronomico che
di associazione.
Sopra potete
cliccare
sull'immagine
per aprire
l'articolo,
oppure non vi
resta che
acquistare "Qui
Salento" del
mese di Luglio.
Un
ringraziamento
particolare alla
redazione di
Lecce.
Giuseppe De
Filippi
4
LUGLIO 2009:
Stelle "viaggiatrici"
attorno alla nostra galassia
Un
nuovo tipo di stelle, chiamate sub-nane ultrafredde
(ultracool subdwarfs), viaggiano liberamente attorno
alla nostra galassia su orbite anomale. Ma una di
queste potrebbe provenire addirittura da un’altra
galassia.
Le
sub-nane
ultrafredde
sono
state
riconosciute
come
membri
di
una
nuova
classe
di
stelle
solo
nel
2003
e si
caratterizzano
per
la
loro
bassissima
temperatura
(intorno
ai
3000
gradi
Kelvin)
e la
scarsa
percentuale
di
elementi
diversi
dall’idrogeno
e
dall’elio.
Esse
si
pongono
al
limite
estremo
delle
stelle
attive,
appena
sopra
le
nane
brune,
considerate
“non-stelle”.
Se
ne
conoscono
solo
qualche
decina
dato
che
sono
estremamente
deboli
(fino
a
10000
volte
meno
luminose
del
Sole)
e
estremamente
rare.
Il
loro
movimento
è
molto
rapido,
anche
di
500
km/sec
(ossia
milioni
di
chilometri
all’ora).
Se
esistesse
la
polizia
stradale
galattica
sarebbero
continuamente
multate
per
eccesso
di
velocità
e
forse
gli
toglierebbero
la
patente!
Il
calcolo
delle
loro
orbite
ha
portato
a
risultati
veramente
strabilianti.
Alcune
penetrano
all’interno
della
Via
Lattea
su
orbite
estremamente
allungate,
come
fossero
comete.
In
generale
esse
vivono
quasi
costantemente
migliaia
di
anni
luce
sopra
o
sotto
il
disco
galattico.
Gli
abitanti
di
un
loro
ipotetico
pianeta
avrebbero
una
visione
magnifica
della
spirale
della
Via
Lattea
che
coprirebbe
gran
parte
del
cielo
notturno.
Queste
stelle
fanno
parte
essenzialmente
dell’alone
galattico,
una
popolazione
molto
antica
che
si
estende
tutt’attorno
al
disco.
Ma
ecco
la
sorpresa
più
grande:
una
di
loro,
la
2MASS
1227-0447,
visibile
nella
costellazione
della
Vergine,
ha
un’orbita
che
sembra
indicare
un’origine
extragalattica.
Essa
sta
viaggiando
a
200000
anni
luce
dal
centro
della
Via
Lattea,
ad
una
distanza
dieci
volte
superiore
a
quella
del
Sole.
E’
un
valore
maggiore
di
quello
della
grande
Nube
di
Magellano,
una
delle
galassie
a
noi
più
vicine.
Tenendo
conto
del
periodo
di
rivoluzione
che
mostra
la
stella
(un
miliardo
di
anni)
e
della
direzione
del
moto
si
ipotizza
che
essa
provenga
da
una
galassia
nana
che
è
stata
“scacciata”
dopo
un
passaggio
ravvicinato
alla
nostra.
Che
sia
una
spia
cosmica?
1°
LUGLIO 2009:
Nominati nove nuovi
astronauti per la NASA
Sono nove, sei uomini
e tre donne. Saranno i futuri compagni di avventura dei “nostri”
Cristoforetti e Parmitano
Altri magnifici
nove. Tanti sono i nuovi astronauti prescelti
dalla NASA su oltre 3.500 domande. Sei uomini e
tre donne di età compresa tra 30, la più
giovane, e 43 anni, il più anziano, che
prenderanno parte alle prossime imprese
dell’Agenzia spaziale americana. Dopo il felice
annuncio, si concederanno ancora un mese di
vacanza, e ad agosto inizieranno l’addestramento
al Johnson Space Center in Houston, dove
attualmente si trova anche Roberto Vittori, in
vista della sua prossima missione sulla ISS
prevista nel 2010. Alcuni dei nuovi astronauti
NASA con molta probabilità diventeranno i futuri
compagni d’avventura dei nostri due nuovi
astronauti, freschi di nomina nel Corpo
Astronauti dell’ESA: Samantha Cristoforetti, la
prima donna italiana candidata a volare nello
spazio, e Luca Parmitano, entrambi piloti
dell’Aereonautica militare.
Serena M. Aunon,
33 anni, già alla NASA come responsabile medico
dei programmi Shuttle e ISS Jeanette J. Epps, 38 anni, ingegnere
della Central Intelligence Agency Jack D. Fischer, 35 anni, pilota
dell’aereonautica militare del Pentagono Michael S. Hopkins, 40 anni, colonnello
dell’aereonautica militare del Pentagono Kjell N. Lindgren, 36 anni, già alla NASA
come responsabile medico dei programmi Shuttle e
ISS Kathleen (Kate) Rubins, 30 anni,
ricercatrice biomedica Scott D. Tingle, 43 anni, comandante
della marina militare Usa Mark T. Vande Hei, 42 anni, colonnello
dell’esercito e addetto al controllo da terra
della ISS Gregory R. (Reid) Wiseman, 33 anni,
comandante della marina e pilota