ARCHIVIO ASTRONEWS: marzo 2017

 

Home

Elenco Archivio

 

17 marzo 2017:
"Pan", la luna-raviolo che orbita tra gli anelli di Saturno.
La curiosa foto è arrivata dalla famosa sonda "Cassini".
 
Un raviolo tra gli anelli: è "Pan", la piccola luna di Saturno dalla forma curiosa, le cui immagini sono state inviate a Terra dalla sonda "Cassini". Il veicolo spaziale, frutto della missione che vede coinvolte Nasa, Agenzia Spaziale Europea (ESA) e Agenzia Spaziale Italiana (ASI), ha fotografato la luna lo scorso 7 marzo 2017, durante un passaggio ravvicinato avvenuto dalla distanza di 24.572 chilometri: si tratta delle immagini più ravvicinate mai riprese di Pan e contribuiranno a definire meglio la sua forma e le sue caratteristiche geologiche.

Gli astronomi sapevano da tempo che Pan, una delle lune più interne di Saturno, aveva un aspetto strano, ma ora che Cassini ha inviato gli straordinari primi piani della piccola luna ghiacciata, del diametro di circa 35 chilometri, gli astronomi americani l'hanno definita simile ad una empanada, il fagottino di pasta ripieno tipico dell'America Latina. Pan deve questa forma particolare al materiale, ossia grani di polveri e ghiaccio, che le si è accumulato intorno nel tempo.

Le immagini, ottenute da Cassini durante le sue rischiose immersioni negli anelli, fanno parte dell'ultima fase della missione che si chiuderà con un tuffo nell'atmosfera di Saturno, previsto entro la fine dell'anno.

 


 

3 marzo 2017:
La prima donna nello spazio, Valentina Tereshkova, compie 80 anni.
Eroina sovietica pluridecorata, ancora oggi considerata "donna-simbolo".
 
Valentina Tereshkova, la "donna delle stelle" che il 14 giugno del 1963 divenne la prima cosmonauta a viaggiare nello spazio, compie oggi 80 anni, e come regalo di compleanno potrebbe presto incontrare sua maestà Elisabetta II: insomma, due donne che, nei rispettivi ruoli, hanno senz'altro lasciato un'impronta nel Novecento.

Nata e cresciuta a Maslennikovo, piccolo paesino nella regione di Yaroslavl (Russia centrale), Tereshkova rimase orfana di padre da piccola e sua madre, operaia in un'industria tessile, fu costretta a crescere un fratello  e una sorella da sola. A portarla nello spazio fu la passione per il paracadutismo (effettuò il suo primo lancio il 21 maggio del 1959).

Così, realizzato con successo lo storico lancio di Yuri Gagarin, Kamanin, il capo del programma spaziale, convinse le autorità sovietiche ad avviare un programma femminile. Tereshkova venne allora scelta, probabilmente grazie alla sua esperienza nel paracadutismo: la navicella "Vostok" era infatti completamente automatizzata e dunque non servivano doti di pilotaggio, ma la cosmonauta veniva espulsa dalla capsula in fase di rientro. Una procedura rischiosa che necessitava di doti particolari. Valentina, in quello storico volo, si trovò ad affrontare imprevisti di ogni tipo e totalizzò più ore nello spazio che tutti gli astronauti americani messi insieme.

Sconfitta la morte, al suo ritorno sulla Terra dovette combattere anche contro il pregiudizio di genere, ma alla fine il governo la decorò con ogni medaglia possibile. Il 7 febbraio 2014 ha partecipato alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014 portando la bandiera olimpica. 

 

Alcune testimonianze d'epoca in mostra nel nostro Museo del Cosmonauta

Valentina Tereshkova in una foto recente