ARCHIVIO ASTRONEWS: novembre 2009

 

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30 NOVEMBRE 2009:

Anche sul Sole avvengono gli "tsunami"

L'esistenza del fenomeno era teorizzata da almeno una decina di anni

La Nasa ha reso noto di aver registrato per la prima volta in modo scientifico uno tsunami solare. L'esistenza di un fenomeno di questa natura era teorizzata da almeno una decina di anni, ma mai era stato possibile registrarla con attendibilità scientifica.

Grazie ad un sistema chiamato Solar Terrestrial Relations Observatory (STEREO), lo tsunami solare è stato invece rilevato con assoluta certezza: "Ora sappiamo - ha commentato Joe Gurman, uno dei responsabili del Solar Physics Laboratory del Goddard Space Flight Center della Nasa - Gli tsunami solari sono una realtà". Si tratta di eruzioni capaci di sollevare onde di plasma rovente di proporzioni enormi, alte quanto la Terra.

L'ultima, rilevata lo scorso febbraio, ha provocato nello spazio una nuvola di gas che la Nasa ha calcolato essere di circa un miliardo di tonnellate. Nello stesso tempo sulla superficie solare si è prodotta un'onda che il sistema STEREO è riuscito a rilevare da due angoli diversi, consentendo ai ricercatori di aver una visione senza precedenti del fenomeno. "Si è trattato certamente di un'onda" ha spiegato Spiros Patsourakos, della George Mason University. "Non un'onda d'acqua, ma una gigantesca onda di forze magnetiche e plasma rovente".

 

 

26 NOVEMBRE 2009:

 Nella Via Lattea un "fossile cosmico" scoperto da un salentino

Si chiama Terzan 5, è avvolto da nubi e affollato da circa 2 milioni stelle

Nel cuore della Via Lattea si trova un sistema stellare che risale all'epoca in cui si è formata la galassia: si chiama Terzan 5, è avvolto da nubi e affollato da circa 2 milioni stelle molto diverse fra loro per età (le più giovani di 6 miliardi di anni e le più antiche di 12) e composizione chimica. Lo ha scoperto, e descritto questa settimana su Nature, un gruppo italiano coordinato dall'università di Bologna e al quale ha partecipato l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Terzan 5 è ciò che resta di un antico sistema che 12 miliardi di anni fa era 500 volte più grande di quanto non lo sia ora e che, unendosi ad altri sistemi stellari, dette origine alla Via Lattea.

"E' stato come se, nell'esaminare attentamente una roccia, ci fossimo accorti di avere in realtà sotto gli occhi il frammento fossile di un essere mastodontico, testimone di epoche remote e prezioso custode di segreti del passato", ha detto il coordinatore della ricerca , l'astrofisico Francesco Ferraro, originario di Corsano, dell'università di Bologna. Terzan 5 non è solo un fossile cosmico, ma un oggetto affascinante, che potrebbe confermare la nuova ipotesi sulla formazione delle galassie, secondo la quale sono il risultato dell'agglomerazione di sistemi stellari preesistenti e non del collasso gravitazionale di un'unica nube di gas. I ricercatori sono riusciti ad osservarlo utilizzando il prototipo di un sistema ottico hi-tech chiamato Mad, realizzato in parte in Italia (presso i centri Inaf di Padova e Firenze) e montato in via sperimentale per pochi mesi su uno dei telescopi più grandi del mondo, il Very large telescope (Vlt) nel deserto del Cile, gestito dall'Osservatorio europeo del sud (Eso). Mad, che vede nell'infrarosso e corregge le distorsioni dovute all'atmosfera terrestre, è riuscito a penetrare le nubi che avvolgono Terzan 5. In questo modo hanno visto che è popolato da stelle molto diverse e che ha un'alta concentrazione di ferro, tale da rivelare che la massa di questo sistema era almeno un miliardo di volte quella del sole. "Queste caratteristiche fanno sospettare che Terzan 5 sia il relitto di un antico sistema proto-galattico che ha contribuito alla formazione del cuore della Via Lattea", ha rilevato Barbara Lanzoni, dell'università di Bologna.

 
 

22 NOVEMBRE 2009:

 Riparte l'LHC, il superacceleratore del Cern di Ginevra

Primi fasci di particelle in circolazione da venerdì sera scorso

Il superacceleratore del Cern di Ginevra e' ripartito dopo una pausa forzata di circa 14 mesi. 'I fasci di particelle sono nuovamente in circolazione nell'acceleratore piu' potente nel mondo, il Large Hadron Collider (Lhc)', ha annunciato il Cern poche ore dopo l'avvio delle operazioni per la nuova partenza della 'macchina del Big Bang'. Il Lhc fu avviato per la prima volta il 10 settembre 2008, ma fu bloccato per un guasto nove giorni dopo.
 
 

19 NOVEMBRE 2009:

Rosetta ci saluta con stupende immagini della nostra Terra

La sonda si avvia verso il rendez vous con una cometa

Spettacolare saluto alla Terra dalla sonda europea Rosetta, che nell'incontro ravvicinato di questa mattina ha 'scattato' le ultime immagini suggestive del pianeta, prima di proseguire il viaggio che nel 2014 la porterà a incontrare la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. La Terra 'crescente', con un emisfero Sud particolarmente brillante, con una luce viva concentrata su Antartide e Sudamerica, è una delle immagini che gli strumenti della sonda dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) hanno cominciato a catturare dalla distanza di oltre un milione di chilometri a quella più ravvicinata, di 320.000 chilometri.

Lanciata nel marzo 2004, Rosetta si è avvicinata alla Terra per la terza volta per trovare la spinta necessaria a raggiungere al suo obiettivo, ai confini del Sistema Solare. Gli altri due incontri con la Terra sono avvenuti nel marzo 2005 e nel novembre 2007. La prossima volta che Rosetta farà parlare di sé sarà nel luglio 2010, quando incontrerà l'asteroide Lutetia (il secondo asteroide sul suo cammino, dopo Steins, che ha "incrociato" nel settembre 2008). Dal maggio 2011 entrerà in una condizione di 'ibernazione', che le permetterà di raggiungere la meta con il minore dispendio energetico. Si sveglierà soltanto nel maggio 2014, quando sarà in vista della cometa e comincerà a tracciarne la mappa con i suoi 21 strumenti. Di questi, 8 sono italiani e tanta tecnologia italiana è presente anche nel compagno di viaggio di Rosetta, il lander Philae, chiamato così da una ragazza italiana. Philae sarà il primo veicolo ad ancorarsi al nucleo di una cometa e a prelevarne dei campioni con un braccio robotico che termina con una sorta di trapano.

 
 

16 NOVEMBRE 2009:

  Arrivano le Leonidi... domani una serata dedicata allo spettacolare sciame!

Data svolgimento: 17/11/2009   ore 21:00
Osservatorio Astronomico "San Lorenzo"
 Casarano (Le)
 

Una serata, divisa in due parti, dedicata prima al cielo autunnale e poi, a seguire, all'osservazione delle Leonidi, le famose "stelle cadenti" di novembre, visibili grazie alla favorevolissima e vicina fase di novilunio

Il 17 novembre, evento da non perdere, le Leonidi, l'importante sciame meteorico nella costellazione, appunto, del Leone: praticamente le “stelle cadenti” di novembre. Il culmine lo avremo nella tarda serata del giorno 17. Aspettiamoci sorprese: lo sciame è conosciuto per la sua spettacolarità.
Quest’anno la Luna, vicina al novilunio, non disturberà i nostri visitatori.
Ovviamente, in attesa dell'orario migliore, non mancheranno le osservazioni al telescopio degli oggetti del "cielo profondo".

Considerato l'orario dello sciame (dalle 22:30 - 23:00 circa in poi), consigliamo ai nostri visitatori di trovarsi intorno alle 21:00 in Osservatorio o di concordare, a seconda delle esigenze, diversamente l'orario per telefono.

Prenotazione obbligatoria
luogo svolgimento
Osservatorio Astronomico
Via Agnesi, 1
Casarano (Lecce)

informazioni e prenotazioni
chiamando al 328.8356836
 

14 NOVEMBRE 2009: 

La notizia tanto attesa: acqua sulla Luna!

Annuncio della NASA, trovate ''significative'' quantita'

Un'interessante filmato cliccando sul seguente link:

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/

2009/11/13/visualizza_new.html_1617465173.html

 

Chissà che nel 2020, quando e se i primi uomini torneranno sulla Luna, non avranno anche borracce per fare scorta d'acqua lunare. Perché un dato è certo: sulla Luna c'é l'acqua. Non minuscole molecole di ghiaccio come era stato accertato finora, ma "importanti quantita" di acqua ghiacciata. L'annuncio è stato fatto oggi negli Stati Uniti da alcuni scienziati della Nasa che lavorano al progetto L-CROSS (Lunar Crater Observation and Sensing Satellite). Si tratta del programma voluto dalla Nasa per verificare, appunto, se sul satellite esista l'acqua. Questa particolare missione si differenzia dalle precedenti perché si basa su una speciale sonda messa a punto appositamente per 'aprire' i crateri sulla superficie lunare. L-CROSS è una sonda capace di 'bombardare' la superficie lunare, raccogliere i detriti conseguenti e inviare tutte le informazioni a terra, in modo che gli scienziati le possano esaminare. Oggi gli scienziati hanno confermato appunto che, proprio dopo aver esaminato i dati che L-CROSS ha inviato dal polo sud lunare, sono state rilevate "significative quantità d'acqua". "Non stiamo parlando solo di acqua sulla luna, ma di quantità rilevanti di acqua sulla luna" hanno precisato gli scienziati che hanno dato l'annuncio. "Oggi - afferma orgogliosamente l'agenzia spaziale americana nel dare l'annuncio ufficiale - la Nasa ha aperto un nuovo capitolo nella comprensione della Luna. I dati preliminari inviati da LCROSS indicano che la missione ha scoperto acqua il 9 ottobre scorso in seguito agli impatti provocati nella regione permanentemente in ombra del cratere Cabeus, vicino al polo sud lunare". Il 9 ottobre scorso L-CROSS ha 'bombardato' quel cratere, e ha poi raccolto due tipi di informazioni: quelle riguardanti la polvere di luna sollevata dalla 'bomba', e quelle riguardanti il materiale più pesante ricavato dal suolo. In quel materiale si trovavano le tracce di "rilevanti quantità di acqua". "Stiamo svelando i misteri del nostro vicino più prossimo e, per estensione, alcuni misteri del sistema solare - ha commentato al quartier generale della Nasa a Washington Michael Wargo, il capo degli scienziati lunari -. Ora è emerso che la Luna contiene molti segreti, e L-CROSS ci ha permesso di fare un nuovo passo nella nostra comprensione". Quella polvere di Luna giaceva al polo sud della luna da miliardi di anni. La semplice possibilità di averla sollevata ha consentito all'uomo di alzare il velo a possibili scoperte riguardanti l'evoluzione del pianeta Terra. "Come nel campione di un ghiacciaio preso sulla terra sono conservate tracce antichissime, così nelle regioni sempre in ombra (della Luna) ci può essere la chiave della storia e dell'evoluzione del sistema solare" ha commentato la Nasa. "Senza contare - ha aggiunto - che la presenza di acqua e di altri componenti può rappresentare una potenziale risorsa per future esplorazioni". L-Cross rientra nell'ambito dei programmi Nasa per riportare l'uomo sula Luna entro il 2020. Chissà che non ci arrivi già dotato di apposite borracce

 
 

14 NOVEMBRE 2009:

"Passaggio Stellare", serata osservativa per un Gruppo Scout

Iniziativa: "PASSAGGIO (DI SCOUT) STELLARE"
Data svolgimento: 14/11/2009   ore 20:00
In collaborazione con:
Gruppo Scout "Tuglie 1"
Colonia "San Vincenzo" Torre San Giovanni
Con il patrocinio di:
Gruppo Scout Tuglie 1
Gli scout e il cielo autunnale per festeggiare il passaggio di categoria di un gruppo di "Coccinelle".
Per ricordare l'Anno Internazionale dell'Astronomia, 400 anni dopo le prime scoperte di Galileo Galilei, il Gruppo Scout "Tuglie 1" dedica un'intera serata, nella Colonia estiva "San Vincenzo" della marina di Torre San Giovanni (Ugento), all'osservazione e all'orientamento nel cielo autunnale, con una sceneggiatura in memoria del grande astronomo, occasione ideale per festeggiare il passaggio di un gruppetto di scout, dalla categoria "Coccinella" a quella di "Reparto".

luogo svolgimento
Colonia "San Vincenzo"
Corso Annibale (Lungomare)
Torre San Giovanni - Marina di Ugento (Lecce)

 

11 NOVEMBRE 2009:

 La ISS continua a crescere

È previsto alle 14:22 UTC di oggi pomeriggio (15:22 ora italiana) il lancio di un vettore Soyuz che porterà sulla Stazione Spaziale Internazionale un nuovo modulo, chiamato Poisk, un gemello del Pirs che farà sia da molo d'attracco che da compartimento stagno per l'uscita in EVA. Servirà anche come spazio aggiuntivo per esperimenti scientifici: infatti è anche chiamato Mini Research Module 2.

Ieri si è compiuto il "rito" dell'innalzamento sulla rampa, la gloriosa numero 1 da cui sono partite le varie pietre miliari della storia dell'astronautica. Soprannominata "Gagarin's Start", quella rampa ha visto partire sia il primo satellite che il primo cosmonauta russo che ha raggiunto l'orbita terrestre.
Il Poisk sarà consegnato agganciato su un cargo Progress che si troverà così ormeggiato alla ISS. Con questo viaggio verranno portati a bordo della Stazione oltre 800 kg di rifornimenti.
Del peso di oltre 3600 kg e lungo oltre quattro metri, il Poisk è il primo modulo russo a raggiungere la stazione dal 2001 quando venne consegnato il Pirs.
L'attracco dovrebbe avvenire giovedì 12 novembre alle 15:44 UTC.
Nella foto si vede il modulo Poisk (Поиск, ricerca) durante la fasi della preparazione.

 
 

9 NOVEMBRE 2009:

 Ventidue galassie antichissime ed invisibili

Sono le più antiche: nate 780 milioni di anni dopo il Big Bang, hanno 13 mld di anni

Sono invisibili e sono le più antiche finora scoperte, le 22 galassie individuate da un gruppo di astronomi statunitense e giapponese grazie al telescopio spaziale Hubble. Questi oggetti misteriosi, descritti nel numero di dicembre dell'Astrophysical Journal, sono nati 787 milioni di anni dopo il Big Bang, quando l'universo era molto giovane, ed hanno quindi poco meno di 13 miliardi di anni. A rendere invisibili le galassie è il fatto che la radiazione luminosa che emettono non riesce ad essere filtrata a nessuna lunghezza d'onda ed è quindi impossibile da percepire.

E' la prima volta che viene calcolata l'età di galassie così antiche e i ricercatori, coordinati da Masami Ouchi dell' osservatorio Carnegie, sono riusciti a farlo seguendo le tracce dell'idrogeno prodotto al momento del Big Bang. L'idrogeno è infatti il testimone più diretto dell'origine dell'universo. Si è formato infatti circa 400.000 anni dopo il Big Bang, quando la temperatura ha cominciato a raffreddarsi ed elettroni e protoni si sono combinati dando origine a questo elemento. Circa un miliardo di anni dopo il Big Bang l'idrogeno ha cominciato a formare le stelle nelle prime galassie. La Wide-Field Camera 3 del telescopio Hubble e il telescopio giapponese Subaru hanno permesso ai ricercatori di esplorare una vastissima area dell'universo giovane (100 volte più vasta di quelle osservate finora) utilizzando filtri di tipo diverso, fino a trovare la lunghezza d'onda esatta per riuscire a vedere la radiazione debolissima, tanto da essere invisibile con altri strumenti, emessa dalle stelle più antiche.

 
 

6 NOVEMBRE 2009:

Mercurio un pianeta di ferro e titanio

Lo si era finora ipotizzato ma adesso la sonda Messenger della Nasa lo ha dimostrato

Mercurio, pianeta di ferro, e di titanio. Si era finora ipotizzato ma adesso la sonda Messenger della Nasa che lo ha sfiorato da un’altezza di appena 228 chilometri alla fine di settembre lo ha dimostrato attraverso i dati raccolti ed ora elaborati. Il ferro si presenta in una forma rara difficilmente riscontrabile sugli altri pianeti del sistema solare. La scoperta è intrigante per i planetologi ora scatenati nel cercare di spiegare l’origine del pianeta più piccolo e più vicino al Sole con molti record misteriosi. Tra le altre cose si suppone che abbia un cuore di ferro che rappresenta il 60 per cento della massa del pianeta ed ha un campo magnetico.

LE ORIGINI - Inoltre si ritiene che ciò che vediamo oggi di Mercurio sia quanto rimane da uno scontro planetario con un altro corpo celeste che gli ha strappato gli strati più superficiali lasciando prevalere il suo interno ferroso. Mercurio ha un diametro di 4.880 chilometri, cioè è un terzo della Terra e la sua temperatura superficiale oscilla tra 485 gradi sopra lo zero centigradi ai meno 180 gradi centigradi. Tuttavia da alcune osservazioni compiute anche con i radiotelescopi terrestri sembra che nelle zone dove non batte il Sole all’interno dei crateri si sia conservato del ghiaccio d’acqua portato da antiche comete come pare sia accaduto sulla Luna. Inoltre Mercurio ha un’ atmosfera estremamente sottile generata dall’azione dei raggi solari che interagiscono con la superficie e dagli impatti con micrometeoriti. L’incontro ravvicinato della sonda è il terzo di questo tipo organizzato dalla Nasa per modificare la traiettoria del veicolo spaziale e farlo entrare definitivamente in orbita nel 2011.