ARCHIVIO ASTRONEWS: novembre 2015

 

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27 novembre 2015:
Marte assomiglierà ad un piccolo Saturno... tra 20 milioni di anni.

Phobos, una delle due lune, esplodendo diventerà un anello di detriti.

 
Il pianeta Marte sta stringendo sempre più forte a sè la maggiore delle sue lune, Phobos. Quest'ultima, che mostra già sul 'volto' i primi segni di sofferenza, è pronta a farsi annientare in questo 'abbraccio' mortale come una vera eroina romantica, per poi disperdersi in frantumi: tutto per poter regalare a Marte uno splendido anello, destinato a cingere il Pianeta Rosso per ben 100 milioni di anni.

Un finale strappalacrime, dunque, che però non faremo in tempo a vedere, dato che accadrà nell'arco dei prossimi 20-40 milioni di anni. La luna 'suicida' Phobos orbita a circa 6.000 chilometri da Marte, letteralmente 'rapita' dall'attrazione gravitazionale del pianeta rosso, gli si sta avvicinando di 2 metri ogni 100 anni, come hanno stabilito qualche giorno fa gli esperti della Nasa: i solchi che stanno comparendo sempre più numerosi sulla sua superficie sarebbero proprio i segni impressi dall'abbraccio del pianeta.

La luna marziana sarebbe composta da materiali piuttosto morbidi destinati ad andare in frantumi: i blocchi più grossi potranno ricadere sulla superficie di Marte, generando nuovi crateri, mentre i frammenti più piccoli si potranno disperdere dando vita ad un anello (denso quanto i più famosi anelli di Saturno) che è destinato a persistere per un lungo periodo, fino a 100 milioni di anni.

 


 

18 novembre 2015:
In queste ore la massima intensità delle Leonidi, le stelle cadenti d'autunno.

E' il secondo sciame meteorico dell'anno dopo quello di agosto.

 
Ancora scossi dal cruento attacco terroristico a Parigi (alle vittime il nostro umile pensiero), vogliamo comunque continuare a tenerVi aggiornati con le nostre notizie astronomiche... In queste ore, infatti, la costellazione del Leone ha cominciato a 'piangere': è entrata nel vivo la pioggia delle stelle cadenti d'autunno, le Leonidi. Originate dalla cometa Tempel-Tuttle, sotto attese numerose le scie luminose (meteore) con una media di 15-20 all'ora. Stando alle previsioni, il picco si protrarrà ancora dando spettacolo anche per la prossima notte, meteo permettendo.
L'osservazione quest'anno è favorevole data la fase lunare crescente nei primissimi giorni.
Gli astronomi riconoscono che quest'anno lo sciame delle Leonidi sta dando vita ad una 'pioggia' di media intensità, non proprio una tempesta di stelle cadenti come è invece accaduto altre volte in passato. Le Leonidi sono senza dubbio la corrente più famosa di novembre e, per importanza, il secondo sciame meteorico dell'anno dopo le lacrime di San Lorenzo di agosto.

L'appuntamento si ripresenta ogni anno tra il 16 e il 18 novembre, quando la Terra attraversa regioni dello spazio che contengono qua e là particelle rilasciate dalla cometa Tempel-Tuttle nel susseguirsi dei suoi passaggi al perielio, il punto di minima distanza dal Sole. Solamente nei tratti di orbita vicini alla cometa ci sono le nubi più consistenti di corpuscoli, che possono essere poi la causa degli exploit più spettacolari. La cometa è transitata al perielio alla fine del 1998 e la rivedremo nel 2031 (dopo 33 anni).

 


 

14 novembre 2015:
Un meteorite marziano donato a Papa Francesco.

Consegnato durante la sua visita a Prato lo scorso 10 novembre.

 
Un meteorite marziano è stato donato a Papa Francesco lo scorso 10 novembre, in occasione della sua visita a Prato. E’ il primo frammento di un mondo extraterrestre mai donato a un pontefice.

Chiamato NWA 7387 (North West Africa 7387), il meteorite del Museo di Science planetarie di Prato è uno dei cento meteoriti marziani trovati sulla Terra. Pesa 4,56 grammi ed ha un grandissimo valore scientifico. Appartiene ad una roccia chiamata Shergottite, di origine magmatica, ed ha un’età compresa fra 100 milioni e 300 milioni di anni. E' un frammento della superficie del pianeta rosso che milioni e milioni di anni fa è stato generato dall'impatto di un asteroide sulla superficie marziana. Dopo aver vagato a lungo, è caduto sulla Terra, nel deserto del Sahara, ed è stato raccolto e studiato dalla comunità scientifica.

L'importanza del dono è nel fatto che mai prima di oggi a un Papa è stato offerto un frammento di un altro pianeta, e mai come oggi tale frammento riveste un significato così importante, visto che sulla superficie di Marte sono state trovate recentemente le prove definitive della presenza di acqua, con implicazioni importantissime sulla presenza di vita extraterrestre.

Il meteorite donato al Papa a nome della comunità scientifica, in particolare i ricercatori credono che questo gesto possa avere un alto valore simbolico nell'avvicinamento fede e scienza, che per quanto non sovrapponibili, esplorano bellezza e misteri dell'Universo con finalità diverse e non necessariamente in contrasto tra loro.