ARCHIVIO ASTRONEWS: ottobre 2010

 

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- 28 ottobre 2010 -
 La stella di neutroni più grande mai scoperta!

A 3.000 anni luce dalla Terra, sua massa e' doppio del sole

Si trova a 3.000 anni luce dalla Terra la stella di neutroni piu' grande mai scoperta: la sua massa e' il doppio di quella del Sole. A individuarla e' stato un gruppo di ricerca coordinato dal National Radio Astronomy Observatory a Charlottesville.

La stella fa parte di un sistema binario chiamato PSR J1614-2230, formato da una stella di neutroni e da una nana bianca. La scoperta secondo gli autori costringe a rivedere molti modelli teorici sulla composizione interna delle stelle di neutroni.

 

 
- 21 ottobre 2010 -
 La Cometa Hartley2 si sta avvicinando sempre di più... cosa succederà?

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In questi giorni, la 103P/ Hartley, 20 e 21 ottobre, date del massimo avvicinamento alla Terra, si trova al centro dell’Auriga ad una distanza di 18 milioni di chilometri da noi. Il 22 la sua coda potrebbe estendersi fino alla nebulosa IC 410 (a circa 5° di distanza).
Il 23 sorgerà (verso le 20:30) con la coda in transito sull’ammasso aperto M37 e poi sulla nebulosa IC 439.
A fine mese continuerà ad attraversare campi pieni di oggetti deep-sky, ma purtroppo verrà raggiunta dalla Luna che ne disturberà non poco la visione.

La cometa raggiungerà il perielio (il punto più vicino al Sole) il giorno 28 Ottobre, e proprio fine mese sarà il periodo migliore per osservarla.

Ma si sa, le previsioni per le comete sono sempre da prendere con molta cautela, e ovviamente speriamo sempre in qualche evento imprevisto che faccia “accendere” questa cometa (outburst in gergo) e regalarci uno dei più belli spettacoli del cielo, come è successo per la Hale Bopp o per la più recente Holmes.

 

 
- 18 ottobre 2010 -
Su Marte individuato un nuovo cratere da impatto

Il Team di ricercatori che seguono la camera MRO (Mars Recoinnaissance Orbiter) ha individuato un nuovo cratere da impatto sulla superficie del Pianeta Rosso

In una foto presa nell’agosto 2010 una macchia scura fu osservata dal Team di ricercatori che seguivano la camera MRO (Mars Recoinnaissance Orbiter) Context in orbita attorno a Marte, che non era presente in una risalente al dicembre 2007 presa dal Mars Odyssey THEMIS.

Fu richiesta un’immagine ad alta risoluzione con HIRISE (High Resolution Image Science Experiment) a bordo di MRO per determinare, in particolare, se tale macchia fosse stata causata da un cratere d’impatto. HIRISE ha mostrato effettivamente la presenza di un cratere giovane di circa 7 metri di diametro e di getti scuri di forma allungata proprio in quel punto.

Piccoli crateri d’impatto di questo tipo si formano continuamente su Marte e si riconoscono molto facilmente nelle zone ricoperte da polvere chiara.

 

 
- 15 ottobre 2010 -
Cometa, Giove, Orionidi, Luna... un Cielo di Ottobre tutto da osservare!

Continuano le Serate osservative fino al 20 ottobre presso l'Osservatorio Astronomico "San Lorenzo" e le visite al "Museo del Cosmonauta"

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A quanto pare il Cielo di Ottobre è intento a regalare ai suoi Osservatori tantissimi eventi.
Per questo motivo la nostra struttura continuerà a restare aperta fino al 20 ottobre: i nostri Visitatori potranno osservare il tutto dal nostro potente telescopio presso l'Osservatorio Astronomico "San Lorenzo".
Ecco un elenco di tutti gli eventi che Vi attendono:

Cometa 103/P Hartley 2

Grande attesa in questi giorni per l'arrivo della Hartley 2, appartenente alla "famiglia" di Giove, atipica rispetto alle sue "consorelle", poichè presenta una chioma piuttosto uniforme (anzichè delle emissioni a getto del materiale volatile), cosa che indica un'età relativamente giovane e quindi un limitato numero di passaggi al perielio. Infatti raggiungerà il perielio (il punto più vicino al Sole ed alla Terra) fine ottobre, ma già in queste serate si potrà già ammirare in tutta la sua bellezza.
La Cometa Hartley 2 dal 12 ottobre si troverà vicinissimo allo spettacolare Doppio Ammasso del Perseo in direzione Nord/Nord-Est. Intorno al 18 ottobre, troveremo la cometa tra la luminosa Cappella della costellazione dellAuriga. Intorno al 20-22 ottobre attraverserà il cuore della costellazione dell’Auriga, per avvicinarsi all’ammasso aperto M37.

Orionidi: le "stelle cadenti" di Ottobre

Le Orionidi di fine ottobre sono associate alla cometa Halley, la più conosciuta e studiata delle comete. Lo sciame si produce ogni anno negli stessi giorni allorchè l’orbita terrestre incrocia la scia di polveri (che vaporizzano in atmosfera ad un’altezza di circa 100 km) lasciata dal passaggio di Halley. Hanno come radiante la zona di Orione che è ai confini con le stelle dei Gemelli.

Il periodo osservativo va dal 16 al 27 ottobre, con picco massimo atteso per il giorno 21. Tuttavia, negli ultimi anni, un numero consistente di meteore è stato rilevato 1 o 2 giorni prima e dopo la data di picco massimo, pertanto sarebbe ideale poter osservare durante il periodo che va dal 18 al 23 ottobre.

La Grande Opposizione del luminosissimo Giove

La Grande Opposizione di quest'anno, detta anche Opposizione perielica (ovvero alla minima distanza dal Sole), è storica poichè può essere eguagliata a quella del 1987 (3,954 UA) e seconda solo a quella del 1951 (3,949 UA). Bisognerà attendere il 2022 per rivedere Giove così!
Trovandosi, quindi alla minima distanza dal Sole e dalla Terra, il Pianeta sarà osservabile al massimo delle sue dimensioni e luminosissimo, un'ottima occasione per poter provare ad osservare la Grande Macchia Rossa e la sua inedita configurazione "ad una sola banda equatoriale".

Luna con i suoi crateri ed i suoi "mari"

"Quattro passi" sul nostro satellite per vedere "da vicino" la sua superficie con vari ingrandimenti.
Ricordiamo che i nostri Visitatori avranno la possibilità di osservare anche Ammassi Stellari, Stelle doppie, Nebulose e Galassie. Non mancherà la visita guidata al "Museo del Cosmonauta" e le proiezioni in 3D finali delle "Space Images".

Info e prenotazioni telefonando al num. dell'Associazione  328.8356836

 
- 14 ottobre 2010 -
 Obama firma l'Autorization Act per nuovi finanziamenti ed importanti obiettivi

La foto di Obama nell'Oval Office dice tutto.

Questo significa il via ai fatti e la fine delle parole inutili.

- ISS fino al 2020.

- Go STS-135.

- Fine del Constellation e dei vettori Ares.

- Prosecuzione dello sviluppo di Orion.

- Inizio dello sviluppo di un vettore pesante (11,5 miliardi in 3 anni).

- 1,3 miliardi in 3 anni per il settore privato (volo umano).

- Nuovo slancio all'esplorazione robotica.

 

 
- 10 ottobre 2010 -
 Su Encelado, satellite di Saturno, confermata la presenza di acqua

Quando nel 2005, grazie alle immagini raccolte dalla sonda Cassini, ci si rese conto che il satellite di Saturno Encelado rilasciava acqua ghiacciata nello spazio attraverso fessure superficiali (foto qui sopra), si creò un interrogativo non da poco: come può una luna che supera di poco i 500 km di diametro, e che si trova a quasi 1,5 miliardi di km dal Sole, conservare o produrre abbastanza calore da mantenere una rilevante quantità di acqua allo stato liquido?
La radioattività delle sue componenti rocciose sarebbe sicuramente insufficiente, proprio a causa della piccola massa del satellite. L'attenzione dei ricercatori si è dunque spostata sulle forze di marea prodotte da Saturno, che nel caso di un'orbita leggermente ovale, come quella di Encelado, possono essere sufficienti a generare frizioni nella struttura interna del satellite, producendo per attrito una rilevante quantità di calore, questa sì sufficiente a mantenere un oceano sotterraneo (che possa trattarsi di un oceano, forse esteso nell'intero sottosuolo di Encelado, è stato dedotto dalla salinità riscontrata nei getti analizzati dalla Cassini).
Proprio per verificare l'applicabilità della teoria del riscaldamento da forze mareali al satellite in questione, un team di ricercatori del NASA's Goddard Space Flight Center di Greenbelt, fra i quali Terry Hurford, ha comparato una mappa della distribuzione delle regioni superficiali maggiormente sottoposte a stress gravitazionale, con un mappa termica realizzata sulla scorta di dati ottenuti dal Composite Infrared Spectrometer instrument (CIRS) della Cassini.
Hurford e colleghi si attendevano ovviamente che le aree dov'era previsto il più elevato stress gravitazionale, e quindi le maggiori frizioni, coincidessero con quelle più calde. Le due mappe sarebbero dunque dovute risultare perfettamente sovrapponibili, cosa che invece non avveniva. A questo riguardo, un esempio menzionato da Hurford è quello di una frattura superficiale denominata Damascus Sulcus, che si trova a circa 50 km dalla sua "corrispondente" controparte infrarossa.
Per risolvere il problema, i ricercatori del GSFC hanno generato al computer una mappa delle aree sottoposte a stress che tenga conto di un'eventuale oscillazione dell'asse di rotazione di Encelado, in un range compreso fra 0,75° e 2° (limite massimo oltre il quale già la Cassini avrebbe notato la librazione). La mappa così ricavata si adatta perfettamente a quella termica della Cassini nei periodi in cui furono prese le misure.
Dunque Encelado oscilla e ciò fornisce un ulteriore meccanismo mareale utile alla produzione di calore, che quintuplica quello fornito dal solo stress gravitazionale. A questo punto non solo si ha la certezza della presenza di un oceano sul piccolo satellite di Saturno, ma considerando che l'orbita è mantenuta stabilmente ovale da una risonanza con il vicino Dione, e che l'oscillazione sull'asse è favorita dall'irregolarità della forma di Encelado stesso, vi è anche la certezza che le condizioni attuali perdurano invariate da lunghissimo tempo, proprio ciò che serve al sorgere della vita.

 

 
7 OTTOBRE 2010:
Arriva la Cometa 103/P Hartley 2: un regalo del "gigante" e brillantissimo Giove!

Serate osservative dal 12 al 20 ottobre presso l'Osservatorio Astronomico "San Lorenzo"

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Grande attesa in questi giorni per l'arrivo della Cometa 103/P Hartley 2, appartenente alla "famiglia" di Giove, atipica rispetto alle sue "consorelle", poichè presenta una chioma piuttosto uniforme (anzichè delle emissioni a getto del materiale volatile), cosa che indica un'età relativamente giovane e quindi un limitato numero di passaggi al perielio. Infatti raggiungerà il perielio (il punto più vicino al Sole ed alla Terra) fine ottobre, ma proprio durante le date di apertura del nostro Osservatorio (dal 12 al 20 ottobre dalle ore 20:30) si potrà già ammirare in tutta la sua bellezza col nostro potente telescopio.
Ma si sa, le comete sono imprevedibili: potrà accadere che da un momento all'altro possa “accendersi” (outburst in gergo) e regalarci uno dei più belli spettacoli del cielo, come è successo per la Hale Bopp o per la più recente Holmes.
La Cometa Hartley 2 dal 12 ottobre si troverà vicinissimo allo spettacolare Doppio Ammasso del Perseo in direzione Nord/Nord-Est. Intorno al 18 ottobre, troveremo la cometa tra la luminosa Cappella della costellazione dellAuriga. Intorno al 20-22 ottobre attraverserà il cuore della costellazione dell’Auriga, per avvicinarsi all’ammasso aperto M37.
Ricordiamo che i nostri Visitatori avranno la possibilità di osservare anche la Luna con i suoi crateri ed i suoi "mari", il  brillantissimo Giove (il gigante gassoso) nella sua favolosa Opposizione, Ammassi Stellari, Stelle doppie, Nebulose e Galassie. Non mancherà la visita guidata al "Museo del Cosmonauta" e le proiezioni in 3D finali delle "Space Images".

Info e prenotazioni telefonando al num. dell'Associazione  328.8356836

 

CURIOSITA' SULL'ATTESISSIMA COMETA

Scoperta da Malcolm Hartley nel 1986, la Hartley 2 è al suo quarto ritorno (ha un periodo di 6,46 anni), il più favorevole, e pur transitando essa a oltre 17 milioni di km dalla Terra (distanza minima che sarà raggiunta il 20 ottobre) ci sono buone probabilità di osservarla anche a occhio nudo.
Intanto fervono i preparativi all'incontro che la sonda Deep Impact avrà il 4 novembre durante il suo "flyby" che effettuerà a una velocità di circa 41mila km/h, avvicinandosi alla cometa fino a circa 700 km. E' dunque un oggetto particolarmente interessante, dal momento che la sua superficie può essere almeno in parte costituita di materiale rimasto per lo più inalterato dai tempi della formazione del sistema solare.

 

 
4 OTTOBRE 2010:
 La Cina lancia la sua seconda sonda lunare

È stata lanciata ieri, venerdì primo ottobre, la sonda lunare Chang'e 2, che proseguirà il lavoro iniziato dal precedente orbiter. Dopo cinque giorni di viaggio si inserirà su un'orbita lunare a circa 100 km di quota e con strumenti più avanzati e con una maggiore quantità di propellenti potrà migliorare i dati ricevuti dalla precedente missione.

Nata come backup della prima sonda, Chang'e 2 ha visto un aggiornamento della strumentazione di bordo che ne ha permesso il riutilizzo al posto della costruzione di una nuova. Il decollo è avvenuto alle 1059:57 UTC dalla base spaziale di Xichang, in provincia di Sichuan, nella Cina sud-occidentale.

Il vettore Lunga Marcia 3C è partito dalla rampa numero 2 e dopo aver virato verso sudest, in pochi minuti ha portato nello Spazio su una traiettoria di trasferimento trans-lunare, il suo prezioso carico del peso di due tonnellate e mezza. Il guadagno in potenza per questa sonda rispetto alla precedente è evidente confrontando i tempi di percorrenza del tratto Terra-Luna: 5 giorni rispetto ai 12 di tre anni fa.

La missione prevede una durata di almeno sei mesi, ma la grande quantità di propellenti imbarcati a bordo fa pensare ad un uso molto più lungo. La quota minima a cui si spingerà questa sonda è degna di nota: soli 15 chilometri. La definizione delle immagini riprese sarà oltre 10 volte migliore di Chang'e 1, raggiungendo i 10 metri. Uno dei compiti di Chang'e 2 sarà la ricerca di siti adatti all'atterraggio della prossima Chang'e 3 che dovrebbe essere lanciata nel 2013.

Al termine della missione primaria, Chang'e 2 avrà tre possibilità: restare in orbita lunare per proseguire la rilevazione di dati scientifici, usare il propellente per allontanarsi dal sistema Terra-Luna o tornare in orbita terrestre.