ARCHIVIO ASTRONEWS: ottobre 2016

 

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28 ottobre 2016:
Una cometa ha impattato la Terra circa 55 milioni di anni fa.
La conferma nelle "carote" di sedimenti sui fondali delle Bermuda.
 

Minuscole sfere di vetro, delle dimensioni di grani di sabbia, potrebbero essere la prima prova diretta dell'impatto di una cometa sulla Terra avvenuto 55,6 milioni di anni fa. Quell'evento catastrofico innescò un periodo di riscaldamento globale, nel quale le temperature si alzarono fino a 9 gradi.

 

Nelle carote di sedimenti raccolte nel New Jersey e sui fondali delle Bermuda sono state scoperte delle "sferette" di vetro che si sarebbero formate subito dopo l'impatto, dal materiale incandescente scagliato nell'atmosfera e solidificato a contatto con l'aria fredda, ma non è stato ancora individuato il cratere.


Per stabilire l'età delle sfere i ricercatori si sono basati sull'epoca dei sedimenti in cui sono state trovate, che coincide con il periodo di riscaldamento climatico al confine tra Paleocene ed Eocene. In quel periodo le temperature salirono fino a 9 gradi, i ghiacci si sciolsero e il livello dei mari salì drasticamente. Molte specie si estinsero ma altre, come i mammiferi, ne ebbero vantaggio, evolvendosi rapidamente.


Il cambiamento climatico fu innescato dal rilascio in atmosfera di grandi quantità di carbonio, proprio come sta accadendo oggi a causa delle attività dell'uomo. Il rilascio di carbonio fu praticamente istantaneo e una cometa potrebbe averlo liberato nell'impatto, oppure trasformato in vapore i sedimenti nella superficie terrestre ricchi di questo elemento.

 

Le sfere di vetro che si sarebbero formate dall’impatto di una cometa

 


 

22 ottobre 2016:
Fotografato il punto dove è caduta rovinosamente la sonda "Schiaparelli".
Prezioso il contributo della sonda MRO della NASA.
 

Il punto in cui è avvenuto l'impatto sulla superficie di Marte del lander della missione ExoMars, Schiaparelli, è stato fotografato dalla sonda MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) della Nasa: l'immagine mostra due macchie scure, una più luminosa e definita è il paracadute dal diametro di 12 metri, utilizzato da Schiaparelli prima della fase finale della discesa e l'altra più scura e confusa delle dimensioni di circa 15 metri per 40 è il cratere generato dall'impatto e si trova a poco più di 5 chilometri a ovest del punto in cui Schiaparelli avrebbe dovuto toccare il suolo.

La zona è la stessa prevista per l'atterraggio; era stata fotografata nel maggio scorso dallo stesso strumento di MRO e nella nuova immagine si notano chiaramente due nuovi elementi, che appaiono come delle macchie.
Ulteriori dettagli sono attesi nella prossima settimana, quando la sonda Mro tornerà a sorvolare la stessa zona e la fotograferà la camera ad alta risoluzione HiRISE.

Il lander ha probabilmente raggiunto la velocità di 300 km/h mentre precipitava sul suolo di Marte da un'altezza compresa fra 2 e 4 km. Le dimensioni relativamente estese della macchia che corrisponde al punto dell'impatto di Schiaparelli potrebbero corrispondere al sollevamento del materiale di superficie, ma l'ESA non esclude che il lander possa essere esploso al momento dell'impatto, considerando che i serbatoi del propellente erano ancora pieni.

 


 

21 ottobre 2016:
Missione EXOMARS su Marte: cosa è successo alla sonda "Schiaparelli"?
L'unica informazione sicura che è precipitato dai 2 ai 4 km di altezza.
 
Il lander della missione ExoMars, Schiaparelli, è precipitato sul suolo di Marte da un'altezza compresa fra 2 e 4 chilometri. E' quanto è emerso dalla ricostruzione fatta dai tecnici al lavoro nel centro di controllo dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) coi dati ricevuti dall'altra sonda rilasciata nell'orbita di Marte, il TGO (Trace Gas Orbiter), che invece sta funzionando perfettamente. La notizia meno buona è che il lander Schiaparelli è rimasto in silenzio.

I dati dicono anche che la sequenza di atterraggio ha funzionato fino al distacco dello schermo posteriore del paracadute. A quel punto l'accensione dei retrorazzi ha funzionato solo per tre secondi, poi il computer di bordo ha deciso di spegnerli

Adesso l'attenzione si concentra sul comportamento del computer di bordo dal momento in cui ha preso il controllo durante la discesa, scegliendo di spegnere i retrorazzi. Di sicuro il computer ha sicuramente ricevuto dati inesatti, ma è presto per dire quale sia ststo il problema", ha detto ancora Ferri. Non un malfunzionamento dell'altimetro, le ultime analisi indicano che lo strumento ha funzionato bene ed è per questo motivo che il computer è al centro delle indagini da parte di una "task force" che esaminerà ogni dettaglio.

Nelle prossime 48 ore, probabilmente, saranno diramate altre informazioni.

 


 

18 ottobre 2016:
Missione EXOMARS, manca poco per l'atterraggio di Schiaparelli su Marte.
Lo storico evento del "lander" europeo domani (19 ottobre) ore 16:42.
 
Conto alla rovescia per lo storico arrivo su Marte della missione europea ExoMars: alle 16:42 (ora italiana) del 19 ottobre il lander "Schiaparelli" affronterà una discesa mozzafiato di sei minuti durante la quale i suoi sensori entreranno in azione per catturare dati e toccherà il suolo del pianeta rosso alle 16:48 italiane.
La missione ExoMars, gestita dalle agenzie spaziali di Europa (Esa) e Russia (Roscosmos), avrà così raggiunto il suo primo grande obiettivo e può guardare al futuro, in vista della sua seconda fase attualmente prevista per il 2020.

Schiaparelli corre verso Marte, ibernato
L'avvicinamento a Marte di Schiaparelli sta procedendo normalmente, il veicolo è stato ibernato per risparmiare energia e si 'risveglierà' domani alle 15:37 italiane per preparasi alla discesa. In quel momento il lander accenderà il computer di bordo e tutti gli strumenti che gli permetteranno di eseguire il controllo completo delle sue condizioni.

I 6 minuti mozzafiato
Quando entrerà nell'atmosfera, alle 16:42, i suoi strumenti scientifici saranno ancora silenziosi, mentre tutti i sensori entreranno in piena attività per raccogliere dati sull'atmosfera marziana, dalla temperatura alla pressione, all'umidità. Non appena Schiaparelli toccherà il suolo di Marte, alle 16:48, si troverà nel pieno di una tempesta di sabbia; in quel momento si accenderanno anche gli strumenti scientifici di bordo, come il Dreams.

Attesa per la conferma
La conferma dell'arrivo di Schiaparelli arriverà, però, solo intorno alle 18:30 italiane. I primi segnali attesi saranno quelli della sonda Mars Express, dell'Esa, e poi dalla sonda Mro (Mars Reconnaissance Orbiter) della Nasa.

 


 

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