ARCHIVIO ASTRONEWS: settembre 2010

 

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28 SETTEMBRE 2010:
 Il CERN ha forse scoperto la materia del Big Bang?

L'acceleratore di particelle piu' grande del mondo mantiene le sue promesse: a nemmeno sei mesi dalle prime collisioni, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra ha prodotto qualcosa di ''mai visto prima'', come hanno detto i fisici. Ci sono piu' ipotesi sul tappeto, ma la piu' affascinante e suggestiva e' che sia stato prodotto qualcosa di molto simile alla materia primordiale comparsa nell'universo una manciata di microsecondi dopo il Big Bang. I dati (compresa l'ipotesi del plasma primordiale) sono stati presentati oggi in un seminario al Cern.

Dei quattro grandi esperimenti dell'acceleratore, a vedere il fenomeno nuovo e' stato il Cms (Compact Muon Solenoid), coordinato dall'italiano Guido Tonelli, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). In questa fase la prudenza e' d'obbligo per i ricercatori: e' molto presto per capire esattamente di che cosa si tratta, ma nell'aria e' possibile che possa trattarsi di qualcosa di simile al plasma di quark e gluoni prodotto nei primi 20-30 microsecondi dopo il Big Bang.''E' solo una fra le cinque o sei ipotesi che stiamo esaminando - osserva Tonelli - e in questo momento sarebbe assolutamente prematuro trarre delle conclusioni. Possiamo dire che stiamo osservando un fenomeno nuovo, che intendiamo studiare in dettaglio''.

La risposta definitiva richiedera' ancora ''qualche mese'', ma per il presidente dell'Infn, Roberto Petronzio, si puo' dire fin da ora che ''l'Lhc e' ormai entrato in un'epoca in cui produce novita''' e che la fisica stessa e' entrata in un ''territorio sconosciuto''. L'effetto e' stato osservato nelle collisioni fra protoni e protoni prodotte all'energia di 3.500 miliardi di elettronvolt (3,5 TeV) per fascio (complessivamente 7 TeV). Misurando l'angolo con cui le centinaia particelle ''volano via'' dal punto della collisione, i ricercatori hanno scoperto che alcune di esse si comportano in modo anomalo, ''come se qualcosa le unisse, prima di separarsi in direzioni opposte: e' un effetto molto piccolo, ma e' certamente nuovo'', dice Tonelli.

 

 
24 SETTEMBRE 2010:
 Nelle Serate della Luna, scoperto un "ponte" sul nostro satellite

Proprio così! Alcuni studenti, esaminando una serie di immagini ad altissima risoluzione contenute nell'archivio fotografico del Lunar Reconnaissance Orbiter si sono accorti della presenza di un paio di strutture interpretabili come ponti, una delle quali è ben riconoscibile nella foto qui sopra.
Che si tratti di un ponte non c'è dubbio, infatti è evidente come la luce solare proveniente dalla destra entri nella cavità indicata come profonda 6 metri e faccia capolino nella cavità profonda 12 metri, proiettando anche molto nitidamente l'ombra del ponte stesso. Nel riquadro in alto a destra abbiamo la medesima struttura ma con la luce del Sole che entra dalla sinistra e si riflette nella cavità di destra.
La risoluzione di questa immagine è a dir poco impressionante: il ponte è lungo 20 metri, largo 9 metri in basso e largo 7 metri in alto. Il più minuscolo dettaglio che si riesce a distinguere agevolmente è ampio appena mezzo metro!
Come si è potuta formare questa bizzarra conformazione? Sulla Terra ci pensano il vento e le acque a scavare spettacolari ponti nella roccia, ma non è certo il caso della Luna, dove entrambi quegli agenti sono assenti. In realtà qui gli attori sono stati un impatto asteroidale e la successiva colata lavica. Il ponte si trova infatti in prossimità del bordo del cratere King, un bacino da impatto ampio 77 km presente sulla faccia nascosta della Luna.
Quando l'asteroide ha colpito quel punto della superficie lunare, un'enorme ondata di materiale fuso si è riversata oltre il bordo nord del nascente cratere, spandendosi su un'area ampia 17 km e raffreddandosi molto rapidamente, tanto da creare una crosta ancor prima che i terreni interessati dall'impatto si assestassero, e favorendo così un sotterraneo defluire della lava non appena questa avesse trovato una via nella quale infilarsi.
In tal modo si sono venute a creare cavità nascoste da un "soffitto" relativamente fragile, pronto a crollare in seguito a successivi impatti, anche molto modesti. Ed è proprio questo il caso del ponte in questione, generato dallo sprofondamento di due punti distinti del "soffitto". Come si può facilmente notare, la struttura è a forma di bolla, con la parte meridionale ben più elevata e ciò indica la direzione verso la quale si mosse e si addensò la lingua di lava originaria, prima di defluire nel sottosuolo dalla parte sinistra, dove il pavimento è più basso. Dalla conformazione della bolla si può infine dedurre che il ponte è in discesa verso nord.
Secondo Mark Robinson, geologo planetario all'Arizona State University di Tempe, responsabile delle riprese dell'LRO, quel ponte dovrebbe essere in grado di reggere all'attraversamento di un astronauta e c'è da star certi che prima o poi qualcuno andrà a verificare.

 

 
20 SETTEMBRE 2010:
Domani la storica Grande Opposizione di Giove!

Martedì 21 settembre il Gigante Gassoso si troverà nella minima distanza dal Sole e dalla Terra

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Grande attesa domani per la storica Grande Opposizione di Giove.
La Grande Opposizione di quest'anno, detta anche Opposizione perielica (ovvero alla minima distanza dal Sole),  è storica poichè può essere eguagliata a quella del 1987 (3,954 UA) e seconda solo a quella del 1951 (3,949 UA). Bisognerà attendere il 2022 per rivedere Giove così!
Trovandosi, quindi alla minima distanza dal Sole e dalla Terra, il Pianeta sarà osservabile al massimo delle sue dimensioni e luminosissimo, un'ottima occasione per poter provare ad osservare la Grande Macchia Rossa e la sua inedita configurazione "ad una sola banda equatoriale". Ovviamente le osservazioni non sono limitate alla sola serata del 21, ma almeno per i mesi di settembre - ottobre.
Sopra una delle ultime foto scattate pochi giorni fa.
 
Per chi fosse interessato a partecipare alle serate, ricordiamo che l'evento mondiale "Moon Watch Party" si prolungherà fino a martedì 28. Come sempre basta prenotare al num. 328/8356836

 

 
16 SETTEMBRE 2010:
L'italiano Paolo Nespoli pronto per una missione di 6 mesi sulla ISS

Paolo Nespoli è in partenza per una missione di lunga durata sulla ISS.
Si avvicina per Nespoli, astronauta ESA, la data di partenza per la missione a bordo della ISS. Quella di Nespoli, che servirà come ingegnere di volo per le Spedizioni 26 e 27, sarà la terza missione di lunga-durata da parte di un astronauta europeo sulla Stazione Spaziale Internazionale.

Le attività a bordo della ISS durante la missione saranno molte e di diverso tipo. Tra queste, l'arrivo del secondo ATV europeo denominato Johannes Kepler e del modulo giapponese HTV. Poi, un vasto programma di esperimenti scientifici, che spaziano dal monitoraggio delle radiazioni allo studio del sonno nello spazio per trattare l'insonnia sulla Terra.
E ancora, attività educative che includono la promozione di un programma educativo internazionale che riguarda la salute, il benessere e la nutrizione nei bambini. Grazie ad una nuova videocamera 3D infine, Nespoli mostrerà la Terra dalla ISS come non l'avete mai vista prima.

Nespoli parlerà della sua prossima missione e risponderà alle domande di giornalisti internazionali nel corso della conferenza stampa che si terrà mercoledì 15 settembre da Houston e che è solo il primo di una serie di appuntamenti ed eventi con l'astronauta italiano dell'ESA.

Il lancio della Soyuz TMA-21 con Nespoli, Dmitri Kondratyev e Catherine Coleman avverrà il 30 Novembre 2010. Nespoli sarà il flight engineer per la Expedition 26 per la 27. Resterà a bordo fino al maggio 2011.

 

 
Al via, presso la struttura di Casarano (dal 12 al 28 settembre), l'evento mondiale "MOON WATCH PARTY", il mese dedicato alla Luna

"VI PORTIAMO SULLA LUNA!"

- Dalle Missioni dell’Uomo all’Osservazione diretta -

Per l’occasione verrà inaugurato ed esposto nel Museo del Cosmonauta il LEM  Modulo Lunare Apollo, una fedelissima riproduzione in scala 1:2 del “lander” che portò nel luglio 1969 i primi Uomini sulla Luna, divenuto da quegli anni in poi icona delle Missioni umane spaziali.

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Si tratta del primo evento pubblico mondiale dedicato alla comunità di appassionati delle osservazioni astronomiche ma anche alle famiglie, ai bambini e a tutti coloro che desiderano poter ammirare il nostro bellissimo satellite con occhi diversi: i telescopi
Moon Watch Party, così lo chiamano i nostri “amici” americani che per primi hanno lanciato l’iniziativa promossa appunto dal NASA Lunar Science Institute con la collaborazione del Lunar Planetary Institute e del Lunar Reconnaisance Orbiter.
L'evento principale, in Italia, sarà a Roma, ma il mese di “festeggiamenti” del nostro satellite vedrà coinvolte molte associazioni astronomiche della penisola, e, soprattutto, la nostra Associazione di via Agnesi a Casarano che per settembre, nei giorni in cui la Luna sarà visibile, ovvero dalla sera del 12 a quella del 28 (a partire dalle ore 20:30), continuerà con l'apertura dell'Osservatorio Astronomico “San Lorenzo” e del “Museo del Cosmonauta” dove i nostri Visitatori potranno trovare interessantissime novità…

Prima fra tutte il LEM  Modulo Lunare Apollo (come citato all'inizio): realizzato scala 1:2, la copia del “lander” ha un'altezza di 3 mt ed è affiancato da postazioni informative con varie descrizioni tecniche.

Seguiranno le imperdibili e nuovissime immagini in 3D del nostro archivio che verranno proiettate nella nuova tecnologia: i visitatori saranno partecipi del “piccolo spettacolo” grazie all’ausilio di appositi occhiali.
La visita includerà, ovviamente, le affascinanti osservazioni sull’Osservatorio Astronomico “San Lorenzo”, dove un potente telescopio mostrerà “da vicino” i Mari ed i Crateri lunari, Giove, oramai nel suo periodo migliore per l’osservazione… e poi Ammassi stellari, Stelle doppie, Nebulose. Il tutto dietro la guida degli esperti.

A tutti i partecipanti alle serate verranno consegnate delle bellissime Mappe della Luna, grazie all’importante collaborazione con l’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e dell’UAI (Unione Astrofili Italiani).

 

 
 13 SETTEMBRE 2010:
 Aggiornamenti dai Rover che si trovano su Marte

Notizie dai Rover Phoenix, Spirit ed Opportunity

In foto si vede in lontananza il bordo della destinazione di Opportunity: il grande cratere Endeavour di 22 km di diametro

Le analisi dei risultati ottenuti dalla sonda, confrontati con quelli delle precedenti missioni Viking hanno (forse) svelato un mistero che permaneva da 30 anni.
Quando i Viking analizzarono il terreno, rilevarono l'assenza di sostanze organiche (a base carbonio), cosa che stupì i ricercatori, ma vennero identificati clorometano e diclorometano.
La notizia era curiosa, anche perché le sostanze organiche erano già presenti nei meteoriti, ma non venne ulteriormente approfondita. I due composti di cloro vennero archiviati come probabili residui di lavaggio delle sonde prima del lancio.

Ma se ricordiamo bene, Phoenix ha rilevato la presenza di perclorato. Se riscaldiamo (come hanno fatto tutte le sonde che sono scese su Marte) ad alta temperatura un terreno con sostanze organiche e perclorato, otteniamo proprio la distruzione del legame carbonio e la creazione di clorometano.
Grazie alla rilevazione del perclorato da parte di Phoenix, siamo ora in grado di capire che anche i Viking avevano già trovato le stesse componenti rilevate nell'ultima missione e che nel suolo marziano sono presenti sostanze organiche.
Attenzione: non è detto che ci sia o che ci sia stata la vita come la conosciamo noi, ma che sono presenti alcuni "mattoni" base per lo sviluppo della vita.
Attendiamo ora le analisi che effettuerà Curiosity, il prossimo grande rover che dovrà scendere su Marte nel 2012. A lui anche la determinazione del rapporto secondo cui sono presenti gli isotopi di Cloro: se su Marte fosse uguale a quello terrestre (3 a 1) avremmo la conferma che il cloro rilevato dai Viking non era di origine terrestre, mentre se fosse diverso torneremmo all'ipotesi della contaminazione.
 

MER-A Spirit.
Risulta ancora fermo e inattivo. Il Controllo Missione sta aspettando che esca dall'ibernazione e riprenda i contatti con Terra.

MER-B Opportunity.
Ha superato i 23 km percorsi su Marte e ha superato anche la metà strada percorsa verso il cratere Endeavour. Esegue spostamenti giornalieri compresi fra gli 80 e i 110 metri riuscendo a "macinare" moltissima strada.

Al Sol 2355 (8 settembre 2010), la produzione di energia solare è stata di 572 watt-ora con l'opacità atmosferica (Tau) di 0,371 e il fattore polvere sui pannelli era di 0,732. L'odometria totale era di 23'073,69 metri

 

 
9 SETTEMBRE 2010:
 La Terra ieri è stata "sfiorata" da due asteroidi

Il primo è passato alle 11:51, il secondo alle 23:12,  ma nessuno pericolo d'impatto

Due asteroidi ieri hanno "sfiorato" la Terra, ma sono sfrecciati a una distanza simile a quella della Luna e non ci sono stati pericoli di impatto.

I due sassi cosmici che per una coincidenza cosmica sono passati vicino alla Terra a poche ore l'uno dall'altro avevano anche simili dimensioni con un diametro tra 14 e 20 metri. Il primo, l'asteroide 2010 RX30, è passato in mattinata a circa 248.000 km di distanza; 2010 RF12 è sfrecciato molto vicino a 79.000 km alle 23 circa.

 

 
6 SETTEMBRE 2010:
 Su Marte possibile la presenza di tracce di vita

Dati negativi inviati da sonde Viking frutto esperimento errato

Un nuovo studio riapre la porta alla speranza dell'esistenza di materiale organico su Marte.

'Per 35 anni siamo stati influenzati dai dati apparentemente negativi delle due sonde Viking - afferma Christopher McKay, dell'Ames Research Center - Ma l'esperimento fatto dalle sonde distrusse probabilmente il materiale organico trovato inviando risultati non affidabili'. Nel 2011 la Nasa lancera' il Mars Science Laboratory che arrivera' su Marte nel 2012