ARCHIVIO ASTRONEWS: settembre 2012

 

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29 settembre 2012:
Tracce di un antico fiume scoperto dal rover "Curiosity".
Era un ambiente potenzialmente abitabile.
Per la prima volta su Marte sono state viste le tracce di un antichissimo fiume, nel quale una volta l’acqua scorreva abbondante e che può essere considerato la prima indicazione di un ambiente potenzialmente abitabile: lo ha scoperto il robot laboratorio Curiosity della Nasa .

Che in un lontano passato scorressero fiumi su Marte lo aveva dimostrato la composizione di alcune rocce, ma mai prima d’ora era stata trovata una roccia scavata dallo scorrere dell’acqua, la cui forma permette di calcolare perfino la velocità alla quale l’acqua scorreva abbondante e costantemente. E’ la prima indicazione di un ambiente potenzialmente in grado di accogliere forme di vita .

 Dalle dimensioni del letto del fiume possiamo dedurre che l’acqua scorresse alla velocità di poco meno di un metro al secondo e la sua profondità era confrontabile con la distanza fra l’anca e la caviglia.

Curiosity ha scoperto il letto del fiume lungo il tragitto dal luogo in cui si è posato sul suolo marziano il 6 agosto scorso, sul bordo settentrionale del cratere Gale, verso il misterioso Monte Sharp, la formazione altra 5.500 metri che si trova al centro del cratere.

La forma arrotondata di alcune rocce del letto del fiume indica che sono state trasportate per una lunga distanza dal corso d’acqua, fino al luogo chiamato Peace Vallis, che confluisce nella pianura alluvionale. L’abbondanza  dei detriti in quest’area suggerisce inoltre che l’acqua abbia continuato a scorrere nel fiume per molto tempo: era tutt’altro, quindi, che un fenomeno temporaneo. Nel letto del fiume le rocce sono numerosissime e vanno dalle dimensioni di un granello di sabbia fino a quelle di una pallina da golf. Anche le loro forme sono diverse: alcune sono aguzze, altre smussate e arrotondate. ‘’Questa varietà di forme ci indica che le rocce sono state trasportate e le dimensioni ci dicono che non è stato il vento a trasportale le rocce, ma un flusso d’acqua’’, osserva un altro dei responsabili della missione, Rebecca Williams, dell’Istituto di Scienze Planetarie di Tucson.

 


 

22 settembre 2012

Torna il "MOON WATCH PARTY"... Ti portiamo sulla Luna!
International Observe the Moon Night - Sotto la stessa Luna

INFO e PRENOTAZIONI al num. 328/8356836

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Sulla scia dell’evento mondiale degli scorsi anni promossi dalla NASA e dall’INAF, presso l’A.S.L.A. Associazione Astronomica “San Lorenzo” di Casarano torna il Moon Watch Party, in contemporanea con tutti gli Osservatori del mondo. Una serata aperta al pubblico dedicata interamente alla Luna, nella sua fase migliore per l’osservazione, quella di Primo Quarto: occasione unica per “passeggiare” sulla sua superficie, tra gli immensi “mari” e i bellissimi crateri, quello che rimane di antichissimi impatti meteorici, con diametri che possono raggiungere anche i 100 km, grazie ai diversi ingrandimenti dei Telescopi.

Quest'anno il Moon Watch Party coincide con l'Equinozio d'Autunno...

Presso l’Osservatorio Astronomico "San Lorenzo" non mancheranno le spiegazioni dal vivo, con i laser verdi, tenute dall’esperto divulgatore.
E come non rinunciare all’attesissima visita nel ricco Museo del Cosmonauta, all’interno del quale la protagonista è anche la Luna: nel Museo è custodita una rara litografia del 1971 autografata dall’astronauta Neil Armstrong ormai entrato nel mito, insieme ad altri preziosi cimeli delle missioni Apollo della Nasa degli anni ’60 e ’70; al suo interno anche un frammento di meteorite lunare.

Molto interessante sarà la proiezione su maxi-schermo del filmato "La Conquista della Luna", tutte le missioni verso la Luna della storia dell'uomo con e senza equipaggio... poi il LEM in scala 1:2, la tuta d’astronauta di Neil Armstrong e tantissime altre curiosità.

Neil Armstrong, scomparso da poco, è stato il primo uomo a camminare sulla Luna. Comandante della missione Apollo 11, era sceso per primo sulla superficie lunare il 20 luglio 1969: sue le parole entrate nella storia «Questo è un piccolo passo per un Uomo, ma un grande balzo per l'Umanità».

Inizio alle ore 20:45.

INFO e PRENOTAZIONI al num. 328/8356836

 


 

14 settembre 2012:
Una straordinaria esplosione di un impatto su Giove.
Forse causato da un piccolo asteroide o una cometa.
Una palla di fuoco si è accesa improvvisamente nell'atmosfera di Giove: osservata dagli astronomi e dagli astrofili di tutto il mondo, è stata generata dall'impatto di un oggetto, probabilmente un asteroide o una cometa, con il gigante del Sistema Solare. La collisione ha causato un'esplosione visibile come un lampo di luce bianca durato per circa due secondi.

'Si pensa che ad impattare sia stato un piccolo asteroide o una piccola cometa, con un diametro dell'ordine della decina di metri'.
Impatti simili sul pianeta più grande del Sistema Solare sono già stati osservati nel giugno e nell'agosto 2010. Giove è colpito spesso da piccoli asteroidi del diametro di circa 10 metri che si avvicinano al pianeta attratti dalla sua enorme forza gravitazionale. E' un'ennesima testimonianza, ha proseguito l'esperto, 'del meccanismo di tipo collisionale con cui il Sistema Solare convive da sempre, d'altro canto le collisioni sono alla base della formazione dei pianeti', che si sono formati aggregando materiale impatto dopo impatto.

Gli studiosi stanno ora cercando sei nei paraggi del luogo della collisione vi siano detriti dovuti alla frantumazione dell'oggetto durante la collisione con l'atmosfera di Giove, oppure dovuti a materiale dalle nubi gioviane sollecitate dall'impatto. Alcuni impatti producono tali detriti, mentre altri non lo fanno e ancora non è chiaro il perchè.

Ulteriori osservazioni potrebbero aiutare a comprendere meglio il fenomeno.

 


 

9 settembre 2012:
Il neo astronauta italiano Luca Parmitano pronto per la missione "Volare".
Annunciati nome e logo della missione, prevista a maggio 2013.
Si chiama 'Volare' la missione che il 29 maggio 2013 porterà sulla Stazione Spaziale Internazionale l'astronauta italiano Luca Parmitano, dell'Agenzia Spaziale Europea(Esa) e maggiore dell'Aeronautica Militare.

Nome e logo della missione, selezionati dal concorso ''Disegna e designa'', sono stati presentati a Roma dal presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Enrico Saggese, e dal responsabile del Cento di addestramento degli astronauti dell'Esa, Frank De Winne.

Il logo rappresenta la Terra su uno sfondo blu scuro, avvolta dall'orbita stilizzata della Stazione Spaziale e colorata come la bandiera italiana. A disegnarlo e' stata la studentessa Ilaria Sardella, 28 anni, di San Giorgio Ionico (Taranto).
Il nome della missione si ispira alla canzone ''Nel blu dipinto di blu'' di Domenico Modugno, nota in tutto il mondo e che suggerisce il desiderio di scoprire nuove frontiere. Ad elaborarlo e' stato Norberto Cioffi, 32 anni, ingegnere di Pantigliate (Milano). Il premio per entrambi è poter visitare la Citta' delle stelle, ossia il centro di addestramento degli astronauti alle porte di Mosca, e seguire direttamente la preparazione di Luca Parmitano.

Per Saggese la missione di Parmitano ''e' un ulteriore riconoscimento degli impegni e degli investimenti dell'Asi sul progetto della Stazione Spaziale. L'obiettivo - ha aggiunto - e' sfruttare al meglio le potenzialita' della stazione orbitale come grande laboratorio nel quale si possono realizzare importanti ricerche con ricadute eccezionali per la vita di tutti i giorni''.


 


 

5 settembre 2012:
Un "forte" vento solare è diretto verso la Terra.
Le più belle immagini mai riprese da un osservatorio solare.
Il Sole torna in piena attività con una spettacolare eruzione che sta scagliando verso la Terra un nuovo sciame di particelle, scagliato verso la Terra alla velocità di 500 chilometri orari.

E' improbabile che l'arrivo di questo 'bombardamento', previsto per la prima settimana di settembre, possa provocare tempeste magnetiche importanti. L'eruzione solare risale al 31 agosto scorso e le sue immagini, tra le più belle del Sole in attività mai riprese finora da un telescopio spaziale e si devono all'osservatorio solare della Nasa Sdo (Solar Dynamics Observatory) della Nasa.

Secondo l'Agenzia statunitense sull'Atmosfera e gli Oceani (Noaa) sono pari al 40% le possibilità che l'incontro fra le particelle emesse dal Sole e il campo magnetico terrestre possa generare delle tempeste geomagnetiche nella zona dei poli, provocando le aurore, mentre sono del 10% che il fenomeno possa verificarsi anche a latitudini medie.