ARCHIVIO ASTRONEWS: agosto 2010

 

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28 AGOSTO 2010:
 Osservato un Sistema stellare extra-solare

Utilizzando lo strumento HARPS dell'ESO (European Southern Observatory), gli astronomi hanno scoperto un sistema stellare extra-solare contenente almeno cinque pianeti, con indizi secondo i quali ne potrebbero essere presenti almeno altri due, fra i quali uno caldo e roccioso.

I pianeti orbitano attorno a una stella simile al Sole, chiamata HD 10180, posta a 127 anni luce da noi nella costellazione australe dell'Idra Maschio, e le loro distanze orbitali seguono uno schema regolare simile a quello del nostro Sistema Solare, con ogni pianeta circa due volte più lontano dal Sole, rispetto all'oggetto precedente. Sembra anche che i pianeti mantengano traiettorie regolari intorno alla propria stella su orbite quasi circolari.

Gli astronomi hanno fatto la scoperta utilizzando lo spettrografo HARPS (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher) montato sul telescopio di 3,6 metri dell'ESO a La Silla in Cile. I risultati derivano da 190 misurazioni individuali in sei anni. Ciò ha permesso alla squadra di rilevare i piccoli movimenti della stella causati dalla forza gravitazionale dei pianeti orbitanti. Cinque segnali forti indicano pianeti con la massa di Nettuno (da 13 a 25 masse terrestri), con "anni" della durata che va da 6 a 600 giorni terrestri. Le distanze orbitali dalla loro stella variano fra 0,06 e 1,4 UA.

 

 
24 AGOSTO 2010:
 La Luna fa scalpore, confermate le contrazioni della superficie!

In foto due piccoli crateri di circa 40 m di diametro indicati dalle frecce sono parzialmente coperti, mentre nell'ingrandimento uno di 20 m è coperto quasi per metà dalla parete rocciosa, dimostrandone lo spostamento.

Una contrazione lunare, è questo che gli scienziati che stanno analizzando i dati provenienti dal Lunar Reconnaissance Orbiter, hanno rilevato.

Finora si è ipotizzato che la Luna fosse geologicamente "morta" da miliardi di anni, cioè che non vi fossero più movimenti né della sua crosta e neanche del suo nucleo. Invece le osservazioni di LRO hanno dimostrato che in realtà devono ancora essere presenti piccoli movimenti tettonici e geologici causati dal suo restringimento.

Secondo Thomas Watters, scienziato senior presso lo Smithsonian National Air and Space Museum, il diametro della Luna si è probabilmente ridotto di circa 90 metri negli ultimi 800 milioni di anni.

In base alle dettagliatissime immagini inviate a Terra dalla sonda americana, è stato possibile rilevare che leggeri movimenti tettonici sono avvenuti con effetti di subsidenza (sovrapposizione degli strati geologici) formando una serie di "scogliere" note come scarpate lobate. In determinati punti si nota chiaramente che le scarpate hanno coperto parzialmente dei piccoli crateri, che, proprio per il fatto di essere piccoli e senza altri impatti al loro interno, tendono ad essere relativamente giovani. Questa copertura può derivare da frane (che evidenzierebbero comunque una certa attività, anche solo sismica) ma più probabilmente si è trattato di un vero e proprio spostamento della parete rocciosa, segno inequivocabile di un restringimento della crosta.
E parlando di attività sismica, occorre evidenziare come i movimenti geologici abbiano una correlazione con i terremoti lunari (o lunamoti, come alcuni li definiscono) che riusciamo a misurare grazie ai sismografi lasciati dagli astronauti durante quattro missioni lunari. Escludendo i possibili movimenti causati da impatti meteorici, sbalzi termici fra giorno e notte e forze mareali create dalla Terra, permane una certa quantità di fenomeni riconducibili proprio ai movimenti di faglia.

La missione LRO sta avendo fantastici ritorni scientifici grazie alla estrema definizione delle immagini che riprende.
La sua missione primaria si chiuderà a settembre di quest'anno, ma si sta già organizzando l'estensione della missione, almeno fino al 2012.
Per ottenere questo risultato si passerà dall'attuale orbita circolare a 50 km di quota ad un'orbita ellittica che si estenderà da un'altitudine di 30 km a quasi 200 km. Grazie a questo cambiamento si otterrà una sensibile diminuzione del consumo di propellenti, permettendo così il completamento della missione estesa e probabilmente un'ulteriore estensione.

 

 
21 AGOSTO 2010:
 Dalla sonda LRO il perchè delle "rughe" della Luna

Lo testimoniano immagini catturate dalla sonda della Nasa

La Luna ha le ''rughe'' da quando, un miliardo di anni fa, si e' raggrinzita quando ha cominciato a raffreddarsi al suo interno.Lo testimoniano le immagini, pubblicate su Science, che mostrano ben 14 deformazioni osservate dalla sonda della Nasa Lunar Reconnaissance Orbiter.

Non solo i nuovi segni scoperti sulla Luna sono i piu' recenti mai osservati,ma ci sono indizi che siano molto piu' diffusi di quanto si credesse, e l'intera superficie lunare potrebbe essere rugosa e avvizzita.

 
18 AGOSTO 2010:
"Le Agavi sotto un Cielo di Stelle" stasera alla Marina di Andrano (Le)

Sul "Lungomare delle Agavi", nello scenario incantato della Marina di Andrano (Le), osservazioni astronomiche del Cielo stellato di Agosto.

Il "Lungomare delle Agavi": un percorso interamente pedonale che permette di congiungere le due importanti località di balneazione e cioè la zona "Botte" con la zona "Grotta Verde".
La nostra Associazione sarà presente quest'anno con la sua instancabile attività divulgativa, all'insegna dell'Astronomia osservativa rivolta a turisti e visitatori.

La serata si svilupperà nel seguente modo:
• Posizionamento di 4 Telescopi, a disposizione del pubblico, nello spazio esterno interessato, per l’osservazione diretta del cielo e degli oggetti celesti osservabili durante la o le serate (Luna e sua superficie, Pianeti come Saturno, Venere, Giove, Ammassi, Nebulose e Stelle Doppie);
• Posizionamento di una Mostra Astrofotografica, su pannelli di legno, con foto autentiche scattate presso la nostra struttura con strumentazione appartenente alla nostra associazione;
• Videoproiezione di software di Simulazione Stellare, Documentari Astronomici e Filmati inediti delle più famose Missioni Apollo;
• Sia le osservazioni che le altre attività saranno seguite ed assistite da 3-4 Esperti, soci della nostra Associazione, che si metteranno a disposizione dei presenti per eventuali spiegazioni e chiarimenti.

 

 
16 AGOSTO 2010:
 Scoperto su Marte un cratere nel cratere

E' un piccolo cratere di Marte, ampio circa 700 metri, ed è posto a 47° nord e 165° ovest. Niente di speciale se non fosse che nel suo centro ce n'è un altro e che a 1 chilometro di distanza ne esiste uno simile, ampio poco meno di 200 metri con la stessa peculiarità, ovvero un cratere dentro l'altro.
Il team che si occupa di analizzare le immagini raccolte dal Mars Reconnaissance Orbiter ha presto notato l'insolita coincidenza e ha tentato di dare una spiegazione.
Che possano cadere grossi meteoriti all'interno di crateri già esistenti non è frequente ma non mancano gli esempi nel sistema solare. Che finiscano più o meno al centro dei preesistenti crateri è già più raro, ma che ciò possa avvenire per due volte, a breve distanza spaziale, interessando crateri di piccole dimensioni, beh, in tal caso potrebbe esserci qualcosa di più di una semplice coincidenza.
Una prima interpretazione delle insolite strutture vuole che nel momento in cui l'impatto di un grosso meteorite forma il primo cratere, quello più ampio, il calore trasferito nel sottosuolo sciolga le masse di (probabile) ghiaccio d'acqua che in varie occasioni sono state rilevate da diversi strumenti a bordo delle numerose sonde al lavoro su e attorno a Marte. Venendo meno il sostegno del ghiaccio, i terreni che lo contengono sprofonderebbero creando un cratere secondario interno a quello "originale".
Questa interpretazione sembra poter reggere per l'altra formazione (fuori campo), ma non per il cratere qui evidenziato (fotografato da una quota di 300 km), perché ad un più attento esame risulta non perfettamente centrato, con pareti più ripide sul versante di sinistra, ma soprattutto perché alla sua destra, internamente al secondo anello del cratere principale, sono presenti due frane originate, molto probabilmente, da una violenta scossa sismica, come quella che può derivare da un secondo impatto.

 

 
12 AGOSTO 2010:
 "Le Perseidi nella Masseria" - Sapori, Visioni, Musica e Stelle alla Masseria "Chicco Rizzo" di Sternatia (Le)

In una delle più antiche Masserie del Salento, nel cuore della Grecìa Salentina, una serata dedicata alla gastronomia locale e alle Perseidi, le "stelle cadenti", proprio nella notte del picco dell'attesissimo sciame.

La Masseria Chicco Rizzo è una delle più antiche masserie del Salento. Situata sulla via romana che da Roca Vecchia conduceva a Nardò e poi a S. Maria al Bagno, è sopravvissuta al tempo e alle stagioni, mantenendo inalterato il fascino di quel mondo contadino che, con la fatica ed il duro lavoro dei campi, dava dignità e spessore a quel sud che oggi tutti amiamo e salvaguardiamo. Utilizzata nel settecento come posta per i cavalli, oggi, con il recente restauro, si consegna ad un pubblico sensibile ai temi della natura, delle stagioni, del biologico, del calore umano.

La serata sarà dedicata alla gastronomia locale e alle Perseidi, le "stelle cadenti", proprio nella notte del picco dell'attesissimo sciame. La nostra associazione sarà presente con tre telescopi per l'osservazione prima di Venere e Saturno, poi di Giove, Ammassi globulari, Nebulose, Stelle doppie. Faranno da cornice nel Cielo proprio le famose lacrime di San lorenzo, quest'anno più visibili grazie all'assenza della Luna.

L'evento è patrocinato dall'Associazione Culturale Parco "Palmieri" di Martignano.

 

 
10, 11 e 13 AGOSTO 2010:
 Tre serate speciali per le "Notti delle Stelle Cadenti"

Come tutti gli anni ci prepariamo all’osservazione dello sciame delle Perseidi, nella tradizione le "stelle cadenti", residui della disintegrazione progressiva della cometa Swift-Tuttle. Le piccole particelle, scontrandosi a gran velocità con l’atmosfera terrestre, danno luogo a scie luminose di altissimo effetto.
Nell'occasione dell'evento nazionale UAI "La Notte delle Stelle", la nostra associazione dedica tre serate speciali alle "Lacrime di San Lorenzo". La struttura, aperta dal 26 giugno scorso in tutte le serate con cielo sereno fino a fine settembre, ospiterà i suoi visitatori alla scoperta delle meraviglie del Cielo del Salento, con straordinarie osservazioni di Venere, Saturno, Giove, Ammassi Globulari, Nebulose e Stelle Doppie presso l'Osservatorio Astronomico. Seguirà la visita guidata nel "Museo del Cosmonauta", a poco più di 2 mesi dall'inaugurazione; per finire la proiezione di "3D Space Images", nella saletta interna al Museo.

Le Serate avranno inizio alle ore 21:00

Per partecipare bisogna prenotare telefonando al numero 328/8356836

Quest’anno l’osservazione delle Perseidi si presenta particolarmente favorevole, primo perchè il massimo accadrà per le nostre postazioni italiane nelle ore notturne e secondo perchè la Luna, non ancora al primo quarto (fase 12%), non porterà alcun disturbo col suo chiarore. Secondo le previsioni più attendibili il periodo di massima attività dello sciame meteorico si verificherà in particolare nella notte tra il 12 e il 13 agosto tra l’una le 5 del mattino.
Il nome di “Perseidi” è determinato dalla posizione del radiante, il punto sulla volta celeste dal quale sembrano provenire le meteore, situato nella costellazione del Perseo. La denominazione tradizionale di “Lacrime di San Lorenzo” deriva dal fatto che nel XIX secolo il massimo della loro frequenza avveniva il 10 agosto, giorno della ricorrenza del Santo: ai giorni nostri il massimo si è però spostato in avanti di circa due giorni.

 

 
6 AGOSTO 2010:
 Neil Armstrong ha compiuto 80 anni

Il primo uomo a posare il piede sulla superficie lunare, il 5 agosto ha spento 80 candeline.

Una festa sicuramente fuori dai riflettori e dall’attenzione del mondo come lo è diventata da qualche tempo anche la vita sociale di Neil Armstrong.

Da anni non partecipa più alle celebrazioni ufficiali della NASA, con eccezione di quelle istituzionali in occasione dei decennali dello sbarco sulla Luna, organizzate dall’inquilino di turno della Casa Bianca: infatti l’ultima occasione in cui si è manifestato in pubblico è stata per le celebrazioni dei 40 anni del primo sbarco sulla Luna, avvenuto il 20 luglio 1969, che si sono tenute a Washington lo scorso anno in luglio.

Già all’epoca delle missioni lunari, Neil Armstrong gradiva poco le attenzioni del pubblico, cosa che si è accentuata negli anni successivi.

A differenza di alcuni suoi colleghi astronauti, ha preferito erigere un muro di riserbo intorno a se con conseguenze alquanto paradossali: di recente ha citato in giudizio il suo barbiere reo di aver messo in vendita, tramite internet, ciocche dei suoi capelli!

Le ragioni di questo comportamento forse vanno ricercate nel progressivo oblio nel quale è caduta l’epopea della conquista della Luna, addirittura vista da alcuni come un’impresa del tutto inutile e dai risvolti scientifici alquanto discutibili, e in alcuni casi, messa addirittura in dubbio.

In ogni caso l’umanità intera avrà sempre un debito di gratitudine nei suoi confronti e dei suoi colleghi, per avere assunto rischi oggi difficilmente accettabili, pur di trasformare in realtà il più grande sogno dell’uomo di poter calcare le lande lunari.

 

4 AGOSTO 2010:
 Risolto il mistero delle dune su Titano

Quando nel 2005 la sonda Cassini produsse le prime immagini radar di una lunga serie di dune presenti su Titano e disposte entro 30° dall'equatore, i ricercatori si trovarono di fronte a un rompicapo: le dune (immagine in alto), del tutto paragonabili nella forma a quelle del deserto della Namibia (immagine in basso), ma composte prevalentemente da idrocarburi, apparivano create da venti provenienti da ovest e diretti verso est, mentre i modelli atmosferici di Titano e soprattutto i rilevamenti effettuati in situ dalla sonda Huygens (rilasciata dalla Cassini) indicavano chiaramente che i venti alla superficie del grande satellite di Saturno spirano da est verso ovest, almeno nelle regioni equatoriali.
Poiché i venti effettivamente rilevati hanno una velocità insufficiente a creare la benché minima duna, che cosa può aver generato quei rilievi alti fino a 100 metri, larghi circa 1 chilometro e lunghi fino a centinaia di chilometri? Dopo 5 anni di interrogativi ecco la soluzione del giallo ad opera del giapponese Tetsuya Tokano, dell'Università di Colonia, che attraverso un articolo pubblicato su Aeolian Research spiega il paradosso delle dune controvento. In breve, la normale circolazione est-ovest prevista dai teorici e riscontrata da Huygens viene alterata in occasione degli equinozi, che per Titano si verificano ogni circa 15 anni.
Quando i raggi solari a maggior incidenza raggiungono l'equatore e passano nell'emisfero fino a quel momento più freddo, il suolo si riscalda con relativa rapidità e ciò sospinge verso l'alto le masse di idrocarburi volatili più profonde e fredde con cui è a contatto. Il rimescolamento atmosferico che ne consegue provoca brevi ma significative inversioni delle correnti, che nella fascia equatoriale prendono a spirare da ovest verso est, con un'energia superiore alla media, tanto che raggiungono velocità comprese fra 1 e 1,8 metri per secondo, sufficienti secondo i calcoli a creare le dune osservate alla superficie di Titano. Terminato il rimescolamento, si instaura nuovamente la debole corrente che spira da est.
La scoperta di Tokano consentirà di programmare con maggiore tranquillità i luoghi di atterraggio delle future missione automatiche.