ARCHIVIO ASTRONEWS: marzo 2012

 

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30 marzo 2012:
Sabato 31 marzo, ore 20:15, l'evento "LA LUNA TRA VENERE, GIOVE, MARTE E SATURNO" - Rassegna "un Sabato... spaziale!", alla Struttura dell'A.S.L.A.
 
INFO e PRENOTAZIONI al num. 328/8356836
 

Sabato 31 marzo

La Luna tra Venere, Giove, Marte e Saturno

Nell'ultima serata di marzo, con in vigore l'ora legale, la Luna nel giorno del Primo Quarto si trova tra i quattro pianeti più affascinanti del Sistema Solare: Venere, detta "la stella della sera", Giove "il gigante gassoso", Marte il "pianeta rosso" e Saturno "il signore degli anelli".

Le osservazioni al grande telescopio dell’Osservatorio Astronomico “San Lorenzo” di Casarano, saranno rivolte ai 5 protagonisti di questo fine settimana. Da contorno, il Triangolo Invernale, ancora visibile basso all'orizzonte ed altri interessanti oggetti celesti. Le osservazioni saranno seguite dalle spiegazioni degli esperti.

Come sempre, le serate saranno completate dallo spettacolo coinvolgente nel modernissimo Planetario digitale 3D e dalla visita guidata nel ricchissimo Museo del Cosmonauta.  Inizio alle ore 20:15

 
INFO e PRENOTAZIONI al num. 328/8356836

 


 

30 marzo 2012:
Miliardi di pianeti, simili alla Terra, nella nostra Via Lattea.
I possibili pianeti sosia della Terra sono decine di miliardi nella Via Lattea e, di questi, un migliaio sono vicini al nostro Sistema Solare. A ‘contarli’ per la prima volta è il cacciatore di pianeti dell’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso), che si trova in Cile. La prima stima del numero di pianeti abitabili e' stata realizzata da un gruppo di ricerca internazionale grazie allo strumento Harps (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher), un vero e proprio 'segugio' di pianeti posto sul telescopio da 3.6 metri dell'Eso. I ricercatori sono partiti puntando i loro strumenti verso le piu' comuni stelle della nostra galassia, le nane rosse; stelle piu' piccole e fredde del nostro Sole ma di gran lunga le piu' comuni: si stima che circa l'80% delle stelle della Via Lattea sia siano nane rosse.

Grazie a sei mesi di osservazioni i ricercatori hanno osservato che circa il 40% di tutte le nane rosse ha anche un un pianeta simile alla Terra in orbita nella cosiddetta zona abitabile, ossia nella zona in cui esistono le condizioni perchè l'acqua possa essere allo stato liquido.

La ricerca e' iniziata dall'analisi di oltre un centinaio di stelle di questo tipo e ha identificato una decina di 'Super Terre' (pianeti con una massa fino a 10 volte la Terra) in orbite 'abitabili'. Considerando che il numero di nane rosse nella sola Via Lattea e' di circa 160 miliardi, i ricercatori hanno potuto stimare che nella galassia esistono almeno 10 miliardi di possibili Terre abitabili e, di queste, un migliaio sono 'vicine' a noi, in un raggio inferiore ai 30 anni luce.

Il prossimo obiettivo dello studio sara' riuscire ad ottenere maggiori indicazioni sulle caratteristiche di questi pianeti; in particolare si cercherà di capire se hanno un'atmosfera e di individuare possibili tracce di vita.

 


 

25 marzo 2012:
Mercurio, pianeta dal nucleo liquido e sorprendentemente dinamico.
Mercurio ha un 'cuore' più grande del previsto, ricco di elementi molto diversi da quelli presenti sulla Terra e una superficie molto densa. A dipingere il ritratto del pianeta più vicino al Sole è la sonda Messenger della Nasa.

La mappa topografica e la prima mappa del campo magnetico di Mercurio ottenute dai ricercatori hanno svelato informazioni sulla geologia e sul nucleo del pianeta. Proprio il nucleo si è rivelato la sorpresa più grande perché sembra essere liquido, anziché solido come si immaginava, e più grande del previsto. La mappa del campo magnetico di Mercurio, infatti, permette di 'compiere un viaggio' nelle viscere del pianeta e di dedurre informazioni sulla sua composizione interna.

Dalla ricerca emerge, ad esempio, che il nucleo di Mercurio occupa una grande frazione del pianeta, pari all'85% del raggio. Date le piccole dimensioni del pianeta, finora si pensava che il suo nucleo si fosse raffreddato al punto tale da diventare solido. Tuttavia le misure di Messenger rilevano la presenza di una dinamo interna, indicando che il nucleo del pianeta è parzialmente liquido e molto diverso dai nuclei degli altri pianeti rocciosi del Sistema Solare, come la Terra. Il nostro pianeta ha il nucleo esterno liquido e metallico che avvolge un nucleo solido interno. Mercurio invece sembra avere un nucleo a tre strati: il primo solido di solfuro di ferro, un altro liquido e un nucleo più interno solido. Dal lavoro emerge, inoltre, che la crosta del pianeta è più spessa alle basse latitudini e più sottile verso le regioni polari nordiche, inoltre è più densa del previsto.

Esaminando infine la vasta pianura vulcanica dell'emisfero Nord, il gigantesco cratere da impatto Caloris, del diametro di 1.500 chilometri e con il suolo più alto dei bordi, i ricercatori deducono che Mercurio potrebbe aver vissuto un’intensa e lunga attività geologica.

 


 

21 marzo 2012:
La Pubblicazione n° 4 della SSER Sezione Studio e Ricerca "LA GRAVITAZIONE UNIVERSALE", curata dal socio Vitantonio Primiceri.
>>> continua...

 


 

19 marzo 2012:
Un grande successo le due serate della "Giornata Internazionale dei Planetari", col tutto esaurito sabato e domenica.
Un grande successo, col tutto esaurito, la "Giornata Internazionale dei Planetari", volutamente distribuita in due serate, quelle di sabato 17 e domenica 18 marzo, per poter soddisfare le numerosissime prenotazioni pervenute nei giorni precedenti.

L'evento a risonanza mondiale ha richiamato molti curiosi ed appassionati, circa 90 visitatori, tra coppie e famiglie, venute dalla provincia di Lecce, Brindisi e Bari che hanno deciso così di trascorrere due serate all'insegna dell'Astronomia e dell'Esplorazione Spaziale...

Attrazione principale in questo week end, appunto, il Planetario Digitale 3D, all'interno del quale, oltre alla simulazione del Cielo stellato, delle costellazioni, di pianeti e di oggetti celesti, la proiezione di filmati inediti con racconto, come "Due pezzi di Vetro" e "Sizing up Space" (le dimensioni dello Spazio) e vari video musicali sempre con effetto 3D naturale.

La visita al Museo del Cosmonauta, da pochi giorni arricchito da cimeli dello Space Shuttle e delle Missioni Apollo, al cui interno grandi e piccoli hanno potuto ammirare modellini, monete, curiosità, pezzi e documenti storici provenienti da collezionisti di tutto il mondo.

Unico neo delle serate, la presenza di nuvole (aiutate anche dal vento di mezzogiorno) che hanno ridotto al minimo le osservazioni sull'Osservatorio Astronomico: solo alcuni fortunati sono riusciti ad ammirare Venere ai telescopi, prima che insieme a Giove e Marte scomparisse tra il corpo nuvoloso.

 


 

16 marzo 2012:
Sabato 17 e domenica 18 marzo, ore 20:30, l'imperdibile "GIORNATA INTERNAZIONALE DEI PLANETARI" alla Struttura dell'A.S.L.A.
>>> continua...

 


 

12 marzo 2012:
Su Marte fotografato un "tornado" di sabbia.
Immagini provenienti dal dal satellite Mro della Nasa
Una splendida immagine di un 'diavolo' di sabbia ripresa dalla superficie del pianeta rosso è stata catturata dagli strumenti della sonda Mro (Mars Reconnaissance Orbiter), della Nasa. Si tratta di una sorta di tornado di sabbia alto circa 800 metri, fotografato il 16 febbraio nella cosiddetta Pianura Amazzonica marziana (Amazonis Planitia).

L'immagine scattata dallo strumento HiRISE (High Resolution Imaging Science Experiment) mostra dall'alto una colonna di polvere alta circa 800 metri e larga 30, che si conclude in un delicato pennacchio. Questo tipo di fenomeno viene detto 'diavolo di polvere’’ ed è comune anche nei luoghi particolarmente aridi del nostro pianeta. Fenomeni del genere sono stati registrati anche in Italia e, a differenza delle classiche trombe d'aria o tornado, non sono legati a fattori temporaleschi ma indotti dal surriscaldamento del terreno secco.

Nelle giuste condizioni l'aria riscaldata in prossimità della superficie aumenta rapidamente e, attraverso una piccola sacca d'aria più fredda sopra di essa, può innescarsi una rotazione che dà vita al fenomeno. Diavoli di sabbia su Marte sono stati gia' individuati e fotografati da missioni precedenti e sono passati molto vicini ai rover robotizzati che hanno esplorato la superficie marziana.

E' probabile che proprio uno di questi diavoli di sabbia abbia pulito nel 2005 gli accumuli di sabbia dai pannelli solari di alimentazione di Spirit, uno dei due rover gemelli della Nasa.

 


 

9 marzo 2012:
Sabato 10 marzo, ore 20:00, l'evento "LA NOTTE DEI PIANETI" - Rassegna "un Sabato... spaziale!", alla Struttura dell'A.S.L.A.
INFO e PRENOTAZIONI al num. 328/8356836

Sabato 10 marzo

La Notte dei Pianeti

In una sola sera, presso l’Osservatorio Astronomico “San Lorenzo” di Casarano, si potranno osservare tutti e 5 i pianeti conosciuti fin dall’antichità. Subito dopo il tramonto Mercurio, Venere e Giove: Venere, la “stella della sera”, sarà accanto al “gigante gassoso” Giove, nei suoi ultimissimi giorni di osservazione. Poi, nel corso della sera, Marte, il “pianeta rosso”, nei giorni della sua Opposizione; e poco dopo le ore 22, un altro pianeta sorgerà in direzione est Saturno, il “signore degli anelli”, in compagnia della Luna, a pochi giorni dalla sua fase di

Piena. Una vera maratona celeste molto affascinante ed in “prima serata”. Lo spettacolo nel modernissimo Planetario digitale 3D, oltre che nelle costellazioni del periodo, sarà anche un grande viaggio intorno Giove e le sue quattro lune principali e dentro tutto il Sistema Solare. Le serate saranno completate dalla visita guidata nel conosciutissimo Museo del Cosmonauta.  Inizio alle ore 20:00.

 
In caso di maltempo la serata verrà rinviata a sabato 17 marzo, data concomitante con l'anteprima della "Giornata Internazionale dei Planetari"
 
INFO e PRENOTAZIONI al num. 328/8356836

 


 

7 marzo 2012:
Un asteroide o una cometa hanno "raffreddato" la Terra 12.900 anni fa.
Nuove prove dai sedimenti di un lago in Messico
E' stato l'impatto di un asteroide, o forse di una cometa, a causare il raffreddamento del clima sulla Terra 12.900 anni fa, provocando la decimazione della popolazione umana nel Nord America e l'estinzione dei grandi mammiferi. Nuove prove a sostegno di questa ipotesi tanto discussa sono state trovate da un gruppo internazionale di ricercatori nei sedimenti del lago Cuitzeo, nel Messico centrale, e sono illustrate sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze, Pnas.

I nuovi indizi a sostegno della cosiddetta 'teoria dell'impatto cosmico' sono stati trovati grazie a un carotaggio lungo 27 metri, effettuato proprio per ricostruire la storia passata del clima terrestre attraverso i sedimenti.
Durante lo studio del campione prelevato dal lago Cuitzeo, l'attenzione dei ricercatori si è subito focalizzata su uno strato di sedimenti anomalo: spesso 10 centimetri e ricco di carbonio, si trovava a una profondità di quasi tre metri ed era quindi risalente a 12.900 anni fa. Risalivano cioè al periodo, chiamato 'Dryas recente', durante il quale avvenne un deciso raffreddamento del clima.
Nello stesso strato sono stati rinvenuti diamanti microscopici, sferule magnetiche e di carbonio che secondo i ricercatori potrebbero essere i resti di un impatto 'extraterrestre', ovvero dell'ingresso nell'atmosfera di un asteroide o di una cometa.

Nano-diamanti e altri materiali simili erano già stati ritrovati in molti altri campioni geologici prelevati in Nord America, Groenlandia e in Europa occidentale e risalenti sempre allo stesso periodo

 


 

3 marzo 2012:
In corso spettacolari eruzioni solari ed aurore: il Sole è attivo più che mai.
Quattro eruzioni registrate in 24 ore
Il Sole e' in tumulto e in questi giorni sono in corso spettacolari eruzioni solari, con le quali la nostra stella scaglia nello spazio 'bolle' di materia solare. Negli ultimi giorni sono state registrate ben cinque eruzioni solari, di cui quattro avvenute nel corso di appena 24 ore.

Una delle eruzioni, che ha prodotto un grande filamento magnetico 'serpeggiante' di materia solare, ha lanciato nello spazio una nube di particelle solari che ha colpito il campo magnetico terrestre e l'incontro sta sta generando spettacolari aurore nei cieli polari. Il fenomeno può dare luogo anche a tempeste geomagnetiche.
 
Una delle eruzioni, filmata anche dal Solar Dynamic Observatory (SDO) della Nasa nell'estremo ultravioletto, forma una fenditura visibile nell'atmosfera del Sole dove il plasma corre in onde di direzioni opposte. Nel video si devono filamenti di materia solare che 'galleggiano' sulla superficie della stella, sospesi dalle forze magnetiche. I filamenti solari appaiono più scuri della superficie perchè sono più freddi.

Spettacolari aurore nei cieli polari